Louk Hulsman
Jacqueline Bernat de Célis
PENE PERDUTE
Il sistema penale messo in discussione
Prefazione
di Nils Christie*
Credo che Louk Hulsman sia nato nel secolo sbagliato.
Il medioevo sarebbe stato l'ideale. In quel periodo sarebbe sicuramente stato
il signore di un piccolo castello. Non troppo piccolo, a dire il vero. Abbastanza
grande da avere un giardino dove ogni mattina si sarebbe recato per prendersi
cura delle sue piante. In poco tempo le piante sarebbero diventate così
numerose da impedire a chiunque di entrare nel giardino. Ma questo non sarebbe
stato un problema. Gli ospiti del castello avrebbero preferito rimanere nella
grande sala ad aspettare il ritorno del maestro. Una volta tornato, dopo aver
curato le sue piante, avrebbero ascoltato entusiasti le sue lezioni sulle
lacune del diritto penale. Non avrebbe usato il microfono, grazie alla
sua voce squillante può farne a meno. Non avrebbe scritto nulla,
allora come adesso avrebbe preferito parlare più che scrivere.
Questa è la sua forma. Scrive con i suoi discorsi e crea attraverso
i dialoghi. E questo nulla toglie alla sua importanza e alla sua fama.
Le persone lo avrebbero circondato e le sue parole sarebbero passate di bocca
in bocca tra quelli che si interessano di questioni penali. Ed è quello
che oggi accade.
Visitare Louk nel suo castello significa fare esperienza della sua pratica.
Mentre molti lo ascoltano nella grande sala, alcuni ragazzi raggiungono la
sua stanza da letto e portano via alcune sue cose. Spero abbiate fatto attenzione
alla mia esposizione dei fatti. È la stessa che avrebbe usato Louk.
Essa è concreta. A questo livello non classifica ciò che è
accaduto. Louk non direbbe "alcuni ragazzi sono penetrati in camera mia".
Tantomeno "hanno rubato alcune cose". Questa esposizione dei fatti
dà il via al diritto penale, conferisce alle azioni il valore di crimini.
Louk cerca esposizioni che portino ad un'obiettiva valutazione dei fatti,
valutazione che induce la gente comune a prendere una posizione ed eventualmente
a fare qualcosa.
E cosa farebbe Louk in questo caso?
Se davvero gli importasse degli oggetti portati via dai ragazzi chiederebbe
aiuto ai suoi amici, dentro e fuori il castello. E se avessero ritrovato gli
oggetti e i ragazzi li avrebbe sicuramente invitati a prendere un caffè,
assieme alle loro famiglie. I ragazzi gli avrebbero ridato quello che avevano
portato via, ed i loro nonni avrebbero regalato a Louk una bellissima e rara
pianta per la gioia di tutti. E qualora si fossero incontrati ancora si sarebbero
abbracciati ridendo e avrebbero discusso della vita in generale e soprattutto
della bellezza delle piante.
Così sarebbe la vita nel periodo storico ideale per Louk. Ma poiché
non viviamo nel medioevo, e poiché non possiamo vivere tutti nel suo
castello, e poiché la strada è lunga prima che dall'Olanda le
parole passino di bocca in bocca in tutto il mondo, è magnifico che
il suo libro, scritto con Jacqueline Bernat de Célis, sia disponibile
in un'altra lingua.
Oslo, 19 dicembre 2000
Nils Christie
* La presente prefazione, come la postfazione di Nils Christie, sono state tradotte dall'inglese da Guglielmo Zappatore ricercatore presso l'Università di Lecce.