Il MeTe imprigionato
Storia di un amore carcerato
di Vincenzo Guagliardo
Nota dicembre 1992
Questo testo è stato scritto alla fine del 1991.
Quest'autunno, un'intera colonia di gabbiani è venuta a posarsi davanti al carcere, alle porte di Milano, in una nebbiosa zona di risaie. Nel campo davanti ai miei occhi, per giorni si sono nutriti di lombrichi biotecnologizzati e chimicomoribondi. Le cornacchie, nostre vecchie amiche, pur essendo animali territoriali, non si sono dimostrate razziste. Non hanno protestato, così dimostrandosi più liberali di chi ha costretto quei poveri bianchi uccelli marini a venire fin qui per cibarsi avvelenandosi.
Gli operai sono scesi in piazza per difendere posti di lavoro e potere d'acquisto. Vorrei sentirli dire che vogliono meno Maserati e profumi, per produrre più carrozzelle per paralitici, o piante. Onde continuare a difendere il loro posto di lavoro, s'intende.
Mi chiedo a volte - è solo un attimo, credimi - se non sia troppo tardi... È ancora possibile riuscire a spiegarci? Ci saranno, per esempio, operai dell'auto che vogliono fare meno trabiccoli appestanti che ci privano persino dell'autonomia nelle nostre gambe oltre che nel cervello? E che allora hanno voglia di insistere per produrre carrozzelle affinché abbia più autonomia chi ha perso le sue gambe non per colpa sua?
Poi mi riprendo. Ho sempre te e il senso della tua mancanza, e tu hai altrettanto in me. È un fuoco che non finisce mai, che da secoli e secoli ha superato frontiere, ha rotto barriere di razza e di culture. Quando eravamo brigatisti rossi, quando le armi ci consentivano di difendere i nostri corpi ma non ci aiutavano a metterli in discussione fino dal "di dentro", sfioravamo ancora a malapena il terreno di una vera rivoluzione. Eravamo ancora all'inizio del nostro viaggio, complici inconsapevoli di una molteplicità di meccanismi che fondano la "zona grigia" della collaborazione, zona in cui - come ha spiegato Primo Levi - l'oppresso può trasformarsi in oppressore. Il fuoco che ha già superato tanti ostacoli ci ha fatti diventare più consapevoli non-collaboratori in un mete posto davanti alle sbarre. Allora riconosco che da qui ci vediamo poco e male. Siamo un po' ciechi, un po' sordi, un po' paralizzati... Così l'ignoto torna ad essere la mia speranza. E mi consente di ammirare la tolleranza delle cornacchie invece di limitarmi a rabbuiarmi per il disperato viaggio dei gabbiani.
Un mio ricorso contro il parere del tribunale di sorveglianza di Milano è stato giudicato inammissibile dalla Suprema Corte di Cassazione che, pertanto, con sentenza del 9 aprile 1992, mi ha condannato al pagamento delle spese processuali più mezzo milione di ammenda. Tu e io abbiamo poi persino fatto l'errore di voler apparire in TV sulla terza rete Rai il 17 ottobre '92, per provare a propagandare il nostro obbiettivo. La regia ha tagliato ogni parola che riguardasse lo scopo per cui avevamo accettato di apparire in TV: il nostro no al premio. In compenso però, siamo grati a Radio Popolare di Milano per averci dedicato, pochissimi giorni dopo, una trasmissione tanto corretta quanto calda di sostegno per la nostra causa, a riprova del fatto che non bisogna mai pentirsi dei propri errori: solo non ripetere gli stessi!
Nel frattempo, la stessa legge Gozzini è stata attaccata, e in parte smantellata, per meglio esaltare il suo nucleo premiale, per costruire nuove zone grigie in carcere e sprofondare nel fango nella società. La giustificazione è quella consueta: la quotidiana nuova "emergenza", stavolta antimafiosa.
Cercheremo di arrivare fino a Strasburgo, davanti alla
Corte dei diritti dell'uomo. Vogliamo dimostrare fino in fondo, prove alla mano,
la differenza che passa tra diritto e giustizia. Il diritto riguarda quello
che si può contrattare: se ne può essere privati oppure se ne
può abusare. La vera giustizia riguarda tutto quello che si deve sottrarre
alla competenza della legge, all'intervento dello Stato, all'analisi "oggettiva"
degli studiosi, al parere degli esperti, alla zona grigia, al sacrilegio. È
un movimento che produce meno Maserati e più carrozzelle, meno sbarre
e più amore. Watch the best porn videos available on internet, All of the xxx videos on this website are in maximum quality for your pleasure and they load lightning fast , Welcome to porn800.me, the best place for every porn connoisseur. This website is dedicated to bringing you the porn highest possible quality. If you're into ebony hotties, you will be able to find loads of steamy porno videos featuring the hottest ebony porn. Watch as they slide down hard dicks and slurp long, erect dongs. Maybe you are more into something a bit exotic, like horny porn from the far east. This porn Watch porn videos here.