Sono sempre di più le imprese che spiano il comportamento dei dipendenti
attraverso un'ampia gamma di tecniche di sorveglianza occulta - questa l'opinione
di numerosi esperti. Le imprese possono controllare i messaggi di posta elettronica
e le chiamate telefoniche dei dipendenti, registrarne le conversazioni e filmare
con videocamere ogni loro mossa.
Le prove di questa attività di spionaggio a danno dei dipendenti saranno
presentate oggi nel corso di una conferenza ad hoc organizzata dal sindacato
MSF - di fronte alla sede dell'M16 [il servizio segreto UK], sulle rive del
Tamigi.
"Tutti i dipendenti dovrebbero sapere che il Grande Fratello è già
all'opera", ha affermato Roger Lyons, segretario generale dell'MSF. Simon
Davies, del centro di ricerca sulla sicurezza informatica della London School
of Economics, ha dichiarato che "nel Regno Unito, il datore di lavoro può
intercettare le chiamate telefoniche, leggere i messaggi di posta elettronica
e monitorare le schermate del computer. Può mettere cimici per spiare
le conversazioni, analizzare il funzionamento del computer e della tastiera,
scrutare il comportamento dei singoli utilizzando telecamere a circuito chiuso,
controllare i movimenti del dipendente attraverso tecnologie di tracciamento,
analizzare le urine per individuare la presenza di stupefacenti, ed esigere
la comunicazione di dati personali anche appartenenti alla sfera più
intima".
Davies afferma che le imprese tendono a giustificare queste forme di sorveglianza
adducendo motivi sanitari o di sicurezza, la necessità di curare i rapporti
con la clientela oppure obblighi di natura giuridica. "Nella maggior parte
dei casi, il vero obiettivo della sorveglianza è il monitoraggio del
rendimento, la sorveglianza del personale o la pura e semplice applicazione
di prassi discriminatorie".
Guy Dehn, del servizio Public Concern at Work, ha dichiarato che le chiamate
ricevute dal loro servizio di consulenza telefonica mostrano che la sorveglianza
costituisce un problema sempre più grave. "Varie persone ci hanno
contattato per dirci di avere scoperto videocamere nascoste dentro rivelatori
di fumo. Una scoperta del genere suscita l'ostilità del dipendente e
mina qualsiasi fiducia nel luogo di lavoro", ha detto Dehn.
Le imprese dispongono di un notevole arsenale tecnologico per queste attività
di spionaggio. Una società giapponese ha messo a punto un impianto di
WC in grado di analizzare l'urina dei dipendenti e rilevare l'abuso di stupefacenti
o sostanze alcoliche.
Secondo Simon Davies della London School of Economics, un pacchetto software
di recente introduzione, chiamato The Ascentor, permette la scansione dei messaggi
di posta elettronica ed è in grado di stabilire se questi riguardino
o meno le normali attività lavorative. Le imprese stanno infatti adottando
politiche sempre più restrittive in rapporto all'utilizzo di sistemi
informatici per fini personali da parte dei dipendenti. La scorsa settimana,
una donna del Cheshire che aveva utilizzato il computer della ditta presso cui
lavorava per navigare su Internet alla ricerca di offerte di viaggio ha perso
la causa intentata per licenziamento ingiustificato.
Presso la Rolls Royce di Bristol, un dipendente aveva inviato inavvertitamente
una "immagine impropria" (pornografica) al collega sbagliato, che
aveva lamentato questa circostanza. Un'inchiesta interna ha portato all'individuazione
di una rete di posta elettronica nel sistema informatico dell'impresa che veniva
utilizzata per lo scambio di materiale "scottante" e di battute o
vignette umoristiche. Il mese scorso si è tenuta un'udienza disciplinare
a carico di 15 persone; cinque sono state licenziate, ed altre hanno ricevuto
un ammonimento per iscritto.
Secondo Robin Chater, della Personnel Policy Research Unit, molte istituzioni
della City tengono i dipendenti sott'occhio attraverso le nuove tecnologie.
"Le banche di affari sono senz'altro le più attente a monitorare
le comunicazioni del personale. Si tratta dell'"effetto Leeson": c'è
il terrore che un dipendente possa compiere operazioni finanziarie non autorizzate".
Il direttore dell'Autorità inglese di protezione dati (Data Protection
Registrar), Elizabeth France, che oggi terrà una relazione nel corso
della conferenza, ha dichiarato: "Il ricorso crescente a forme di sorveglianza
sul luogo di lavoro ha implicazioni significative per la privacy dei singoli."
L'Autorità pubblicherà a breve una serie di direttive "che
speriamo servano a stabilire alcune semplici regole fondamentali per garantire
che i dipendenti siano trattati in modo leale".
Sorveglianza occulta all'opera sul posto di lavoro
- A Leeds, la Metropolitan University ha utilizzato di nascosto telecamere per
filmare e registrare le conversazioni di tre dipendenti nei cui confronti erano
giunte segnalazioni anonime che li descrivevano come spacciatori di droga. I
tre hanno saputo di essere sorvegliati solo dopo essere stati sospesi dal lavoro.
Non sono state trovate prove dell'attività di spaccio.
- A Birmingham, il consiglio comunale ha speso 60.000 sterline all'inizio di
quest'anno per l'acquisto di microcamere e altre apparecchiature del genere.
I sindacati hanno minacciato di ricorrere al tribunale del lavoro dopo che il
consiglio aveva utilizzato questo materiale per filmare e intercettare conversazioni
dei dipendenti. "E' l'avvento del Grande Fratello", ha dichiarato
Steve Foster, presidente dei rappresentanti sindacali nel consiglio comunale.
- Brian Harris, rappresentante del sindacato MSF presso l'ex-impianto della
Siemens Defence Systems nell'Isola di Wight, ha scoperto che la società
aveva assunto investigatori privati con il compito di tenerlo sotto videosorveglianza.
Harris ha concluso un accordo extragiudiziale dopo aver fatto causa alla società.