Abolizione del manicomio criminale
Telefono viola Milano - contro gli abusi psichiatrici e i metodi della psichiatria
aprile 2002

La segregazione psichiatrica è, come quella carceraria, una sanzione penale a tutti gli effetti, ed è anche tra le più dure e impietose: concepire che si possano sovrapporre ed assommare i due tipi di segregazione, che si possa costringere una persona a vivere chiusa a chiave per anni e decenni in pochi metri di una cella di un penitenziario e contemporaneamente dover sottostare alla violenza dei "cosiddetti trattamenti terapeutici coatti", a base di invasivi psicofarmaci e di misure di contenzione fisica è una delle forme più disumane di persecuzione legalizzata nel nostro paese.
     La richiesta dell'abolizione dei manicomi criminali - opg - , non può non partire dall'individuazione dell'origine vera di tale mostruosità umana e giuridica: la"schiavitù" psichiatrica, ovvero l'esistenza di persone adulte private dei propri diritti civili e costrette a subire sulla propria persona trattamenti sanitari non voluti e definiti da altri come terapeutici. Il paradosso dell'esistenza dei manicomi criminali ha origine dall'identico paradosso della psichiatria istituzionale: lo psichiatra istituzionale dichiara di poter svolgere il ruolo di terapeuta e medico curante del suo paziente e nello stesso tempo proteggere la società dal paziente stesso. In realtà il paradosso è solo apparente perché dei due ruoli, tra loro inconciliabili, è il secondo a prendere sempre il sopravvento, per cui tecniche e terapie mediche vengono usate in funzione del controllo fisico e psicologico della persona "e non per la cosiddetta cura": vengono usate contro la persona e non in suo favore.
     Le farmacoterapie forzate a base di neurolettici su persone fisicamente sane prolungate oltre gli stessi limiti prescritti, producono sofferenze e danni non solo psicologici, ma anche fisici, con conseguenze che diventano nel tempo sempre più devastanti: ecco allora che le punizioni corporali, "escluse ufficialmente dal nostro sistema penale e dalla costituzione", diventano pratica comune nelle forme del controllo sociale delle persone etichettate come malate di mente e pericolose.
     L'ipotesi presente in alcune proposte di riforma di creare dei centri psichiatrici di diagnosi e cura all' interno dei carceri va fermamente respinta perché ad introdurre legalmente il tso nelle carceri come forma surretizia di manicomio criminale (psichiatria obbligatoria più carcere). Il rifiuto,quindi della psichiatria costrittiva nelle carceri è ancora il rifiuto dell'O.P.G. (ospedale psichiatrico giudiziario) in tutte le forme possibili.

Abbattere i muri liberarci tutti