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La piccola gabbia e la grande Gabbia

Il carcere e la società

(Articolo tratto da FUGA DI MEZZANOTTE, gruppo mai più galere, n°0)

Il carcere è strutturalmente un edificio con tante piccole gabbie dedito alla detenzione e alla rieducazione di chi ribellandosi infrange le leggi, non sentendosi tutelato, non accettandole o trovandosi costretto. Il carcere è un fulcro (cardine) di notevole spessore per le finalità di una società democratica.
La repressione ha il compito di soffocare, sopprimere e annientare qualsiasi forma di lotta ai fini della propria libertà o al fine del proprio sostentamento, che non rispecchia i canoni prestabiliti da "benpensanti" fautori della civiltà democratica. Il carcere dove vengono detenuti fisicamente gli uomini e le donne non è nient'altro che sofferenza, restrizione, isolamento, privazione della propria libertà, tutto questo con l'intento di sfiancare e addestrare l'essere umano.
Il sistema penitenziario gestisce il prigioniero persuadendolo a lavorare, studiare, a fare corsi di informatica e di teatro e perfino gli concede di laurearsi, perfida e maligna rieducazione che con la scusa di maggiori privilegi a seguito di una buona condotta, come i colloqui, i permessi e la semilibertà, crea dislivelli in realtà inesistenti tra i detenuti.
Alla maggior parte dei reclusi vengono somministrati psicofarmaci, antidepressivi, sonniferi e stabilizzatori dell'umore, rendendoli così mansueti, dipendenti e catatonici fino all'appiattimento del proprio essere, per la felicità dei carcerieri e la ricchezza delle case farmaceutiche. Questo è studiato per isolare quei detenuti più rivoltosi e reticenti, ma soprattutto tende a trasformare l'individuo, annientandolo per poi ricollocarlo nella società, diverso da come era prima. Naturalmente celando soprusi, torture, pestaggi, umiliazioni, condizioni igieniche raccapriccianti, che caratterizzano il carcere.
Lo stato, le istituzioni, sotto forma di varie associazioni pro-detenuti, guardano con attenzione alla rieducazione del detenuto per reinserirlo educato, cioè sottomesso fisicamente ma ancor più psicologicamente all'interno di un'altra gabbia ancora più grande ed economicamente ancor più vantaggiosa, la società civile. La società, la civilizzazione, cioè il progresso, l'educazione, l'evoluzione per l'essere umano è in realtà una grande gabbia, che lo porterà all'annientamento e alla distruzione della propria identità.
Da anni ormai la stampa prima, la televisione dopo, i computer, internet e le varie tecnologia ora, manipolano, snaturano l'uomo creandogli paure infondate e necessità indotte a tornaconto dell'economia statale, infliggendoci nocività e infierendo colpi mortali alla nostra unica linfa vitale, la Natura.
L'ambiente dove viviamo è saturo, è stato modificato alla radice, è sofferente ed è per questo che è ora di smettere di delegare la nostra vita ad altri, che legiferano angherie, frustrazioni, sfruttamenti che sono nel quotidiano della nostra esistenza.
È ora di combattere per poterci davvero esprimere, perché la Terra non venga più addomesticata e ferita, perché non esistano carceri e varie forme di detenzione, perché ogni essere vivente possa essere libero di vivere una vita che valga la pena viverla.
Iniziamo ad opporci ad ogni forma di costrizione e prigionia, con il boicottaggio alle grandi multinazionali, con presidi e scioperi ad oltranza nei posti di lavoro allontanando subito i servi sindacalisti, con altre varie forme fantasiose che l'individuo ha nel proprio essere, con il sabotaggio, con l'Azione Diretta.
Inceppiamo il motore dell'economia, che ci schiavizza e ci rende succubi e annichiliti nella nostra esistenza. Vogliono farci credere che la popolazione è debole, ha bisogno di protezione, di sicurezze, che le tecnologie ci sono indispensabili e utili, che gli OGM sono importanti perché ci sfameranno, che l'elettrosmog non è così dannoso, che le telecamere non ci spiano ma ci proteggono... meschini potenti, capitalisti, conquistatori, industriali e politici mediatori, la popolazione prima o poi si renderà conto che unita è forte... ma anche singolarmente l'uomo non è poi così debole e inerme, basta che ci scrolliamo di dosso tutto quello che lo Stato in vari modi ci propina, non abbiamo bisogno di nessuno che ci controlli e ci dica come vivere, fra l'altro distruggendoci noi e l'ambiente circostante.
Ascoltiamoci, comunichiamo, usiamo il cervello, spolveriamo il nostro cuore, lottiamo per la salvaguardia degli essere viventi e per la sopravvivenza della Natura!
Quando ci saremo riappropriati di noi stessi, allora per qualcuno saranno guai...

LIBERIAMOCI DALLE GABBIE IN CUI SIAMO RINCHIUSI
DISTRUGGIAMOLE

IL GABBIANO

Per info e contatti:
gruppo "mai più galere"
via del cuore, 1
56126 PISA

Fonte: http://www.utenti.lycos.it/anarchaos/