Gli abolizionisti della Pennsylvania (Pennsylvania Abolitionists United Against the Death Penalty) hanno reso noto oggi che i torturatori della prigione di Abu Ghraib, a Baghdad erano collegati con la State Correctional Institution di Greene (SCI-Greene), un carcere di “supermassima sicurezza” nella Pennsylvania occidentale, dove sono rinchiusi anche la maggioranza dei condannati a morte dello stato, e fra questi anche Mumia Abu Jamal.
Charles A. Graner, Jr., il riservista dell’esercito statunitense citato dal rapporto pubblicato dal New York Times come il supervisore delle torture ad Abu Ghraib lavora come guardia penitenziaria allo SCI-Greene. Questo carcere ha ricevuto tantissime denunce per torture e violenze fin dalla sua apertura più di dieci anni fa e gli abolizionisti e altre organizzazioni per i diritti umani hanno documentato varie violazioni dei diritti umani e torture. Nel 1998 alcune guardie furono punite per le violenze, ma i filmati delle torture non furono resi pubblici e il Procuratore distrettuale decise di non processare penalmente le guardie. Date le miti punizioni, gli abusi sono continuati e solo nel 2004 gli abolizionisti della Pennsylvania hanno ricevuto denunce e documenti relativi ad almeno un brutale pestaggio ai danni di un condannato a morte.
Un anno fa Charles A. Graner, Jr. ha lasciato il suo posto di guardia carceraria per partire come soldato riservista per l’Iraq e data la sua professione gli è stato dato il posto di supervisore al carcere di Abu Ghraib. Certamente aveva una certa esperienza nel settore ....
Secondo il New York Times “Lo specialista Charles A. Graner, Jr., è un guardia carceraria in una delle prigioni di massima sicurezza della Pennsylvania. E’ stato accusato anche dalla ex moglie di comportamenti violenti. Un’indagine interna dell’esercito resa pubblica questa settima descrive il 35enne “specialista Graner” come supervisore delle violenze. Appare anche in diverse foto, compresa quella in cui sta a braccia conserte dietro una pila di corpi nudi di iracheni. Lo specialista Graner, che ha tatuato sul braccio destro l’aquila dei Marines, ha servito nei Marines dall’aprile del 1988 al maggio del 1996, quando si è congedato con il grado di caporale, secondo i registri militari. Subito dopo è andato a lavorare alla State Correctional Institution a Greene, nella Pennsylvania sud-occidentale, dove da allora è rimasto guardia semplice. Due anni dopo il suo arrivo la prigione è stata il centro di uno scandalo per abusi e violenze, ma non è stato possibile sapere se Graner fosse stato coinvolto a causa delle leggi sulla privacy. I prigionieri e i loro avvocato sostennero che le percosse e le umiliazioni erano routine nel carcere, compresi giochi sadici. Dopo un’indagine interna le guardie furono trasferite, due luogotenenti licenziati e decine di guardie punite, degradate o sospese. Lo “specialista Graner” divorzio e fu denunciato dalla moglie per violenze. La moglie, Staci, lo accusò di percosse, di averla minacciata con una pistola e di averla inseguita dopo la separazione ed aver fatto irruzione nel suo ufficio. Dal 1997 i giudici locali hanno emesso tre ordini di protezione contro di lui a favore della ex moglie”.
Effettivamente, le torture inflitte ai detenuti iracheni sono in realtà molto diffuse anche nelle prigioni degli Stati Uniti, come documentato da svariate associazioni per i diritti umani. Anche Mumia Abu Jamal "quanto è accaduto ad Abu-Ghraib accade pressochè ogni giorno anche nelle prigioni Usa"
Sulle violenze alla prigione di supermassima sicurezza di Greene si veda il
sito:
http://www.personal.psu.edu/faculty/j/p/jph13/BeatingsatGreene.html
e sulle condizioni dei detenuti nel braccio della morte in Pennsylvania si può
leggere un rapporto di Amnesty International:
http://www.amnestyusa.org/abolish/reports/mumia/deathrow.html