Sin verguenza

Sempre la mia vita sarebbe stata troppo immensa
per dedicarsi alla forza e alla bellezza

A. Rimbaud

Dopo l'arciprevista condanna fotocopia delle richieste d'accusa: 6 anni e 10 mesi di reclusione a Silvano Pelissero unico superstite dopo il suicidio in stato di detenzione di Baleno e Sole, inflitta dal giudice Franco Giordana, noto forcaiolo che opera dagli anni del "terrorismo" insieme al pm Laudi. Al termine di un processo farsa che ha dimostrato soltanto l'inconsistenza delle "prove granitiche" sbandierate anticipatamente ai media da Laudi.
Dopo l'estensione della pena ai solidali di Silvano che si trovavano dentro e fuori l'aula del tribunale, - assolutamente disarmati - pestaggio culminato con il massacro di una ragazza dello squat di via Alessandria, cui una decina di celerini hanno provocato: trauma cranico, frattura di una vertebra, sospetta frattura di una mano. (Ci sono stati inoltre 6 fermi e 5 denunce per resistenza aggravata e l'assedio durato due ore dello squat di via Alessandria).
Dopo il tesissimo corteo di protesta di sabato 5/2/2000 contro tutto ciò, dove la gente si è presentata attrezzata per difendersi da altri attacchi vigliacchi. Un corteo che ha visto la presenza di 1500-2000 persone, la completa blindatura della città da ingenti forze di polizia, in numero pari, se non superiore, a quello dei manifestanti. Corteo che ha destato le reazioni isteriche e scomposte soprattutto de la Repubblica, irritatissima perché non era finito tutto in un bel massacro con feriti e prigionieri, il che avrebbe consentito alla gazzetta governativa di dare un forte contributo alla criminalizzazione degli squatter, evidentemente decisa in alto.
Sempre la Repubblica, il servilismo della cui direzione e dei suoi galoppini ha cancellato ogni residuo senso del ridicolo, non smette di stupirci. E pubblica un indecoroso "Appello per Laudi" sottoscritto da compari giudici e PM. Come se le vittime non fossero Sole Baleno e Silvano ma coloro che li hanno fatti arrestare e seppelliti sotto accuse da ergastolo. Un appello che puzza lontano un miglio di coda (di paglia) bruciata. Di chi occupa ruoli decisivi dalla parte della forza, della violenza organizzata in Stato per garantire privilegi ed ingiustizia sociale, e che dopo aver commesso un'altra colossale ingiustizia sente la coda in fiamme, avendo avuto una risposta secca da parte di tanti che non hanno accettato questa porcata, e vuole accertarsi delle sue infide alleanze. Ad alzare il polverone si mandano avanti i compari e soprattutto i vecchi compari che hanno fatto carriera con i processi per terrorismo degli anni '80, con in testa Giancarlo Caselli, giunto al prestigioso ruolo di "direttore delle carceri italiane"...
Purtroppo dietro questa vergognosa litania sembrano nascondersi nuove manovre repressive contro gli anarchici e le case occupate, nuovi insulti alla libertà di tutti e non solo degli squatter. E se c'è una cosa che può fare "questa città di grande tradizione civile" è dedicare la più completa irrisione alle facce di bronzo che hanno steso e diffuso questo appello, che vorrebbe far passare per vittima i carnefici, prendendo tutti per fessi.
Perché dare solidarietà a degli assassini?


Barocchio Anarchici Senza Protesi CCC-CNC-B



Fonte: Sin Verguenza, comunicato diffuso il 9 febbraio 2000 da Asilo Occupato asilosquat@tiscalinet.it