"Episodi recentemente documentati e che non hanno fino ad ora provocato
alcuna credibile smentita, ci autorizzano a ritenere che l’uso della tortura
è ormai entrato a far parte del trattamento riservato ai fermati e agli
arrestati, nel corso di operazioni antiterrorismo" così nel febbraio
1982 recitava il prologo di un appello firmato dal Comitato italiano contro
l’uso della tortura finalizzato a raccogliere adesioni per lanciare una
nuova campagna di informazione.
Il comitato denunciava circostanze inquietanti, tecniche di interrogatorio disumane,
uso di particolari sostanze chimiche, e di condizioni mortificanti in tutte
le misure di detenzione.
La storia degli anni oscuri è stata per certi versi anche storia di torture.
Da tale storia abbiamo estrapolato una breve ma significativa testimonianza.
"Dopo l’arresto del 1 febbraio la notte del 3 sono entrati alcuni incappucciati e mi hanno trasportato su un pulmino con due uomini (almeno credo dalle voci). Mi hanno comunicato di essere in uno stato di illegalità, insomma ero sequestrata. Mi hanno tolto gli indumenti superiori ed hanno iniziato a palparmi e tirarmi il seno e il capezzolo. Dopo venti o trenta minuti mi hanno portata in uno dei loro appartamenti privati. Qui sono stata denudata completamente e sempre legata e incappucciata e tenuta in piedi hanno cominciato a darmi botte per tutto il corpo. La cosa che mi ha fatto impazzire dal dolore è stato quando mi hanno iniettato o poggiato in vagina e all’ano delle sostanze calde accompagnate da calci sempre in vagina; pizzichi simili a piccole scosse lungo la spina dorsale, accompagnate da botte alla nuca. La cosa più dolorosa è stata quando si sono accaniti sul capezzolo tirandolo e stritolandolo tanto che nei giorni successivi buttava pus in continuazione. Il tutto accompagnato da urla e minacce. Impedendomi di respirare mi hanno costretto a fumare qualcosa di imprecisato con uno strano sapore. Ho sentito un vuoto al cervello e quando mi sono ripresa stavo seduta su una sedia e mi ero urinata sotto" (PM Roma febbraio 1982 da Il Manifesto 12.3.82).Un racconto agghiacciante, che non ha bisogno di ulteriori commenti : e certamente non fu un caso isolato. È la stessa Amnesty International, l’organizzazione non governativa mondiale, impegnata nell’affermazione dei diritti umani sanciti dall’ONU a confermarlo. Nei primi tre mesi del 1982 AI raccolse una "mole impressionante" di denunce e di torture in Italia : "Tra le nostre fonti non ci sono solo le dichiarazioni delle vittime. Esistono anche lettere di agenti di polizia che lamentano la frequenza con cui la tortura verrebbe applicata a persone arrestate per terrorismo". (cfr. L’Espresso 21.3.82)