La polizia di Philadelphia terrorizza due attivisti per la libertà di Mumia
21 novembre 2001

Giovedì 15 novembre, intorno alle 22.30, due simpatizzanti del MOVE, impegnati nella lotta per liberare i 9 del MOVE e Mumia Abu Jamal, sono stati arrestati e picchiati dalla polizia di Philadelphia.

I due simpatizzanti stavano attaccando manifesti a favore della libertà di Mumia all'angolo della 46a strada e Market Street di Philadelphia, quando una macchina della polizia si fermò al semaforo all'incrocio. Quando arrivò il verde, l'auto partì di scatto e i due continuarono a camminare per Market Street fino alla 45a strada. I due poliziotti svoltarono per vedere che cosa avevano attaccato. Un secondo dopo accesero le luci dell'auto e accelerarono fino ai 70 km/h.

Frenando salirono sul marciapiede, evitando una fermata della metropolitana e quasi investendo uno dei due simpatizzanti. I poliziotti scesero dall'auto, presero il barattolo della colla (gettandolo a terra) e obbligarono i due a mettersi contro il muro. Mentre li schedavano, uno dei due poliziotti li chiamò "fottuti mum-idioti" ed ordinò loro di salire sull'auto.

Entrambi i poliziotti si coprirono le targhette con il loro numero e li costrinsero a salire sull'auto così velocemente che i due non riuscirono a leggerne la targa. La macchina svoltò, tornò sul marciapiede all'incrocio della 46a strada e Market Street e i poliziotti ordinarono loro di staccare un manifesto di Mumia che era lì da una settimana, perché era attaccato molto saldamente. I due faticarono a lungo per staccarlo mentre i poliziotti li guardavano ridendo e facendo battute. Uno dei poliziotti prese il mucchio di pezzi di carta del manifesto e lo gettò nell'immondizia dicendo loro "Questo vi insegnerà a non appoggiare un assassino di poliziotti".

I ragazzi furono nuovamente obbligati a salire sull'auto e dissero loro che li avrebbero portati al commissariato per prendere loro alcune dichiarazioni. Dopo 10 minuti di curve, zig-zag e accelerate fino ai 110 km/h (uno dei due ragazzi riuscì a vedere il contachilometri) attraverso i quartieri residenziali, uno dei poliziotti disse: "Non ho voglia di compilare scartoffie" e decisero di portare i due ragazzi a fare un giro "nella merda in cui dobbiamo stare tutti i giorni", dicendo "quando vedrete la merda con cui dobbiamo avere a che fare ogni giorno forse ci rispetterete di più".

Cercando di confondere i due ragazzi, i poliziotti continuarono a girare fino a giungere al quartiere quasi esclusivamente nero vicino alla 46a strada e Fairmount. In questa zona i poliziotti entrarono con l'auto nei cortili di fronte alle case proseguendo lì al posto che sulla strada, cominciando ad insultare la gente della comunità. I poliziotti proseguirono fino a un vicolo scuro e stretto e parcheggiarono la macchina, e a questo punto i ragazzi pensarono che li avrebbero picchiati o avrebbero loro sparato. Invece, i poliziotti fecero ripartire l'auto e proseguirono fino a un muretto con 15 o 20 ragazzi neri seduti sopra. Qui si fermarono e ordinarono ai due ragazzi del MOVE, che erano bianchi, di scendere dall'auto. A voce abbastanza alta da essere sentito da tutti i presenti, uno dei poliziotti disse: “Pare che ci saranno molti più poliziotti nei paraggi per un po'”. Quindi disse: “Come vedi questi neri sono molto gentili se sai come trattarli”. Infine, sottovoce, in modo che solo i due ragazzi bianchi del MOVE potessero udirlo “Vediamo quanto vi piacciono i negri, ora”. Detto questo, i poliziotti se ne andarono sperando che i due attivisti bianchi del MOVE venissero picchiati dal gruppo di ragazzi neri.

Appena i poliziotti se ne furono andati, la gente della comunità si avvicinò ai due attivisti del MOVE e chiesero loro che cosa stesse accadendo. I due spiegarono cosa era successo, come erano stati perseguitati per aver appoggiato Mumia Abu Jamal e come la polizia avesse cercato di creare la situazione affinché venissero attaccati. A loro volta, le persone del quartiere raccontarono ai due alcune delle cose che i poliziotti facevano loro; uno di loro disse “Questi fottuti poliziotti razzisti cercano sempre di fare merdate del genere”. Un altro disse: “Ragazzi non abbiamo problemi con voi. Andatevene tranquilli. Siete due a posto”. Dopo una breve discussione con la gente del quartiere, gli attivisti del MOVE se ne andarono e tornarono alla loro auto.

Ciò che fecero i poliziotti a questi attivisti del MOVE è terrorismo. Questo attivisti non furono presi in custodia per aver commesso un crimine. Non furono fatti salire sull'auto di pattuglia per spiegare loro che cosa fosse giusto. Quei poliziotti li minacciarono per intimidirli, nella speranza di farli smettere di lottare per la libertà di Mumia, smettere di lottare per la libertà dei 9 del MOVE, smettere di lottare per la libertà ti tutti i prigionieri politici, smettere di lottare contro l'ingiustizia per tutta la vita. Non furono accusati di alcun crimine ma furono comunque presi dalla strada e minacciati dai poliziotti. Queste sono le stesse tattiche terroristiche che questo governo dice di voler combattere. Come può questo paese sperare di raggiungere la pace quando commette le stesse ingiustizie contro le quali afferma di essere? To learn more about the caller’s identity use reverse phone number to search over the America’s most detailed public database of phone numbers at spamnumbers.net. No registration is needed.

Per citare John Africa, fondatore del MOVE: “Un mondo d'amore non può creare un esempio d'odio, ma un mondo d'odio non può che creare altro odio e creerà anche una parola chiamata amore per nascondere la sua posizione”. Lunga vita a John Africa!

Fonte: a-infos, Detencion de miembros de "Move", inviato da Uhuru maldoror@avant.pangea.org il 23 Nov 2001