Libertà per Silvano Pelissero Fonte: ABC-Dijon, Maloka, BP 536, 21014 Dijon Cedex, France. Pubblicato su A-infos il 9 Febbraio 2001
http://www.ainfos.ca/01/feb/ainfos00157.html
Il grande complotto contro un anarchico italiano condannato a 7 anni di prigione senza alcuna prova.
Silvano Pelissero è un anarchico piemontese di 39 anni che, dopo essere stato arrestato nel marzo 1998, è stato condannato il 31 gennaio 2000 a sette anni di prigione.
Attualmente si trova agli arresti domiciliari, e potete scrivergli in Italiano, Francese o spagnolo. Siamo entrati in contatto con lui e lo stiamo sostenendo da un anno e mezzo.
Silvano è stato condannato con la falsa accusa di essere responsabile di diversi attentati/sabotaggi in connessione con la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità attraverso la Val di
Susa, tra Torino ed il confine francese. Cosa è successo? Nel 1991 i principali paesi europei hanno approvato e votato l'attuazione del collegamento tra le principali città. In Italia sono state progettate quattro linee, delle quali una tra Lione, in Francia, e Torino.
La costruzione di questa linea ferroviaria rappresenta un disastro ecologico per la famosa Val di
Susa. Questa valle è stata già drammaticamente danneggiata da un'autostrada è le cose peggioreranno molto se sarà costruita la linea ferroviaria ad alta velocità. Gli abitanti della Val di Susa hanno una lunga tradizione di resistenza contro lo stato.
La Val di Susa fu un famoso centro di guerriglia antifascista/comunista durante la seconda guerra mondiale quando in Italia il fascismo era al potere.
Il 23 agosto del 1996 ci fu il primo attacco contro un cantiere delle ferrovie. Furono lanciate due molotov causando danni per circa 200 milioni di lire. In prossimità del luogo dell'azione furono lasciate scritte contro il Tav.
La popolazione della Val di Susa si è opposta con decisione al progetto. Questo attacco è il primo di numerosi atti di sabotaggio condotti contro il TAV.
Il pubblico ministero dopo questa prima azione ha subito dichiarato che i responsabili erano gli anarchici.
Due o tre degli attentati furono rivendicati da un gruppo denominato "Lupi Grigi" (che non ha assolutamente niente a che fare con l'organizzazione fascista turca che porta lo stesso nome).
L'ultima azione prima dell'arresto di Silvano e degli altri due suoi compagni anarchici fu portata a compimento il 20 gennaio 1998: un gruppo di persone entrò di nascosto nel municipio di Caprie (una piccola città della Val di
Susa), rubò del materiale negli uffici ed appiccò il fuoco prima di andare via. Il 5 marzo del 1998, Soledad
Rosas, Edoardo Massari e Silvano Pelissero furono arrestati dalla polizia su mandato dei magistrati Maurizio Laudi e Marcello
Tatangelo.
Silvano fu arrestato dopo che aveva trovato un microfono spia nella sua macchina. Sole e Edo furono arrestati dopo un lungo assedio della polizia alla casa occupata dove vivevano. La casa fu perquisita e sgomberata al tempo stesso. Lo stesso giorno altri due squat furono attaccati dalla polizia. Uno fu salvato dalla resistenza degli occupanti.
Per comprendere questi eventi va ricordato che una dura repressione ebbe inizio nel 1996 in Italia contro gli anarchici e il movimento
squatter/autonomi. Lo scopo era quello di spazzarli via dall'Italia con accuse inventate, testimonianze fasulle, messe in scena poliziesche.
Al solito lo stato cerca di attribuire atti illegali a "gruppi armati" specializzati e ad
"ecoterroristi" con l'aiuto dei media e la collaborazione della polizia.
Decine di anarchici sono stati arrestati / incarcerati / inquisiti / costretti a lasciare il paese dall'inizio dell'inchiesta del giudice Marini contro un'organizzazione anarchica e clandestina che non esiste. Lo scopo è quello di mettere fine all'esistenza dell'anarchismo in Italia sebbene tutti concordino sul fatto che l'anarchismo nel momento attuale non costituisca una minaccia per l'ordine costituito.
Il 9 marzo 1998 i tre anarchici furono accusati di "appartenere ad un'organizzazione terrorista finalizzata a sovvertire l'ordine democratico".
A Torino ebbero luogo molte manifestazioni e azioni, e a causa della repressione della polizia ci furono scontri durante alcune di queste.
Due settimane più tardi Edoardo Massari fu trovato impiccato nella sua cella.
Naturalmente le autorità hanno dichiarato che si trattava di un suicidio. La rabbia degli squatter crebbe e così le azioni di solidarietà. Il giorno dopo la morte di Edo, Soledad Rosas cominciò uno sciopero della fame. Le era stata rifiutata l'ultima lettera che Edo le aveva scritto dalla sua cella prima dell'assassinio di stato. In seguito le furono concessi gli arresti domiciliari, mentre Silvano fu trasferito nel carcere di massima sicurezza di Novara, dove scrisse la sua prima dichiarazione.
Il 21 marzo, il giorno successivo, anche Silvano entrò in sciopero della fame. Una grossa manifestazione di oltre 10000 persone si svolse a Torino per protestare contro l'assassinio di stato e la repressione contro gli
squatter. Soledad Rosas, la ragazza argentina arrivata in Italia di fatto dopo che avevano avuto luogo le azioni delle quali era accusata viene trovata morta nel giugno 1998.
Aveva passato pochi mesi in prigione (era anche stata posta in isolamento durante questo periodo) ed alla fine, poco dopo la morte di Edo, era stata messa agli arresti domiciliari in una comunità. Dei tre anarchici che la giustizia italiana aveva voluto artificiosamente indicare come i responsabili delle azioni, solo Silvano resta vivo.
Nel frattempo gli atti di sabotaggio in Val di Susa contro i cantieri del TAV continuavano. Come sottolineano i compagni dei tre anarchici, tutti coloro i quali hanno partecipato alla loro incarcerazione e persecuzione hanno le mani sporche di sangue: la giustizia, la polizia, le amministrazioni, i media.
Poco dopo l'assassinio di Sole, a Silvano furono concessi gli arresti domiciliari presso la comunità
"Mastropietro", a circa 40 km da Torino.
Questo "sistema di comunità" costituisce in Italia un'alternativa alla prigione, a causa del sovrappopolamento delle carceri. Circa 50000 detenuti vivono in queste cosiddette comunità dove le persone accusate di reati minori sono rinchiuse sotto il controllo di assistenti sociali che di fatto non sono niente altro che sbirri travestiti.
Silvano viene indicato dalle autorità come un pericoloso anarchico. Gli erano stati concessi gli arresti domiciliari a causa della morte dei suoi due compagni e le grosse manifestazioni a loro sostegno che l'avevano seguita. In caso contrario sarebbe restato chiuso nell'inferno di Novara.
Come si può leggere nelle sue dichiarazioni, Silvano si è sempre dichiarato innocente rispetto agli attacchi contro il TAV.
Ciononostante ha anche dichiarato di opporsi con forza al progetto.
È` inutile dire che Silvano, Sole e Edo furono incastrati dalla polizia e dai giudici.
Con il loro arresto/assassinio, la giustizia italiana ha potuto da una parte liberarsi di tre squatter anarchici attivi e conosciuti, e dall'altra "spiegare" la questione dei sabotaggi contro il TAV.
La questione è che le azioni non sono terminate con il loro arresto e che la lotta anti-TAV è una lotta popolare. Gli anarchici non sono assolutamente gli unici che potrebbero mettere in atto delle azioni contro i cantieri della linea ferroviaria. Gli anarchici hanno spesso fatto da capri espiatorî del sistema italiano e la morte di anarchici nelle prigioni e nelle stazioni di polizia è una triste tradizione in Italia.
Dopo un lungo processo durante il quale l'avvocato di Silvano ha dimostrato la falsità di un gran numero delle prove a carico, è stato condannato.
Squatter e anarchici di Torino hanno continuato a dimostrare di fronte agli edifici del tribunale fino all'ultimo giorno. Molte azioni di solidarietà hanno avuto luogo in Grecia, Francia, Spagna, Svizzera. Il 31 gennaio Silvano ha avuto 7 anni. Si prevedeva che fosse condannato una settimana prima. Più di mille manifestanti hanno tenuto una dimostrazione nelle strade di Torino per chiedere libertà per Silvano. I suoi sostenitori nell'edificio furono buttati fuori brutalmente dalla polizia. Una ragazza è restata ferita e portata in ospedale.
Gli sbirri stavano aspettando il giorno in cui essere liberi di picchiare degli
anarchici/squatter. Nel pomeriggio dello stesso giorno la casa occupata "l'Asilo" fu attaccata dalla polizia.
Come se la condanna di un compagno innocente non fosse abbastanza per gli sbirri e la corrotta giustizia italiana. Il sistema aveva bisogno di un colpevole, quindi il processo non fu altro che una farsa, perché la sentenza era già stata decisa molto prima.