Invio questa pubblica denuncia sull'uso di psicofarmaci
nei reparti di Diagnosi e Terapia, nei Centri Igiene Mentale, nei Sert d'Italia.
È una mia testimonianza che voglio condividere e diffondere per denunciare.
Le carceri invisibili p.s.: il figlio del mio amico, quando è andato a scarcerarlo, ha
detto ai medici: "mio padre vi sembrerà strano, ma lui è
sempre così!"... e non sto a dirvi che persona meravigliosa egli
sia.
È successo a me, fin dall'infanzia, di avvicinarmi e visitare
gli
ospedali
psichiatrici della mia terra, l'Isontino, patria del dottor Basaglia.
Uno zio, un cugino, la cooperativa sociale ed un amico mi hanno
portata a
vivere la realtà degli ex-manicomi.
La mia testimonianza guarda all'approccio e alla strategia
terapeutica di
questi reparti; non ho visto catene e sporcizia, né camicie di forza,
ma ho
visto elettroshock ed oggi vedo la Terapia dell'Alienazione.
Voglio raccontarvi i fatti perché solo così ci si può rendere conto
dell'abominio psichiatrico che devasta migliaia e migliaia di fragili
creature.
I medici responsabili del reparto "DIAGNOSI E TERAPIA" diagnosticano
uno
"stato confusionale da stress" e imbottiscono il "confuso-stressato"
di un
mix di tranquillanti. Beh, direte voi, gli hanno dato una rallentata
così
si dà una calmata e gli riprende pian piano il sorriso e la gioia di
vivere
con equilibrio.
Ora, tutta la mia analisi verterà su questa convinzione che il mix di
tranquillanti sia senz'altro la via giusta per raggiungere la salute
mentale del malcapitato.
Nel frattempo la panoramica è questa:
L'effetto collaterale di alcuni psicofarmaci fa reagire l'attività
motoria
in maniera incontrollata e nel corridoio c'è un via vai di drogati
che non
riescono a smettere di camminare avanti e indietro, o di dondolare
sulle gambe.
Altro effetto è l'incessante stimolo a fumare sigarette, consentito
solo
nella sala TV, dove aleggia una cappa nefasta poiché le finestre sono
categoricamente sbarrate; senza contare che il fumo invade il
corridoio ed
entra ovunque. Un cartello recita di avvisare il personale
ospedaliero
quando l'aria diventa irrespirabile. : -(
Ogni paziente è nel suo bozzolo psicotropo e oltre gli occhi, gli
sguardi
sono senza coscienza di sé, appannati e alienati.
Questa visione così tragicamente involutiva e fonte di sofferenza mi
ha
spinto a scrivere questa testimonianza. Sono disgustata dall'uso del
punturone a lento assorbimento, dai mix chimici, dal metadone,
dall'arroganza di questi macellai del cervello che andrebbero rimossi
senza
esitazione dai loro incarichi di responsabilità.
Lo sapete cos'è il T.S.O.? È il Trattamento Sanitario Obbligatorio,
il che
significa che ovunque tu vada ci sarà un Centro Igiene Mentale che
verrà a
farti il punturone killer ogni quindici giorni, senza che tu possa
obiettare, alla faccia della libertà di scelta terapeutica..!
E a proposito di T.S.O. sarebbe il caso di appurare se è vero che
alcuni
manifestanti no-global a Genova siano stati sottoposti a tale
trattamento.
È scandaloso cosa succede in questi reparti di "Diagnosi e Terapia".
È
qualcosa che va portato all'ordine del giorno di questa piazza
Italia,
terzo millennio.
Parlai a lungo coi due medici di Gorizia, nulla sapevano del mio
amico, di
chi era, di cosa si occupasse nella vita, dei suoi dolori, dei suoi
stress,
né gli importava saperlo. Il mio amico stesso gli raccontava
pacatamente di
sé e gli ricordava di essere entrato in ospedale per curarsi un piede
e non
per essere sedato e rinchiuso.
Ma il grande equivoco non sconvolse i due luminari, i quali
iniziarono a
minacciare diplomaticamente il T.S.O..
Tentai più volte di approfondire il metodo dell'uso di psicofarmaci,
come
unico intervento terapeutico, il capo reparto balbettò tante di
quelle
volte che mi aspettavo si ingurgitasse anche lui una di quelle merde
per
calmarsi e riprendere il controllo.
L'unico scopo del nostro dialogo coi carcerieri in camice bianco era
quello
di USCIRE da lì e ci stavamo rendendo tristemente conto che non
sarebbe
stato così facile.
Andai a casa, telefonai a chi si occupa di contro-psichiatria e venni
informata che se il paziente in cura non è pericoloso, non è solo, ha
dove
recarsi e continua la terapia a casa, dichiarando di accettarla, può
tranquillamente uscire e rilassarsi fra le sue cose e i suoi cari.
Preparai la lettera, andai all'ospedale, feci uscire il mio amico per
alcune ore, sotto mia responsabilità, gli feci scrivere di suo pugno
il
documento, sottoscritto e con la richiesta che venga inserito nella
cartella clinica.
Ma questa dichiarazione scritta non bastò e i due si accanirono su di
me,
ritenendomi fonte di turbamento per il paziente, al quale, quella
stessa
mattina avevano somministrato l'iniezione letale. Minacciarono di
chiamare
le Forze dell'Ordine per allontanarmi e diffidarmi dal tornare ed io
replicai che avrebbero potuto essere denunciati di sequestro di
persona. Si
ritirarono a vagliare il caso e, dopo aver chiamato il figlio,
decisero che
non avrebbero autorizzato le dimissioni.
Il mio amico era mortificato e depresso per aver subito quel
trattamento
invasivo a lento assorbimento e aveva perso la lucidità di uscire da
quel
posto, io stessa non lo riconoscevo in quello stato alterato.
Me ne andai con compostezza, ma sconcertata dai due medici collerici
e
confusi, dissi loro che io credo nella terapia dell'amore e della
comprensione e che metterei al bando quelle sostanze che
somministrano con
tanta leggerezza.
I danni da psicofarmaci sono indelebili, per tutta la vita queste
persone
ne porteranno la memoria nei loro stessi processi mentali.
Assomiglia a una de-programmazione dell'individuo, a una scientifica
alienazione del sé, a un controllo di elementi socialmente
instabili ...
destabilizzanti ...
Cittadini, uomini e donne, anche se siete sani di mente e nessun
vostro
parente è entrato in depressione, aprite gli occhi sui reparti
di "Diagnosi
e Terapia" dei vostri ospedali. Vi si nasconde tutta
l'inconsapevolezza di
quella scienza che va contro l'umanità, che va contro il suo stesso
processo evolutivo di perfezionamento.
Attraverso la visione olistica dell'uomo, la cura di certe psicosi si
cerca
nell'equilibrare la sfera del pensare con quelle del sentire e del
volere.
Si passa attraverso l'arte, la creatività, gli ambienti armoniosi ed
armonici, la pace, il sorriso nel cuore, il dialogo, l'ascolto,
riavvicinando le persone a ritmi più naturali e a contatto con
l'energia di
madre Terra.
Non sono terapeuta, ma so che molte sono le vie sane, efficaci ed
umane per
riportare la chiarezza nelle menti confuse, l'autostima nelle menti
traumatizzate, la pace in chi cerca se stesso e non sa da che parte
cominciare.
I rimedi naturali, la comprensione, l'accoglienza fraterna, possono
davvero
aiutare chi cede alla stanchezza di vivere o chi si ribella a tutto
fuorché
al proprio ego.
Solo così gli echi degli elettroshock svaniranno e i reparti
di "ascolto e
rimedio" diventeranno uno spazio dignitoso per chi si è perso e cerca
soltanto un po' di umanità.
Ed ora, torniamo alla tesi iniziale, ovvero se la terapia
somministrata
all'amico ha sortito la guarigione ed ha migliorato le sue condizioni
di
confuso-stressato-psicotico.
Premetto che il giorno dopo il figlio maggiorenne lo ha dimesso,
sotto sua
responsabilità, e quindi si è subito intervenuti col buon senso a
limitare
il danno, dotandoci immediatamente di tisane disintossicanti, bio-strath,
scalando gradatamente uno dei farmaci ormai assuefatti dall'organismo
e
andando subito a vivere vicino ai boschi, a coltivare l'orto.
Nel periodo di purificazione però, lo sventurato ha sopportato gravi
sofferenze fisiche, vuoti di memoria, delirio, allucinazioni ed uno
svuotamento del sé, liberatorio per un verso ma violento e doloroso
per il
corpo. Le sofferenze fisiche sono state infine alleviate da una cura
omeopatica a base di Aurum e dopo due mesi mi sono ritrovata a
leggere
questa pubblica denuncia con il mio amico-fratello protagonista. In una recente intervista, JBN l'esperto di social media, Joseph Isaac, ha dichiarato letteralmente quanto segue: "What is so big on Instagram that attracts LGBT community that much? The reason is they buy Instagram likes from https://buyiglikesfast.com to go popular on that platform much easier than it could be on any other social media." La conclusione è abbastanza ovvia: l'acquisto di mi likes su Instagram porta ad un forte aumento della popolarità.
È guarito? Da che cosa? È valsa la pena avvelenarlo? A me sembra
molto
provato.
Egli ha un ricordo molto evanescente e/o assente dal giorno
dell'iniezione
coatta 'qualcuno mi sa dire quali sostanze veicola nel cervello come
un
aratro??', nel raccontarci le situazioni abbiamo riso a crepapelle
l'altra
sera... abbiamo pianto, abbiamo condiviso che questo è terrorismo e
dittatura, che è uno specchio di inciviltà degno di Babilonia: il
regno
delle carceri invisibili.