Il mio interesse nei confronti del sistema penale deriva dalla mia storia personale di prigioniera politica durante i primi anni '70 e dall'esperienza di attivista nei tardi anni '60, impegnata in progetti che contestavano la prigionia politica di attivisti/e in tutto il mondo. Nel 1969, in seguito al mio interessamento per George Jackson e i Fratelli di Soledad (in quel periodo ero stata dimissionata dall'UCLA -
University of California - Los Angeles -, soprattutto a causa delle pressioni di Ronald Reagan), iniziai una corrispondenza con George Jackson che dur� fino a quando fu ucciso dalle guardie del carcere di San Quentin nel 1971. Come risultato di quello scambio e della maggiore attenzione, all'interno degli ambiti politici nei quali militavo, nei confronti del ruolo strutturale che il sistema penale ricopre nella riproduzione della criminalit�, mi unii alle forze politiche che chiedevano l'abolizione del carcere. All'epoca tutti pensavano che fossimo pazzi: "che volete dire con abolire il carcere?"
Nel 1971, in
Se arrivano al mattino un libro messo insieme mentre ero in carcere, chiedevo alla gente di pensare a cosa avrebbe significato vivere in una societ� senza carcere. Ora, dopo pi� di vent'anni, voglio rinnovare questa domanda politica allo scopo sia di demistificare il posto materiale e ideologico che le prigioni occupano in questo paese nelle nostre teste, sia di produrre un luogo di opposizione all'interno del contesto dell'attuale discorso legge-e-ordine e anti-criminalit�, che aleggia intorno a noi. Forse vi sar� capitato di vedere l'intestazione della copertina della rivista
Time del 6 Febbraio 1994 "Rinchiudili e getta via la chiave". Ovunque in questi giorni la crescente paura del crimine � palpabile. � importante spiegare la questione nelle nostre comunit�, chiarire che il problema fondamentale non � il crimine, ma il modo in cui questo viene costruito.
Il progetto che sto portando avanti ora � a lunga scadenza. Si dilata indietro di circa ventisette anni nel mio passato e in quello di altra gente che era attiva negli anni '60 e '70. Ma si proietta anche nel futuro, perch� non ho ancora nessuna intenzione di abbandonare l'idea di una societ� nella quale il carcere non sia lo strumento istituzionale principale per affrontare i problemi sociali realmente seri. So che la maggior parte della gente pu� sentirsi disorientata quando sente discorsi del tipo: "Cosa succederebbe se non ci fosse pi� il carcere? Tutti i criminali ce li ritroveremmo nelle nostre case!" Davvero riceviamo risposte del genere, ma io vorrei lo stesso iniziare a ragionare seriamente sull'abolizione del carcere.
Il progetto attualmente � a tre dimensioni. � un progetto di ricerca accademica che ho elaborato mentre collaboravo con una collega, Kumkum Bagnan, all'Istituto di Ricerca Umanistica dell'Universit� della California. In secondo luogo ha la dimensione di un intervento di metodo; questo comporta convincere alcuni legislatori democratici dello Stato di California a immaginare una legislazione sulle alternative alla carcerazione, particolarmente per le donne. La terza dimensione � un'attiva campagna radicale. Dobbiamo trovare i modi per opporci alla paura del crimine costruita ideologicamente. Dobbiamo provare a immaginare come si possa parlare di una societ� in cui il carcere non continui a proliferare in una tale maniera da farci diventare una vera e propria societ� incarcerata. Come dato di fatto larghi settori di alcune delle nostre comunit� sono gi� in carcere, in libert� vigilata o controllati in qualche modo dal sistema penale o giudiziario.
Kumkum Bagnan e io abbiamo intervistato trentacinque donne dell'Istituto di detenzione della Contea di San Francisco (
San Francisco County Jail). Prima di parlare di queste interviste vorrei commentare alcuni studi recenti sulle donne detenute. Poi racconter� cosa pensano le donne intervistate della loro situazione - cio� in che modo teorizzano la loro personale detenzione -, ed esaminer� che ruolo gioca in questo la sessualit�. Si tratta davvero di un tema scottante, particolarmente perch� le giovani donne spesso vengono criminalizzate in relazione a questioni di sessualit�, cos� come i giovani maschi vengono criminalizzati in relazione a questioni legate alla violenza. E infine prover� a comunicare il senso delle modalit� secondo le quali le donne che abbiamo intervistato immaginano le alternative alla carcerazione. Il nostro scopo � quello di sviluppare una legislazione basata sulle informazioni che le donne intervistate ci hanno fornito. Tale legislazione non dovrebbe riguardare semplicemente un gruppo di donne che in un determinato momento si trova in carcere, ma dovrebbe riflettere il loro intervento nel dibattito. Le prigioniere sono spesso reificate e oggettificate e non accade mai che qualcuna di loro possa esprimere idee su cosa fare del sistema carcerario e della crisi corrente.
Probabilmente alcuni/e di voi avranno letto il libro di Foucault sul carcere
Sorvegliare e punire. Io ho riletto Foucault, questa volta pensando specificatamente a ci� che ha scritto relativamente alle prigioni e forse un po' meno al discorso sulla produzione della conoscenza e del potere. Foucault individua tre punti che dovremmo tenere a mente nel contesto della crescente proliferazione del carcere e l'incontestata richiesta di sempre maggior denaro per il sistema carcerario - sempre pi� miliardi di dollari vengono richiesti a questo scopo perch� le carceri gi� edificate non hanno risolto il problema del crimine. Foucault dice innanzitutto che le prigioni non diminuiscono il tasso di criminalit�. In secondo luogo la prigione produce i delinquenti; la prigione � responsabile della costruzione del crimine e della criminalit�. In terzo luogo le condizioni di vita delle persone uscite dal carcere conducono alla recidivit�. Per esempio, la maggior parte della gente che viene rilasciata dal carcere in California riceve 200 $. Si pu� essere detenuti in un carcere cos� lontano da casa che i 200 $ bastino appena per il ritorno, ma questo non sembra preoccupare la gente a capo del sistema. Si viene lasciati fuori dal cancello del carcere e dove stai stai. Si deve ricominciare da zero, senza conoscere nulla su come si cerchi una casa, un lavoro, l'educazione, ecc. � molto interessante notare come, in tutte le discussioni sul crimine, questa materia occupi cos� poco spazio.
Foucault mostra che questi tre punti o critiche hanno sempre ispirato i programmi di riforma del sistema carcerario. Egli aggiunge inoltre che in ogni caso le risposte fornite a queste critiche hanno sempre sostenuto e supportato esattamente quelle condizioni che pretendevano di criticare. Questo tipo di contraddizione che si sviluppa � il cuore stesso del progetto storico dell'incarcerazione. Citando Foucault: "Per un secolo e mezzo la prigione � stata sempre offerta come rimedio di se stessa; la riattivazione delle tecniche penitenziarie come gli unici metodi per superare i loro perpetui fallimenti; la realizzazione di progetti correttivi come unico metodo per superare l'impossibilit� di implementarla." Naturalmente viviamo in un periodo nel quale c'� la consapevolezza diffusa che il sistema penale sia in crisi. Ma questa crisi � dovuta in buona parte alla tendenza di proporre pi� carcere come soluzione per quello che di fatto � il fallimento proprio del carcere nella riduzione del crimine. Cos� se una prigione non funziona, allora ne occorrono due; se due non funzionano allora ne occorrono quattro; se quattro non funzionano se ne ha bisogno di sedici, ecc. �
Sono particolarmente interessata a delineare ci� che possiamo dire per segnare una differenza nei discorsi su: il problema del crimine, la crisi della prigione, il bisogno di avere sempre pi� carcere, le leggi del tipo "tre volte e sei spacciato", l'incremento delle pene, la legislazione federale anticrimine. Questo non per dire che dovremmo sottovalutare la proliferazione di certe forme di violenza, specialmente tra i giovani. Questa violenza � molto nuova: un vasto numero di bambini e adolescenti oggi muore a causa di quello che nei rapporti ufficiali compare come "omicidio". Secondo il Fondo per la Difesa dei Bambini, un bambino o un adolescente in questo paese muore per ferite da arma da fuoco ogni due ore. � un problema serio. Tuttavia quello che considero problematico � il modo in cui il crimine venga prodotto in modo ideologico, quale oggetto di una paura generalizzata, come il problema sociale primario in questo paese.
Ci� che solleva problemi � anche la nascosta razzializzazione della criminalit�, cos� che la gente, inclusa la gente nera, arriva ad aver paura dei giovani maschi afroamericani. Questo processo di razializzazione � abbastanza serio, poich� stiamo vivendo in un'era in cui diviene molto difficile prefigurare cosa � cosa. Eravamo abituati ad avere strumenti per distinguere la destra dalla sinistra, i Repubblicani dai Democratici. Ma oggi tutte quelle distinzioni sono crollate, in modo particolare se si tiene conto del modo in cui la razza � considerata. L'amministrazione Clinton usa lo stesso vocabolario dei conservatori: cecit� del colore. Perch� Lani Guinier � stata rimossa cos� velocemente dalla considerazione che aveva in quanto a capo della Divisione Diritti Civili del Dipartimento di Giustizia? Perch� il Congresso e l'esecutivo non volevano parlare di nulla che avesse a che fare col tema del razzismo. E se si deve parlare di Lani Guinier se ne parla come se si trattasse di un soggetto senza razza e forse senza genere, classe o sessualit� - un soggetto creato dall'amministrazione Clinton. Come risultato di questo il discorso sul crimine e sui problemi associati a esso diviene un modo altamente codificato di parlare dei neri e dei latinos senza dover utilizzare un linguaggio razziale. E qualche volta, malgrado sappiamo istintivamente che questo � ci� che sta accadendo, abbassiamo la guardia. Non abbiamo gli strumenti per trattare questo problema in modo significativo, poich� la maggior parte di noi potrebbe benissimo vivere in comunit� dove il crimine � un problema serio. Cos� ci accodiamo al lamento: pi� polizia, pi� carcere!
Ora lasciate che io dia un esempio di come abbia luogo questo processo di razzializzazione nascosto. Secondo uno studio sull'abuso delle droghe circa il 12% della gente di colore e circa il 12% della gente bianca fa uso di droghe. Tuttavia il 36% di coloro che sono arrestati per droga sono afroamericani. E qual � la droga che viene maggiormente associata alla comunit� nera? Il crack. Nel 1986 le linee guida delle sentenze federali davano un minimo di cinque anni per ciascuno che fosse in possesso di pi� di cinque grammi di crack. Ora in giro ci sono altre droghe. C'� per esempio la cocaina. Ma chi fa uso normalmente della cocaina? Gente che si veste con il completo elegante. Da qui per ricevere lo stesso tipo di condanna di qualcuno che � stato trovato in possesso di pi� di cinque grammi di crack bisogna possedere cento volte tanto di cocaina. Comunque � un dato interessante notare come in questo periodo quando i criminali vengono processati pubblicamente, l'establishment stia molto attento a non farlo pi� con persone di colore (sappiamo dell'affare "Willie Horton" di Bush). Cos� adesso mostrano gente tipo Richard Allen Davis, l'uomo accusato del rapimento e dell'uccisone della piccola Polly Klaas. E la paura dei criminali si lega al desiderio di salvare i bambini. Tuttavia la grande maggioranza della gente in prigione non vi sta per reati contro i bambini. Nonostante ci� il crimine contro bambini diventa ci� di cui la gente ha paura e viene usato come strumento per giustificare la continua carcerazione di un vasto numero di gente che dovrebbe avere la possibilit� di accedere all'educazione, al lavoro, alle aree di socialit� dalle quali � attualmente esclusa.
Se si guarda il livello con cui la popolazione carceraria ha proliferato negli ultimi venticinque anni - in confronto al periodo in cui per la prima volta avevo cominciato a lavorare sulla prigionia politica e poi sui detenuti in generale - si vede che oggi le persone in carcere sono quattro volte di pi�, la popolazione in carcere si � quadruplicata! Ci sono pi� persone in carcere pro-capite in questo paese che in qualsiasi altro posto. Per rendervi conto immaginatevi che, anche durante i picchi pi� alti di apartheid in Sudafrica, una persona di colore negli USA aveva una maggiore probabilit� di essere arrestata di una persona di colore in Sudafrica.
Esiste un contesto nel quale i giovani maschi afroamericani vengono temuti e c'� un altro tipo di paura che riguarda invece le giovani donne nere che stanno per avere bambini come ragazze-madri e che si suppone vogliano arrivare al welfare presumibilmente per "rubare tutto il denaro". Da questo punto di vista le giovani donne nere "rubano il denaro attraverso il welfare", mentre i giovani uomini neri lo "rubano" con le armi. Lasciatemi fare alcuni esempi. La grande maggioranza dei prigionieri sono uomini.Tra il 1980 e il 1992 la popolazione imprigionata maschile � cresciuta del 160%. Tuttavia durante lo stesso periodo di tempo la popolazione femminile imprigionata � cresciuta del 275%. In questo momento ci sono circa 75.000 donne che sono imprigionate. Relativamente alla popolazione maschile questo numero � piccolo, e spesso abbiamo la tendenza a giudicare che questo piccolo quantitativo di popolazione femminile imprigionata implichi che non dobbiamo occuparci di questo problema. Penso che questo sia molto problematico.
La pi� grande prigione femminile del mondo e la pi� affollata � in California, � l'Istituzione della California per Donne a Frontera. � stata costruita negli anni '50 e aveva una capacit� di 930 posti. Ora ci sono 2.500 donne in quella prigione e la maggior parte di loro sono a "lungo termine". Cio� hanno sentenze a vita o sono malate di Aids. La maggior parte del dibattito che cerca di affrontare la crisi del sovraffollamento in carcere si focalizza sulle istituzioni maschili. Contemporaneamente le istituzioni e gli spazi detentivi per le donne stanno proliferando a una velocit� ancora maggiore di quella per gli uomini.
Il lavoro che Kumkum Bagnam e io stiamo portando avanti ha lo scopo di teorizzare l'incarcerazione delle donne in un modo che ci permetta di formulare una strategia abolizionista radicale. Ho scelto la parola "abolizionista" deliberatamente. Il tredicesimo emendamento, quando abol� la schiavit� lo fece per tutti tranne che per le persone incarcerate. Attraverso il sistema carcerario sono sopravvissute le vestigia della schiavit�. Cos� ha senso utilizzare una parola che abbia questa risonanza storica. I prigionieri non hanno diritti politici. Soltanto in tre stati: Maine, Massachussets, Vermont le persone incarcerate hanno diritto di voto. Trentacinque stati negano il diritto di voto a persone condannate non incarcerate - quelle in prova, in libert� condizionata oppure che hanno una sentenza sospesa - . Inclusi in questa categoria sono i 14 stati che negano a vita il diritto di voto ai condannati a meno che questi non vengano condonati. Il risultato � che il diritto di voto � negato ad almeno 4 milioni di persone in questo paese. E naturalmente la maggior parte di loro sono neri e latinos. Credo che ci sia bisogno di prendere in considerazione tutto questo nella discussione.
Noi stiamo provando in questo modo a formulare una strategia abolizionista radicale che inizi con il carcere femminile, ma non sia ristretta nelle sue conclusioni soltanto alle donne. Ci� che vogliamo fare � formulare alternative al carcere che riflettano le voci e le esigenze di una variet� di donne incarcerate. Vogliamo trovare il modo di aprire canali di discussione nei dibattiti correnti sulle alternative al carcere e chiarire la nostra posizione politica nel dibattito e allo stesso tempo esserne mediatrici e interpreti. Vogliamo anche chiarire la differenza che c'� tra ci� che noi concepiamo come alternative e quelle che oggi vengono chiamate sanzioni intermedie -- punizioni alternative all'interno del sistema di giustizia criminale. C'� il monitoraggio elettronico per esempio. Se hai la possibilit� di pagarlo puoi indossare un braccialetto elettronico e andare a lavorare o stare a casa mentre vieni monitorato tutto il tempo. Ci sono un gran numero di programmi di questo tipo - per esempio il Programma Alternativo di Lavoro dello Sceriffo (SWAP
Sherrif's Work Alternative Program) a San Francisco.
Tra i pochi recenti studi in carcere ce ne sono due in particolare che ho trovato utili. Uno � di una donna inglese, Pat Carlen, che lavora con un gruppo di criminologi radicali da un certo numero di anni. Ha pubblicato recentemente un libro dal titolo
Alternative al carcere per le donne che � particolarmente importante perch� i suo scopo � quello di legare insieme scolarizzazione, movimenti sociali ed elaborazione politica. Sviluppa una serie di riforme all'interno di una strategia complessiva di riduzione e abolizione del carcere. Il suo lavoro enfatizza la difficolt� all'interno di quella che potremmo chiamare una societ� carceraria (per usare la terminologia di Foucault), di anche solo pensare a un sistema nel quale la prigione non risulti come il supporto finale di ogni altra sanzione penale. Uno dei molti problemi che riguardano le alternative esistenti � che se non ti comporti bene con il programma sulla droga, se non ti comporti bene con il programma residenziale dove dovresti vivere col tuo bambino piccolo, o se non ti comporti bene nei programmi di semidetenzione, allora le sentenze dei giudici ti riportano in carcere. Spesso si finisce per aver bisogno di pi� tempo per rimediare ai fallimenti dei vari programmi alternativi di quello che si sarebbe impiegato ricevendo una sentenza normale. Specificatamente riguardo alla situazione britannica la Carlen propone un'abolizione sperimentale di cinque anni della detenzione femminile. Traccia un'analogia con il modo in cui la Gran Bretagna � stata capace di sradicare le pene corporali nelle scuole. Gli inglesi che si opponevano alle punizioni corporali hanno provato ogni tipo di cose. All'inizio hanno provato a istruire gli insegnanti a non picchiare i bambini. Alla fine hanno portato via le bacchette che gli insegnanti usavano per colpire i bambini nella convinzione che questo fosse l'unico modo possibile per prevenire le pene corporali. Cos� perch� non mettere da parte le prigioni? Ci sono circa 1.800 donne adulte nelle prigioni della Gran Bretagna. Carlen suggerisce di abolire tutto tranne 100 posti letto, cos� che la maggior parte delle donne dovrebbe andare in altri tipi di istituzione. Suggerisce che questo tipo di esperimento dovrebbe scuotere il sistema penale e alla fine dovrebbe portare all'abolizione della prigione anche per la maggior parte degli uomini.
Il secondo libro che voglio menzionare � stato pubblicato in questo paese
Donne incarcerate: una popolazione dimenticata scritto da tre donne che descrivono se stesse rispettivamente come afroamericana, cherokee e bianca. Enfatizzano il carattere interculturale, interrazziale della loro collaborazione e, senza invocare esplicitamente la teoria femminista, indicano che il loro libro � all'avanguardia perch� � un lavoro sulle donne detenute, intrapreso da studiose donne. Leggendo il libro comunque ho individuato anche un altro collaboratore, a volte nominato a volte no, che � il Dipartimento di Correzione di Oklahoma. Lo dico perch� ci sono dei modi in cui diventiamo cos� "incarcerate" all'interno di alcune discipline, di alcune ideologie, di certe categorie, che per quanto proviamo a rompere e a uscire fuori da queste e a resistere, finiamo per riprodurle. E questo � ci� che vedo accadere in questo libro che � fatto da tre donne che ovviamente vogliono fare qualcosa per cambiare la situazione e che ovviamente cercano di aiutare le donne in prigione. Ma usano categorie criminologiche che rendono virtualmente impossibile assumere istanze critiche nei confronti del sistema carcerario che vada al di l� del tradizionale riformismo, l'effetto del quale � di riprodurre il sistema carcerario stesso. Focalizzano la loro attenzione sul recidivismo, provando a immaginare che cosa � che lo promuova. Tuttavia usare la categoria del recidivismo come punto centrale del loro lavoro significa inevitabilmente rispedire i problemi interamente indietro alle stesse donne internate. Cosa accade a queste donne che le riporta indietro in prigione? Infine le autrici arrivano alle conclusioni usando le nozioni di autostima. Nel sistema di correzione l'autostima � una parola che si pu� ascoltare sempre in ripetizione. Io non mi oppongo al concetto di autostima. Mi piace. Penso che tutte dovremmo averne un po'. Ma l'autostima non riesce a darti un lavoro se la gente non vuole assumere chi � stato in precedenza in carcere. Ti puoi sentire a posto con te stessa quanto ti pare, ma se non hai un lavoro, se non hai la possibilit� di avere una casa, se non puoi ricevere un'educazione adeguata che fai? Questo argomento mi sta abbastanza a cuore. Tutti i programmi sviluppati dentro il carcere vanno nella direzione di promuovere l'autostima delle donne e non pensano mai a trovare loro un lavoro quando escono dal carcere, oppure a procurare loro un appartamento, o ad avere la sicurezza di un affitto pagato fin quando non trovino lavoro. Queste sono veramente cose di base di cui la gente ha bisogno per poter vivere in questa societ�. E in tutte le discussioni sul crimine e sui criminali nessuno sembra occuparsene.
Cominciando nella primavera del 1993, provammo a intervistare donne nell'Istituzione della California per Donne a Frontera. Scrivemmo lettere alla responsabile e alle sue assistenti, ma non riuscimmo a raggiungere un punto di accordo. La responsabile � una donna che si mobilita per i diritti delle prigioniere, vuole che loro ottengano tutte le cose che gli uomini prigionieri hanno, ma vuole anche che le donne rimangano in prigione. Alla fine dovemmo rinunciare perch� venimmo a conoscenza da alcune fonti che lei non mi desiderava perch� non voleva affondare la nave. Ma io non avevo intenzione di andare l� per mandare a fondo la nave, volevo solo fare alcune interviste. Cos� in sostituzione facemmo le interviste nella prigione della Contea di San Francisco.
Avevo ottenuto la possibilit� di entrare in un programma della prigione della Contea di San Francisco perch� da molti anni insegnavo l�. � un carcere estremamente interessante. Il direttore � un ex carcerato. Ha trascorso 8 anni a San Quentin ed era un amico di George Jackson. Negli ultimi 15 anni o gi� di l�, il lavoro su e contro il carcere � giunto a essere sempre pi� assimilato all'interno delle agenzie governative e assorbito dal sistema. � giunto a essere costruito come servizi per i detenuti, il che significa che ha perso il suo carattere di progetto di opposizione politica. Le organizzazioni che un tempo erano una parte della forza di opposizione, una forza di resistenza, ora sono impegnate nel fornire servizi e sono strutturalmente legate strutturalmente agli amministratori delle prigioni. La maggior parte delle persone che lavorano nella prigione della Contea di San Francisco sono ex prigionieri o persone che hanno avuto problemi di droga o sono in recupero.
Nell'istituto vivono pi� di 300 carcerati, 100 dei quali sono donne. � conosciuto come un istituto di "
nuova generazione" nel linguaggio delle prigioni ed � considerato un'alternativa ai tradizionali istituti. Il concetto di istituto di nuova generazione si riferisce sia allo stile dell'architettura che alle pratiche di conduzione dell'internamento ed � basato su una serie di assunzioni teoriche sul perch� le prigioni non funzionino. Architettonicamente l'istituto di nuova generazione, per quelli che hanno letto Foucault, ricorda il suo discorso sul
Panopticon di Bentham. Il carcere di nuova generazione � un Panopticon. Le pratiche della conduzione dell'internamento includono guardie destinate a rimanere tutto il tempo all'interno del dormitorio a contatto con i prigionieri. Ci sono tecniche di sorveglianza pervasiva. I dormitori sono disposti in modo circolare intorno a una torre di controllo elevata di plexiglas dalla quale virtualmente ogni spazio del dormitorio pu� essere guardato. In pi� c'� un sistema di monitor tv che permette alla gente nella torre di controllo di vedere cosa stia succedendo. Il modello di riabilitazione utilizzato � quello della Supervisione Diretta/Comunit� Terapeutica. Quindi c'� un tentativo di rompere con le gerarchie tradizionali autoritarie. Gli addetti che hanno la supervisione diretta non sono riconosciuti come "addetti" o, come li chiamavamo quando ero in prigione, "
matrone". No qui vengono chiamati "manager dei dormitori" e hanno compiti non di custodia. Questo � in effetti un serio sforzo di trasformare gli istituti di detenzione. (Anch'io vi sono stata coinvolta, quindi devo fare autocritica, ma lo stesso penso che � importante fare quel lavoro per essere allo stesso tempo dentro e fuori il sistema.) Questo posto � anche un'istituzione educativa. Ogni persona detenuta deve essere coinvolta in una serie di corsi. A conti fatti lo sceriffo diceva che il suo modello ideale di istituto di pena sarebbe stato un collegio a comunit� forzata. Questo evidenzia la relazione che passa tra le istituzioni educative e quelle di correzione. Ci sono molte similitudini: molte di queste istituzioni appaiono uguali, usano le stesse tecniche, ecc.
Molte delle 35 donne intervistate ci hanno raccontato una storia. Nell'ascoltarla si dovrebbe pensare alla costante sorveglianza dalla torre di plexiglass. Inoltre le porte dei cortili sono raramente aperte perch� c'� un sistema di riscaldamento e di raffreddamento. Cos� di sera, non troppo prima di andare a dormire e prima che le luci vengano spente, le donne nel dormitorio sono animate. Siedono sui loro letti - in ogni modo non � permesso loro di sedere sul letto di nessuna altra. Parlano, conversano, sono completamente sveglie, quando improvvisamente gli sfiatatoi iniziano a funzionare. Nel giro di pochi minuti tutte le donne cadono in un sonno profondo. E quando dormono un gruppo di operatori sanitari arriva, sposta i corpi che dormono sui lettini a rotelle e li conduce in un laboratorio dove vengono condotti esperimenti sui loro corpi. Poi vengono riportate indietro e rimesse nei loro letti. Casino market company.
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Alcune delle donne hanno raccontato questa storia come se fosse realmente avvenuta. Con parole loro direbbero: "Gli sfiatatoi hanno iniziato a funzionare la scorsa notte, c'era qualcosa negli sfiatatoi che ci ha messo fuori gioco, poi sono venuti e ci hanno fatto questo." Altre hanno fatto racconti come se fosse la trama di un film, alcune hanno detto: "E se questo dovesse accadere? e se, quando gli sfiatatoi si accendono e andiamo a dormire, questo � quel che avviene?". Almeno una donna l'ha descritta come trama di un film che lei vorrebbe scrivere. Ha parlato di
Soylent green (edizione italiana
2022: i sopravvissuti) e di
Coma (edizione italiana
Coma profondo). Alcune persone potrebbero pensare che raccontare queste storie � indice di un sentimento di impotenza. Ma io credo che in questo si possa leggere un'abilit� da parte delle donne a teorizzare la loro situazione e ad assumerne qualche tipo di causa, anche se si tratta di una causa estetica.
Ci� che stavamo cercando in ogni caso erano i modi in cui le donne hanno creato dello spazio di opposizione all'interno dell'istituzione,
vis � vis con l'istituzione, cos� come idee circa il modo di erodere le istituzioni e creare altre forme. La sessualit� � uno dei segnali per le donne trasgressive. E la prigione della Contea di San Francisco ha proclamato una coscienza antisessista, antirazzista e antiomofobica. L'amministrazione del carcere mi ha proprio scovata perch� io insegnassi l�. Harry Edwards, sociologo e attivista, insegna l�. Mia sorella, che ha fatto parecchio lavoro in relazione al mio caso e a tanti altri casi, ha insegnato l�. Ericka Huggins, che � stata in carcere per due anni mentre aspettava di essere giudicata per omicidio insieme a Bobby Seale, ha insegnato in questo carcere. Johnny Spain, che era uno dei Sei di San Quentin ed era stato rilasciato un po' di anni fa dopo aver passato 21 anni in prigione, era insegnante in questo istituto. Il direttore dell'istituto � stato proprio recentemente designato all'Ufficio di Assistente Sceriffo a San Francisco. Questo ha creato una rivolta nei ranghi delle guardie perch� se tu sei stato un criminale non puoi diventare una guardia, ma nessuna legge impedisce che un Assistente Sceriffo possa diventare un criminale. Il che d� un'idea del contesto di questo carcere.
Il manuale di orientamento che tutti i detenuti ricevono quando entrano a far parte di un programma di facilitazioni contiene quanto segue: "Razzismo, sessismo, considerazioni contro gay e lesbiche, o altre considerazioni irrispettose degli altri esseri umani sono inaccettabili in questo programma." Si pu� essere buttati fuori dal programma di facilitazione per aver fatto annotazioni razziste. (Ma di nuovo per razzismo si intendono qui un numero notevole di cose ...) Abbiamo parlato con una donna che � stata trasferita nel carcere al centro della citt�, che � un vero carcere sotterraneo, a causa di considerazioni omofobiche che aveva fatto su alcuni insegnanti e sullo staff. Nel programma di educazione e counseling ci sono numerosi modi in cui la sessualit� � implicata come oggetto di studi e terreno di trattamento. Violenza sessuale, workshop sull'Aids, stili di vita non eterosessuali; sono temi di vari corsi e sessioni di counseling. E allo stesso tempo inevitabilmente la sessualit� � strettamente utilizzata e controllata dalle gerarchie dell'istituto. Scambi eterosessuali sono assolutamente proibiti. La maggior parte della classi sono segregate dal punto di vista di genere. Ci sono regole ferree che riguardano i contatti fisici tra donne e uomini. La maggior parte delle donne che abbiamo intervistato indicava che avrebbero potuto ricevere delle note per aver parlato o anche soltanto guardato un uomo. E i dormitori delle donne e degli uomini sono attaccati l'uno all'altro. Cos� c'� una diffusa sessualizzazione delle relazioni tra uomini e donne. Per quello che riguarda i visitatori i contatti fisici e sessuali sono costruiti come veicoli per contrabbandare. Vietato baciarsi sulle labbra - se hai una persona che ami uomo o donna che viene a visitarti, puoi soltanto baciarlo/a sulla guancia perch� � dato per scontato che puoi passare attraverso la bocca delle droghe.
Le Regole e i Regolamenti della Direzione Correzionale dicono: "i detenuti non possono partecipare ad atti sessuali illegali, in modo particolare i detenuti" - lo si legga in relazione al tredicesimo emendamento cui mi riferivo in precedenza - "sono esclusi da quelle leggi che rimuovono le restrizioni legali di atti tra adulti consensienti. I detenuti devono deliberatamente evitare di mettere loro stessi nella situazione di avere comportamenti che vengono designati come incoraggiamenti ad atti sessuali illegali." Molte donne si sentivano riluttanti a partecipare ai programmi perch� lo stesso tipo di politica esiste nei programmi per donne. Una donna che era dipendente dal crack da quando aveva quindici anni (all'epoca ne aveva ventidue) e desiderava partecipare al programma - voleva realmente uscire fuori dal suo stato di dipendenza - ci disse che era seriamente preoccupata del fatto di non poter vivere la sua sessualit�. Il programma includeva sia uomini che donne, ma il contatto uomo-donna non era permesso.
Una delle pi� importanti contraddizioni che alcune delle donne hanno sottolineato � ci� che io chiamo "la legittimazione ideologica della omosessualit�." Molte delle guardie e degli insegnati sono dichiaratamente gay, ma allo stesso tempo c'� un'assoluta proibizione delle espressioni omosessuali che nel modo di parlare del carcere si chiamano "
homosexing". Cos� mentre l'omosessualit� va bene, l'
homosexing pu� portarti all'isolamento o all'esclusione dai programmi di facilitazione. Una delle donne ci ha raccontato di un incidente in cui due donne che una notte avevano iniziato un rapporto sessuale sono state registrate da un video. Lei ci ha detto che le guardie avevano messo una videocamera nascosta e poi l'avevano lasciata andare, l'avevano accesa e nessuno sapeva che queste due donne avevano fatto del sesso fino a quando la capo-guardia era scesa gi� e aveva tenuto una riunione del dormitorio. Aveva detto: "Non mi sento per niente bene, non mi sono sentita affatto bene oggi quando sono arrivata al lavoro e il mio superiore mi ha detto di entrare in ufficio e guardare la videocassetta". Inizi� a dire i nomi delle due donne di fronte a un intero dormitorio di cinquanta donne.
Nella stessa intervista la donna ci ha raccontato anche di un altro episodio accaduto nel carcere al centro della citt� dove era stata trasferita. Una donna era nel carcere al centro della citt� con la sua compagna. Quando una guardia le aveva viste baciarsi; furono messe entrambe in isolamento per aver avuto un'attivit� sessuale proibita. C'ha descritto come era avvenuto:
"Avevo un'amica ed � in isolamento. Lei ti diceva in un attimo "me la faccio con le donne, non ho problemi". Lei e la sua ragazza si stavano baciando di fronte a una poliziotta. La poliziotta aveva detto loro "se continuate a farlo vi mettiamo in isolamento". La mia amica ha detto che le rispose "sei solo gelosa " e avevano iniziato a baciarsi di nuovo. Rido perch� la cosa irrita la guardia, la fa rosicare. � come se venisse qui e ci dicesse che lei � una donna fantastica che va con un'altra donna e non ha assolutamente vergogna della sua sessualit�".
Ci� che questa donna voleva dire � che ci sono modi nei quali il carcere cerca di legittimare lo stile di vita lesbico attraverso corsi o cose del genere. Ma allo stesso tempo c'� un'assoluta proibizione non soltanto per quel che riguarda la costruzione di contatti omosessuali, ma dei contatti in genere. Come risultato di ci� le relazioni tra donne diventano eccessivamente sessualizzate cosicch� ogni tipo di contatto pu� essere visto come sessuale. Se una donna riceve cattive notizie da casa, come per esempio la morte di qualcuno, le altre donne sono preoccupate di confortarla perch� questo potrebbe portarle all'isolamento per essersi lasciate andare in contatti proibiti. Questo � uno degli esempi ovvi che sottolinea l'impossibilit� del sistema carcerario di contenere ogni tipo di cambiamento progressivo. Le mura non lo permettono. Le mura sono sempre l�. Cosicch� quando anche provi a spostare le cose in avanti finisci sempre in un posto che � estremamente autoritario, un posto nel quale le donne e gli uomini che sono l� non sono rispettati come esseri umani.
Le donne con le quali abbiamo parlato erano estremamente critiche nei confronti dei programmi esistenti - i programmi sulla droga, un programma chiamato di Accudimento Infantile delle Donne, il programma sulle donne e sui bambini, i programmi SWAP - esattamente perch� il fallimento in questi programmi significa essere rispedite indietro in carcere. Molte di loro sottolineavano che a causa del nesso strutturale tra i programmi sulla droga e il sistema giudiziario penale � quasi impossibile per una persona povera che � in strada e vuole smettere di usare le droghe trovare un programma. Per ottenere aiuto rispetto alla tossicodipendenza si deve essere arrestati e condannati a un programma sulla droga. Questo � assolutamente scandaloso.
Molte delle donne parlavano di decriminalizzazione e creazione di programmi che non siano collegati al sistema giudiziario. Parlavano di progetti di educazione in comunit�. La maggior parte delle donne immaginava istituzioni scollegate dal sistema giudiziario, istituzioni concepite in modo tale che in caso di fallimento non si viene rispedite in prigione. Molte di loro pensavano anche alla natura. � molto interessante come in un contesto urbano gli alberi diventino un segno di speranza. Molte di loro parlavano di posti in campagna dove sarebbero andate e dove sarebbe stato possibile uscire fuori dallo scenario della droga. Molte di loro parlavano di lavoro e non si pensa generalmente al lavoro come un'alternativa al carcere. Ma molte di loro sottolineavano le contraddizioni che emergono quando esci e provi a cercare un lavoro. Le donne hanno problemi non soltanto con i datori di lavoro che chiedono: "Sei mai stata arrestata? Sei mai stata condannata? Sei mai stata condannata per un reato grave?" Ma quando mettono le loro cose insieme e davanti a loro hanno il vuoto e vanno a un colloquio, allora accade che viene chiesto loro: "Che cosa hai fatto in questo periodo?" e quando loro rispondono: "Ero in prigione", se non mentono, allora di solito i giochi finiscono l�.
Questo � il motivo per cui io realmente cerco di pensare a come formulare un nuovo tipo di abolizionismo.
Questo contributo � tratto da una lezione tenutasi il 18 Febbraio 1994 alla Universit� di New York
Pubblicato su: Black Reinaissence, Volume 1, Number 1
Versione originale: http://iupjournals.org/blackren/brn1-1.html