Roma, carcere di Regina Coeli
3 novembre 2002
sono un detenuto di Regina Coeli (l'autonomo), vi scrivo perché ho sentito per radio della vostra trasmissione "vie di fuga", e per denunciarvi alcune cose che accadono in questo carcere di merda. Io sto alla III sezione, ma in questa lettera voglio parlarvi della VII sezione, quella che sarebbe l'isolamento e che viene usata anche come sezione punitiva, praticamente: quando uno viene arrestato, e tengo a precisare che una persona arrestata è innocente fino a giudizio definitivo ... ma anche se fosse colpevole sarebbe lo stesso visto che lo stato si fa vanto del processo educativo del carcere, dunque dicevo vieni arrestato e portato a questo settimo ... non sai come funziona, la mattina alle 8 devi farti trovare sull'attenti vicino alla branda, quasi tutti la prima mattina prendono botte perché stanno a letto, anche con il ferro per sbattere le sbarre, se provi a rispondere ti sei sistemato ti puoi aspettare cariche a qualsiasi ora del giorno e della notte, se hai una maglietta o qualsiasi cosa poggiata sullo sgabello o fuori posto e la giustifichi educatamente ti va bene se te la cavi tutto il giorno con la tv spenta ... le guardie sono proprio scelte: quando ti parlano ti urlano sempre in faccia ... i diritti di cui parlano tanto certi personaggi non esistono, la sensazione è che sei completamente nelle loro mani, e possono fare quello che vogliono, la direzione sa e forse è proprio quello che vuole.
Un mio amico ultimamente è stato portato alla VII per punizione perché aveva litigato con un altro detenuto (purtroppo si litiga tra di noi), neanche con una guardia, c'è stato 15 giorni, l'ho rivisto che era veramente spaventato, mi ha raccontato che è stato picchiato tutti i giorni e qualche volta di notte in maniera sistematica, senza lasciare segni sul viso, è stato lasciato giorni con la tv spenta, qualche volta senza vitto, minacciato che se ne avesse parlato lo avrebbero finito ... era ridotto uno straccio e io gli ho promesso che vi avrei scritto una lettera ... perché qualche voce deve levarsi.
Qui ci sono delinquenti legalizzati, gente che fa del loro piccolo potere uno strumento di tortura (fisico-psicologico), gente di merda ... mi fanno più rabbia quelli che si tappano gli occhi (educatori-psicologi-dottori).
Comunque compagni spero che leggiate questa lettera alla vostra trasmissione.
So che dovrebbe venire una delegazione tra un po' ... io sto facendo uno studio sull'ordinamento penitenziario e credetemi in questo carcere viene rispettato in minima parte ... forse sarebbe utile a chi viene sapere cosa chiedere e cosa andare a vedere senza farsi portare a zonzo.
l'autonomo
Fonte: lettera inviata alla trasmissione radiofonica "La conta",
in onda su
Radio Onda Rossa di Roma.