Testimonianza sul 41 bis di Silvano Pelissero
carcere di Novara, 1998
... Nessuno, qui dentro, si è dimenticato del pestaggio
ad opera di 50 sbirri contro i compagni delle BR e PCC avvenuto nel 1991. Le
vittime sono state una quindicina delle quali almeno sei gravemente ferite.
Fu lo stesso personale medico a denunciare all'esterno l'accaduto. La gente
è stata prima ben stordita con gli idranti a pressione poi finita a bastonate
e sprangate. Usate, pare, anche catene con lucchetti alle estremità.
Questi pestaggi selvaggi e feroci fanno d'altronde parte della tradizione della
polizia penitenziaria. Ogni anno almeno una decina di detenuti vengono uccisi
in questa maniera non avviene mai nessun procedimento a carico di qualche agente
o direttore o comandante. I morti vengono sempre giustificati come o autolesionisti
o morti in seguito a cadute accidentali o varie.
... Le nostre società dovrebbero solo parlare
di stato di «vendetta» e di rappresaglia sadica. Di supplizi veri e propri di
«guai ai vinti» come diceva Giulio Cesare all'epoca della conquista della Gallia.
Questo sentimento di «sadica vendetta» è proprio evidenziato nei racconti
di alcuni ergastolani sottoposti al regime 41 BIS. Il 41 BIS è stato
voluto dalle leggi Scotti-Martelli dell'89 o giù di lì. Al 41
BIS non vengono sottoposti solo mafiosi e camorristi ma anche i vari «mostri»
come il giovane Maso o, quando sarà il loro momento, quelli dei sassi
di Tortona. Gli episodi che mi raccontano risalgono soltanto all'anno 1991 e
sono accaduti sulle isole come Pianosa, Favignana, Asinara, Porto azzurro, Capraia
e altre minori che ora non ricordo. Solo nel '91 ci sono stati 10 morti in seguito
a pestaggi mirati a uccidere. Gente presa a scarponate nel fegato o nella nuca
o nei reni in modo da provocarne la morte dopo lunga agonia aggravata dalla
mancanza di cure mediche. Spesso i moribondi venivano abbandonati in luride
celle di isolamento, torride in estate e gelide in inverno, abbandonati in mezzo
al loro vomito, piscio, escrementi e sangue raggrumato. Senza acqua né
cure. La morte era poi giustificata con malattie croniche, autolesionismo o
incidenti vari. Spesso dita e mani venivano schiacciate con gli scarponi e altre
volte i calci miravano ai bulbi degli occhi in modo da farli scoppiare. Da notare
che nel più dei casi le vittime erano ammanettate. Corrente era poi l'uso
di bastoni, spranghe di ferro e catene con lucchetto all'estremità. Diffusa
anche la pratica di legare i detenuti con le catene dietro una Jeep e poi trascinarli
per i camminamenti interni del reclusorio. Tanto nessuno vede né sente.
Le provocazioni normali sono poi gli insulti quotidiani, gli sputi delle guardie
nel caffelatte e nella minestra. Occasionale è mettere nella minestra
preservativi usati scarafaggi vermi di terra o lucertole morte. Nelle notti
di estate, quando le finestre sono aperte, le guardie sparano raffiche di mitra
dal basso verso l'alto nelle celle dei reclusi, dai camminamenti verso le finestre.
Molti i feriti anche gravi. Nessuna commissione di inchiesta, né operatori
sociali, né verdi né radicali né missionari legati alle
associazioni di carità. I detenuti valgono meno delle bestie da soma.
Altro non sono che oggetti a disposizione di ogni umore e capricci di esseri
nemmeno degni di essere paragonati a degli sciacalli.
Capite compagni qual è il vero volto della giustizia!!
Chi sta crepando nei 41 BIS, mafioso o mostro che sia, è lì dentro
per volontà di gente onesta e rispettata come: Dalla Chiesa, Falcone,
Borsellino, Caselli, Laudi, Tatangelo Boccasile, Gherardi. E grazie all'opera
e alla mano dei vari DIGOS, ROS, DIA.... Capite le vetrine piene di cose che
nessuno si può comprare, le banche che si ingrassano sulle false necessità,
i politici che mentono come respirano, i preti, gli Agnelli e i loro 10mila
schiavi, l'informatica, il TAV, e tutto il resto della merda sono solo una brutta
faccia di una umanità in realtà ben più putrida di quello
che riesce la nostra fantasia a immaginare!! Ci si indigna per il piccolo catanese
reso cieco da una pallottola vagante ci si indigna del mostro di Savona che
ha già ucciso 7 o 8 volte con la pistola. Ci si indigna del mostro di
Bruxelles che uccideva violentava e forse seviziava le bambine. Ci si indigna
dei bambini venduti e del traffico di organi e dei pedofili che adescano e magari
violentano. Si fanno le marce, lì a San Salvario e a Porta Palazzo contro
gli extracomunitari che spacciano, rubano e a volte uccidono anche. Ma si sente
ben poco di quello che realmente succede nei 41bis. Lì la tortura dura
per decine di anni ed è anche molto difficile suicidarsi. Chi tenta il
suicidio va a Montelupo o a Barcellona (in Sicilia, manicomi criminali) e poi
ritorna sull'isola. Morirà di lì a poco ma molto molto lentamente.
Nei manicomi poi nessuno sa cosa succede anche perché chi esce non lo
racconta più di certo. Anche questi ergastolani raccontano mal volentieri
gli episodi dei quali sono stati testimoni o partecipi. Pensate come stanno
vivendo ora i vari Brusca e Riina. Certo sono mafiosi!! E allora tutto va bene...
Oggi i reati politici come i nostri non entrano nel
quadro 41 Bis, ma un domani chissà?
Il 41 Bis non comprende solo reati di omicidio ma anche
tutti i favoreggiamenti. Il 41 Bis viene inoltre esteso anche agli indagati
in attesa di giudizio.
Fonte: pubblicato sul sito di tactical media crew all'indirizzo http://www.tmcrew.org/detenuti/torino/novara.htm