Piloni bergamaschi
Pensare
è un crimine
24 Marzo: anche i carabinieri di Zogno (BG). i ROS e
la famigerata stampa hanno finalmente avuto il loro momento di gloria.
Molto attenti alle tendenze giudiziarie nazionali e non, e dopo giorni di
indagine hanno scovato il pericoloso eco-terrorista bergamasco, ovvero
colui che 10 giorni prima, secondo gli inquirenti, avrebbe abbattuto il
pilone della "corrente" situato a Sedrina.
Dopo la solita faticata mattutina, per portare a
termine l'arresto del violento individuo (10 sbirri armati contro una
persona disarmata) e la conseguente invasione nella abitazione di costui
per furtare oggetti personali (prove), i nostri eroi sono tornati in
caserma con la preda, dando sfogo alla loro smania di successo.
"Meglio uno così che un sequestro di un chilo di cocaina..."
Allestiscono il banchetto delle prove, composto da:
attrezzi obsoleti o insignificanti, alcuni disegni per adesivi, Terra
Selvaggia supplemento ad Anarchismo, sulla quale inoltre gli infami
giornalisti punteranno i loro obiettivi. Giorgio ammanettato viene
trasferito in carcere dove il GIP convaliderà gli arresti dato le
schiaccianti prove, senza la minima possibilità di difendersi.
Nel frattempo si materializzano due testimoni, uno
dei quali si scopre essere lo stesso sbirro che ha condotto l'operazione:
il brigadiere Milo, l'uomo a caccia di gradi (o di grammi?).
Nei giorni successivi all'arresto la tensione si
alza, compagni ed amici protestano spontaneamente dando luogo a presidi e
cortei non autorizzati, blocchi stradali, causando notevole disagio al
traffico cittadino. A Giorgio dopo 15 giorni di carcere vengono concessi
gli arresti domiciliari presso la famiglia e attualmente si trova in stato
di custodia cautelare.
Riteniamo che questo ennesimo atto intimidatorio
rientri nella sistematica ondata repressiva che ha già colpito numerosi
compagni/e e chiunque non si riconosca nell'attuale sistema fondato sul
dominio, la mercificazione e lo sfruttamento di ogni forma di vita,
criminalizzando coloro che radicalmente e con i propri mezzi si oppongono
a questo stato di cose.
Individualità anarchiche e amici solidali
Fonte:
Pensare è un crimine, comunicato diffuso
il 4 maggio 2000 da circmalf@tiscalinet.it *** *** ***
Bergamo: continua la caccia all'ecoterrorista
All'alba
dell'11 maggio due amici di Giorgio Barcella (già agli arresti domiciliari perché
sospettato dell'abbattimento di un traliccio) vengono sottoposti a perquisizione
domiciliare, portati in caserma e schedati (nel mandato di perquisizione era
precisato che gli sbirri avevano l'autorizzazione a far di tutto pur di eseguire
il loro squallido compito, pure di abbattere il portone).
I temibili "corpi del reato" sequestrati sono: alcuni volantini delle
manifestazioni organizzate in solidarietà a Giorgio; alcune lettere dal carcere
di Silvano Pelissero. Dopo la perquisizione ai due pericolosi sovversivi, viste
probabilmente l'importanza delle prove reperite dai servi del potere, vengono
prese le impronte digitali e vengono schedati come fossero pericolosi criminali.
I due compagni riferiscono che da giorni si erano accorti di essere pedinati
per cui la campagna orchestrata dal magistrato di turno è stata proprio pensata
e realizzata in grande stile.
Si aspettano quindi da un giorno all'altro ulteriori perquisizioni ai compagni
dell'area anarchica e ulteriori sequestri di "prove" e "corpi
del reato". Dopo due manifestazioni piuttosto riuscite contro i veri ecoterroristi
(le multinazionali che inquinano, rovinano e manipolano geneticamente) una contro
McDonald's e l'altra contro i campi di sperimentazione biotecnologica le forze
del disordine di Bergamo hanno fatto fronte comune con la magistratura per estirpare
il bubbone rappresentato da chi si oppone radicalmente a questo sistema.
Ad appena venti giorni dall'iniziativa contro le manipolazioni genetiche Giorgio
viene arrestato sulla base di indizi che definire inconsistenti è troppo poco:
un cannello per le saldature ed un seghetto sarebbero secondo gli inquirenti
i corpi del reato, gli oggetti che hanno fatto cadere un traliccio dell'alta
tensione (!), gli adesivi ed i giornali anarchici chiari indizi della pericolosità
sovversiva dell'indagato che è tuttora agli arresti domiciliari (=prigioniero
dei genitori). Siamo in attesa di scoprire gli eventuali reati di cui sono accusati
gli altri compagni (Giorgio è indagato nientemeno che per "tentata strage"
ed "attentato terroristico"). Comunicheremo al più presto le prossime
iniziative di mobilitazione.
Fonte:
Bergamo continua la caccia all'ecoterrorista,
comunicato diffuso il 13 maggio 2000
da Surrealistic Pillow, cipen@lombardiacom.it
Aggiornamenti
e precisazioni
Il
mandato di perquisizione messo in esecuzione giorno 11 maggio contro i due compagni
di Bergamo era stato firmato niente meno che il 7 di Aprile. È stato eseguito
esattamente il giorno dopo a quello in cui alla casa dei due compagni era arrivata
una lettera di Silvano Pelissero. Evidentemente gli sbirri avendo intercettato
la posta hanno deciso che quella era una delle "prove fondamentali"
che andava sequestrata durante il loro squallido atto intimidatorio.
L'impressione forte è che non essendo riusciti a produrre prove concrete contro
l' "ecoterrorista" Giorgio Barcella stiano cercando finalmente di
reperire in giro fra amici e compagni i mezzi con cui sarebbe stato abbattuto
il traliccio dell'ENEL. Probabilmente quando troveranno un amico falegname o
carrozziere finalmente proveranno il loro teorema indicando negli attrezzi del
mestiere gli "strumenti terroristici".
Fonte: repressione a bergamo: aggiornamenti
e precisazioni, comunicato diffuso il 15 maggio 2000 da Surrealistic Pillow,
cipen@lombardiacom.it
L'eco-terrorista
Due
anni fa a Torino tre ragazzi arrestati con la famigerata accusa di "ecoterrorismo",
di questi due sono stati riconosciuti innocenti solo dopo esseri suicidati.
Ma i giornali e i mezzi di informazione li avevano già condannati a priori con
la loro squallida campagna di stampa basata su "prove" indiziarie
a tutti gli effetti inconsistenti.
Ora l'apparato repressivo dello stato e i mezzi d'informazione ci riprovano
a Bergamo montando la storia dell'ennesimo "ecoterrorista" di area
anarchica accusato di "attentato terroristico e tentata strage" (!)
per un traliccio dell'Enel abbattuto da ignoti un mese fa. Le prove? Da quando
in qua allo stato sono servite prove per imprigionare un anarchico?
D'altronde la montatura giornalistica e poliziesca finisce per far passare come
"prove": L'abitare in una casa occupata con una A cerchiata dipinta
sul muro. Il possesso di una rivista anarchica L'aver fatto una vignetta contro
i tralicci dell'alta tensione Il possesso di alcune cartine topografiche (!!)
Il possesso di un vecchio cannello per le saldature (col quale tranciare il
traliccio??!!) La testimonianza di un pescatore che avrebbe riconosciuto alle
4.30 di notte dall'altro lato del fiume la motoape arancione del ragazzo che
giungeva a fari spenti in prossimità della zona in cui si trovava il traliccio:
i nostri complimenti alla vista da 10/10 del pescatore (ma lui che ci faceva
lì a quell'ora?).
Ed in ogni caso è forse reato trovarsi fuori casa alle 4 di notte?
Denunciamo questa stampa e quest'informazione scandalistica e di regime che
gioca allegramente con la vita e con la libertà delle persone
Libertà immediata per Giorgio
Nessuna giustizia nessuna pace
Fonte: Terrorismo di stato a Bergamo (da El paso), comunicato diffuso
il 3 novembre 2000 da anarctimo@yahoo.it