Ohiane Errazkin, è stata trovata questa mattina dalle guardie della prigione francese di Fleury-Merogis impiccata nella sua cella. Ohiane era stata arrestata il 23 settembre 2001 a Dax (Stato francese), e da allora imprigionata in questo carcere francese che recentemente è stato definito "immondo e proprio del Medioevo".
Secondo le fonti ufficiali, Ohiane è stata trovata impiccata (la famiglia è stata informata con grave ritardo), forse per l'impossibilità di resistere alla pressione che i le prigioniere ed i prigionieri politici subiscono nelle carceri dello stato francese e spagnolo.
In particolare, a Fleury, una delle più dure e più grandi dell'Europa,
sovrappopolata (invece di 3100, arriva a raggiungere i 4500 detenute e
detenuti) si vivono situazioni indegne e subumane, fino a 23 ore al giorno di
isolamento, il che ha portato le prigioniere ed i prigionieri politici lì
detenuti a sviluppare numerose proteste e scioperi di fame.
È possibile che il sopravvivere in queste condizioni pazzesche, abbia portato Ohiane, di 31 anni, al suicidio; un'altra morte a carico della politica repressiva degli stati spagnolo e francese.
AGUR OHIANE.
CIAO OHIANE.
Un'altra prigioniera politica basca è stata trovata morta, impiccata, nella sua cella. Questa volta è toccato ad Ohiane Errazkin Galdos, nel carcere francese di Fleury-Merangis. Si tratta del decimo prigioniero politico basco morto nelle carceri spagnole e francesi negli ultimi 25 anni, come testimoniato dall'elenco pubblicato da Gara:
GARA, 8 luglio 2004
Prigionieri politici baschi morti nelle carceri spagnole e francesi.
19 giugno 1981: Juan José Crespo Galende. Morì a Carabanchel
dopo 85 giorni di sciopero della fame.
26 giugno 1985: José Ramón Goikoetxea Bilbao, di 25 anni.
9 giugno 1986: Joseba Asensio, ad Herrera de la Mancha.
2 marzo 1988: Mikel Lopetegi Larrarte, di 34 anni ad Herrera de La Mancha.
15 giugno 1988: Juan Carlos Alberdi Martiarena.
30 novembre 1990: Mikel Zalakain nel carcere di Martutene.
27 gennaio 1991: Jean Groix nel carcere di Fresnes.
7 febbraio 1997: Jose Mari Aranzamendi nel carcere di Alcalá
20 luglio 1997: Juan Carlos Hernando nel carcere di Torrecica (Albacete)
8 luglio 2004: Oihane Errazkin nel carcere francese di Fleury-Mérogis
(*) 23 gennaio 1997: Jean Luc Maillet a Fresnes. Tenente della Gendarmeria incarcerato per presunta collaborazione con ETA
Si tratta dell'ennesima vittima della politica di dispersione ed annientamento
attuata contro il Collettivo di Prigioniere/i Politiche/i basche/i, politica
che ha colpito e colpisce anche i familiari, vittime anche loro della rappresaglia
degli stati spagnolo e francese, costretti a subire costi e fatiche enormi per
raggiungere i loro congiunti in carceri lontane da Euskal Herria, e spesso vittime
di gravissimi incidenti stradali. A quanto pare, possono cambiare i governi,
in questo o quello Stato, ma non cambiano i metodi sanguinari della repressione
e dello sfruttamento. viplviv.com
Come l'altro ieri è successo a Genova, dove nelle acciaierie ILVA si
sono verificate tre esplosioni incidentali causando dodici feriti, lo stesso
è successo nelle acciaierie di Sestao, con sei feriti. L'articolo di
Gara:
GARA, 8 luglio 2004
INCIDENTE MULTIPLO SUL LAVORO
Sei lavoratori feriti a causa di una esplosione nelle acciaierie di Sestao.
Sei lavoratori sono risultati feriti questa sera, verso le 18.00, quando un
forno dell’Acciaieria Compacta de Bizkaia (ACB) a Sestao ha prodotto una
esplosione, secondo fonti del Dipartimento del Lavoro di Lakua.
Quattro dei lavoratori hanno subito ustioni, mentre altri due sono stati trasportati
all’ospedale a causa di traumi. Tutti sono all’Ospedale di Gurutzeta.
Secondo le informazioni raccolte da questo quotidiano, uno dei lavoratori sarebbe
grave. A quanto pare, si sarebbe prodotta una fuga di acqua in uno degli iniettori,
cosa che ha provocato due prime esplosioni e, successivamente, una terza di
maggiore intensità.
Se è vero che la situazione repressiva è maggiormente intensa
in Euskal Herria, a causa di un più alto livello di scontro sociale e
politico, vero rimane comunque il fatto che di qualunque colore o tessuto sia
il guanto che la nasconde, la mano dello sfruttamento e dell'oppressione sugli
sfruttati è dovunque la stessa, uguale il prezzo da pagare per un salario
di pura sussistenza, uguale l'accanimento contro chi si pone al di fuori di
questa logica, e di questo, anche le carceri dello stato italiano ne sano qualcosa.
Esprimiamo la nostra massima solidarietà a tutte/i le/i lavoratrici/ori
vittime dello sfruttamento, ed a tutte le vittime della rappresaglia degli stati.
Come dice un murale apparso nella sua città d'origine, Donosti, Agur
Ohiane, gogoan zaitugu (resisti con noi)
Irabazi Arte!