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Pisanu: "Foto e impronte per chi entra in Italia"

la Repubblica, 26 luglio 2004

Il ministro dell'Interno: "Guardia alta sul terrorismo ma servono più strumenti giuridici per affrontare i kamikaze".

La minaccia costituita dal terrorismo internazionale e interno e la necessità di cambiare le leggi antiterrorismo, l'immigrazione clandestina, la libertà di manifestazione. Le necessità di ricorrere alle impronte digitali per schedare gli immigrati in arrivo. In un'intervista rilasciata al Giornale, il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ridisegna le norme su immigrati e lotta al terrorismo.

Impronte. Il ministro si dice "convinto" della necessità di ricorrere a foto e impronte digitali per chi entra in Italia. "Durante il semestre di presidenza dell'Unione europea - dice - mi sono impegnato a fondo su questo tema, fino a ottenere l'approvazione di due regolamenti comunitari per l'inserimento dei dati biometrici nei visti e nei permessi di soggiorno". "Con la carta d'identità elettronica - aggiunge - l'Italia risulta all'avanguardia in Europa". E sulla vicenda della nave Cap Anamur, i cui passeggeri clandestini sono stati in gran parte rimpatriati sottolinea: "Un caso impastato di illegalità e menzogne e costruito con il deliberato proposito di suscitare un'ondata umanitaria e di rivolgerla contro le istituzioni".

Le minacce di Al Qaeda all'Italia. "Il Viminale, forze di polizia e servizi di sicurezza - dice Pisanu - lavorano incessantemente e in maniera coordinata per fronteggiare Al Qaeda e tutte le minacce, interne ed esterne, alla sicurezza nazionale". E poi: "Gli obiettivi sensibili sono circa 13.600 e vengono protetti con largo impiego di uomini e mezzi delle forze di polizia". PUBBLICITA'

Cambiare le leggi. Il terrorismo di matrice islamica, dice ancora il capo del Viminale, "adotta comportamenti e usa armi inedite, come gli uomini bomba - gli shahid, i martiri disumanizzati dalla volontà suicida - che i nostri ordinamenti giuridici non potevano prevedere e che dunque non possono efficacemente fronteggiare". "In questo senso - prosegue - c'è bisogno di adeguare le nostre leggi alle peculiari caratteristiche della minaccia terroristica, ma stando bene attenti a non sacrificare valori e principi fondamentali dello Stato di diritto". Secondo il ministro, "sono state proprio queste carenze di carattere legislativo a condizionare le decisioni della magistratura con ripercussioni pesanti sul lavoro delle forze dell'ordine e sulle attività di prevenzione".

Terrorismo interno. "Con l'arresto di Badel la colonna tosco-laziale delle nuove Brigate rosse-Partito comunista combattente è stata praticamente sgominata, ma abbiamo la sensazione di dover guardare soprattutto al Nord e anche all'area anarco-insurrezionalista", spiega Pisanu.

Manifestazioni. "Solo l'anno scorso - dice Pisanu - siamo riusciti a garantire il pacifico svolgimento di ben 6.770 manifestazioni di piazza: credo che sia un record. In Italia la libertà di manifestare pacificamente e senza armi le proprie opinioni, come dice la Costituzione, è garantita a tutti, davvero a tutti. Proprio per questo non può esserci tolleranza per violenti e facinorosi di ogni risma e colore", conclude il ministro dell'Interno.