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I diritti violati dei bambini detenuti nei cpt australiani

Iaia Vantaggiato

il manifesto, 8 maggio2004

Un rapporto della Commissione federale accusa il governo di Canberra: «Liberare subito i minori dai centri».

Gas lacrimogeni, cannoni ad acqua, incendi. È questa l'accoglienza che il governo conservatore di Canberra riserva ai figli dei profughi che - soprattutto dall'Asia - raggiungono l'Australia in cerca di protezione umanitaria. Sono bambini e, per loro, vale la legge della detenzione obbligatoria a tempo indeterminato. Vale a dire che nei centri sono costretti a restare sino a che non vengono valutate le domande d'asilo presentate dai genitori. Numerosi, tra di loro, gli episodi di autolesionismo e i tentativi di suicidio.

La denuncia è contenuta in un rapporto della Commissione per i diritti umani e le pari opportunità che verrà presentato soltanto la prossima settimana ma il cui contenuto è già stato reso noto dai maggiori quotidiani australiani grazie ad una analisi compilata dalla Australasian Correctional Managment, affiliata di una multinazionale che sino a pochi mesi fa ha gestito i centri di detenzione per conto del governo.

Durissime le accuse della Commissione - violazione dei diritti umani dei bambini e delle convenzioni Onu - che però scivolano addosso al ministro della giustizia, Philip Ruddock che dichiara: «Nessuna marcia indietro, il governo non cambierà la sua politica di detenzione obbligatoria riguardo agli immigrati illegali anche se tra di loro ci sono dei bambini».

Secondo l'inchiesta, nessuna attenzione è dedicata ai bambini detenuti nei centri: vengono chiamati con un numero anziché col loro nome, non vengono protetti durante le sommosse - quando gli agenti fanno uso di gas lacrimogeni o di cannoni ad acqua -, nessuno si cura della loro salute mentale. Molti di loro soffrono di ansietà, incontinenza urinaria, incubi, torpore emotivo, dissociazione e tendenze suicide. «Nonostante gli sforzi del personale sanitario - denuncia il rapporto - le valutazioni mediche non tengono conto dei bisogni dei minori in detenzione, un problema esacerbato dalla carenza di personale nei campi più remoti».

Solo chiacchiere, taglia corto Ruddock: «I testimoni citati dall'inchiesta - si difende - hanno descritto situazioni esistenti quando il governo doveva trattare con migliaia di richiedenti asilo. Oggi la situazione è cambiata». Vero è, però, che i minori rinchiusi nei campi di detenzione in Australia sono attualmente novanta. A questi se ne aggiungono altri 74, esiliati nel piccolissimo «Stato isola» di Nauru, nel Pacifico, in un campo costruito e gestito dal governo australiano.

Laburisti e partiti minori di opposizione promettono, ora, battaglia: il governo - dicono - deve liberare i minori immediatamente, smettere di appaltare all'esterno la gestione dei centri e restituirne il controllo a funzionari governativi.

Detenzione di bambini nei cpt australiani

@mex

Indymedia Italia, 25 novembre 2003

Un prossimo appuntamento alla corte suprema australiana vedrà messa in dubbio la legalità della detenzione di minorenni nei vari cpt australiani.

La legge australiana sull'immigrazione vede al momento incercerati quasi 200 bambini. Molti di loro sono nati in questi centri e non hanno mai messo piede fuori. Le loro famiglie sono rifugiate dal Medio oriente e dall'Asia del sud e si trovano nei vari cpt per migranti, da uno a cinque anni.
L'assenza di accordi bilaterali fra il governo australiano e paesi come l'Afghanistan, Iran e Iraq al riguardo di rimpatri forzati vede la maggior parte di questa gente incarcerata senza prospettive di ottenere un visto.
L'unico modo di uscire fuori da questi cpt è di "tornare volontariamente" nei loro paesi. Quindi la gente preferisce rimanere nell'inferno dei cpt piuttosto che ritornare all'inferno nei loro paesi.

Ecco la lista (aggiornata a novembre 2003) dei minori nei vari cpt australiani, e quelli nelle isole pacifiche (Nauru, Chrismas Island) gestite dall'Australia:

Villawood (Sydney) 32 bambini
Maribyrnong (Melbourne) 1 bambino
Baxter (Port Augusta, Sud Australia) 22 bambini
Woomera Housing Project (Sud Australia) 7 bambini
Port Hedland (West Australia) 15 bambini
Port Hedland Housing 2 bambini
Christmas Island 15 bambini
Nauru 90 bambini

I minorenni più grandi vivono la loro adolescenza in detenzione, dietro filo spinato, e sbarre elettrificate. Il più giovane prigioniero politico (altri termini non possono venir in mente) è nato appena un mese fa, e si trova nel centro di detenzione Baxter, nell'Australia del Sud (http://www.baxterwatch.net/). www.camhub.cc

Il danno psicologico, emotivo e fisico che questa legge sull'immigrazione infligge a questi bambini è abbondantemente documentato e non viene messo in discussione. Ormai da anni questi bambini, i loro genitori, e tutt@ gli/le altr@ richiedenti asilo sono stati imprigionati senza necessità. A causa di una legge xenofoba.

Mentre degli avvocati cercheranno di sfidare il governo sulla validità costituzionale dell'incarceramento di bambini, un ex-primo ministro australiano, Malcom Fraser, ha lanciato una petizione online. Cittadin@ di tutto il mondo sono invitat@ a sottoschriverla. La petizione si trova su http://www.petitiononline.com/dtention/petition.html

Visto che si tratta di legge internazionale, la decisione dei magistrati australiani potrebbe avere non solo risultati in Australia. Ma potrebbe rappresentare un precedente anche per altri paesi con simili leggi sull'immigrazione.

Più informazioni, immagini, testimonianze e video su:
http://www.porthedland.nomasters.org/
(testimonianze e immagini dal cpt port hedland)
http://www.baxterwatch.net/ (testimonianze dal cpt baxter)
http://www.videoteppista.nomasters.org/ (online video con sottotitoli italiani)
http://www.rac-vic.org/ (organizzazione anti-razzista)