Il 29 gennaio 2000, un grande corteo ha
traversato la citta' di Firenze. Migliaia di compagni, giunti da ogni parte
d'Italia sfidando i tentativi della polizia di bloccarli lungo il percorso,
hanno manifestato assieme a migranti di ogni etnia e nazionalita'. Per
chiudere i lager gia' esistenti. Per impedire che ne vengano aperti di nuovi.
Per lottare contro le frontiere, contro il razzismo e lo sfruttamento.
Alcuni compagni di Isole Nella Rete hanno cercato di
raccogliere le voci di questo grande corteo. I campionamenti audio che
seguono sono il risultato di questo lavoro.
Puoi ascoltarli cliccando sui link, se hai un client realaudio.
Avvertiamo il prefetto e il governo regionale: questo centro di detenzione non lo faranno mai. Non e' una promessa, e' una garanzia, dice Lorenzo, del Movimento di lotta per la casa
Si conia il termine di "clandestini" per negare come esseri umani gli immigrati. I lager sono una forma di razzismo scientifico finalizzata allo sfruttamento e alla nuova schiavitu'. Bisogna allargare questa lotta e riprendere le indicazioni di Seattle, secondo Massimo dei Cobas
E' in atto un'intensificazione dello sfruttamento. Bisogna lottare contro i lager e contro i patti di differenziazione sul lavoro che sarebbero una sconfitta per tutti, dice Edoardo, del C.P.A. Firenze Sud
Sono un'orchestra. Suonano durante il corteo, e la gente balla. Spiegano che la loro musica e' un lavoro di recupero dello spirito popolare, della festa e della protesta. Sono I Suonatori Terra Terra, della Val di Sieve
Mac Donald, si sa, e' uno dei simboli dello sfruttamento e della distruzione delle risorse ambientali su scala planetaria. Durante il corteo le sue vetrine non sono state precisamente oggetto di simpatia. Qualcuno condannera' la "violenza", ma abbiamo voluto sentire cosa ne pensava qualche persona a caso
Durante il corteo "SANATORIA - LIBERTA'" e' stato lo slogan piu' scandito dagli
immigrati. Ma e' il loro solo obiettivo? No, ci dice (in francese)
Ayal, migrante dal Marocco, della Rete Antirazzista
(nota: clicca qui per leggere la traduzione di quel che
ha detto).
Molto entusiasmo e molta voglia di esserci. Vogliono un mondo libero dallo sfruttamento e se lo meritano. Sono alcuni giovanissimi dietro allo striscione del Magazzino 47 di Brescia
Chiarisce i motivi della sua adesione alla manifestazione di Firenze. Il movimento contro i centri di detenzione e' ancora agli inizi, ma fa paura perche' l'obiettivo e' quello della ricomposizione degli immigrati all'interno di un nuovo soggetto rivoluzionario, dice Mario di Autonomia di Classe, del CSA Dordoni di Cremona
E' stata dura, hanno dovuto fronteggiare a lungo la polizia prima di partire, ma alla fine ce l'hanno fatta ad arrivare a Firenze. Questa manifestazione non e' che l'inizio. Stralcio dell'intervento dal palco di una compagna di Napoli e racconto di altri due compagni di Officina 99, sempre da Napoli