Lo scorso 14 febbraio si è tenuta a Donostia (S. Sebastian) un'imponente manifestazione nel nome di "25 anni di tortura, ora basta!". Per dare un'idea di quanto questa pratica è ancora in uso in Spagna basta sapere che nell'anno 2000 i cittadini che hanno ricevuto torture sono stati 77, nel 2001 il numero è salito a 100, nel 2002 le denunce sono state 97 e nell'anno 2003 i torturati hanno raggiunto il numero di 95. Tale trattamento è riservato a qualsiasi persona sospettata di terrorismo, molti prigionieri infatti dopo alcuni giorni di torture sono rilasciati in quanto totalmente estranei all'ETA od ai fatti loro imputati.
È di questi giorni la notizia che quattro giovani, in carcere già da due anni per aver partecipato all'attentato che costò la vita del consigliere comunale dell'UPN in Leitza José Javier Múgica nel luglio del 2001, reo confessi sotto tortura ma successivamente dichiaratisi sempre innocenti, sono stati scagionati da due detenuti nello Stato Francese che hanno dichiarato davanti al Giudice Laurence Le Vert che furono loro a commettere l'attentato nel luglio del 2001. Molte istituzioni ed organismi internazionali si sono fatti eco delle violazioni dei diritti umani che si verificano nei periodi di detenzione in isolamento assoluto e di tutta la problematica che si genera intorno al fenomeno della tortura e dei maltrattamenti. Il Comitato contro la Tortura dell'ONU denuncia "l'estesa detenzione in regime di isolamento assoluto, durante il quale il detenuto non può avvalersi dell'assistenza di un avvocato di sua fiducia, sembra facilitare la pratica della tortura......."; altre denunce sono arrivate allo Stato Spagnolo dal Relatore Speciale per la questione della Tortura dell'ONU, dal Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura, dal Comitato per i Diritti Umani dell'ONU oltre che da Amnesty International. Alla fine della marcia del 14 febbraio, aperta da persone che hanno denunciato torture e dai familiari di persone morte nei Commissariati, è stato chiesto che "nessun basco gridi il proprio tormento in solitudine" ed i 25 anni trascorsi dall'approvazione della Costituzione Spagnola sono stati equiparati ad un "periodo in cui si può certificare che la tortura franchista è stata ricomposta, raffinata, perfezionata da un sistema che è rimasto lo stesso". Sono stati poi denunciati: l'atteggiamento dello Stato Spagnolo di criminalizzare la contestazione della pratica della tortura e l'archiviazione delle denunce fatte dai cittadini torturati per mancanza di prove nonostante innumerevoli referti medico-legali e purtroppo cicatrici sui corpi delle persone torturate, dimostrino il contrario.