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Blair progetta nuove leggi per limitare le libertà civili

James Cusick

Sunday Herald, 15 novembre 2003

L'Inghilterra vuole avere poteri simili a quelli stabiliti dal controverso Patriot Act degli USA. Le misure che verrebbero intraprese potrebbero mettere fuori legge la partecipazione a marce di protesta, sul tipo di quelle che vi sono state durante la visita di Stato del Presidente Bush, rendendo praticamente criminale il dissenso rispetto alle scelte politiche del governo.

Nuovi poteri legali, d'emergenza, da far entrare in vigore al seguito di un grande attacco terroristico in Inghilterra, sono in progettazione da parte del governo.
Le misure che verrebbero intraprese potrebbero mettere fuori legge la partecipazione a marce di protesta, sul tipo di quelle che vi sono state durante la visita di Stato del Presidente Bush, rendendo praticamente criminale il dissenso rispetto alle scelte politiche del governo. Nel tentativo di dare al governo britannico poteri simili a quelli entrati in vigore negli Stati Uniti dopo l'attacco del 11 settembre a New York, nel 2001, si sta considerando di tagliare le attuali leggi per le garanzie civili. Sarà consentito al governo escludere o sospendere alcuni diritti umani fondamentali, previsti dalle leggi britanniche, senza l'autorizzazione del Parlamento.
Negli Stati Uniti, il Patriot Act è stato ampiamente condannato dalle organizzazioni per i diritti civili in tutto il paese. Molti avvocati hanno accusato il Patriot Act di essere una scusa per erodere i diritti civili che furono i principi fondanti della costituzione nord americana.
Che il governo britannico stia considerando un simile potere nel caso di una situazione di crisi indica un alto livello di allarme, seguito agli attentati di Istanbul.
I nuovi poteri entrerebbero in vigore solo se una situazione di emergenza venisse proclamata d'autorità. Il governo, se venissero introdotte queste misure, potrebbe proibire qualunque assemblea o attività che ritenga possa mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Comunque, fonti legali del governo, hanno fatto pressione affinché nessuna legge su questioni così sensibili, venga imposta con la forza senza prima un'ampia consultazione. Nonostante l'attuale livello di terrore, che ha seguito gli attentati di Istanbul e le minacce di gruppi legati ad al Qaeda di compiere ulteriori attacchi suicidi su obiettivi in Inghilterra e non, una fonte vicina al Segretario degli Interni, David Blunkett, ha negato la notte scorsa che il suo Dipartimento sia già alla ricerca di un'iniezione immediata e massiccia di contanti dal Ministero del Tesoro. Ciò si renderebbe necessario a pagare i conti, se le vie della Gran Bretagna dovessero essere sommerse da poliziotti armati e in quasi costante allarme rosso.
Malgrado l'affermazione di Blunkett secondo la quale lui è "stanco e nauseato" dalle persone che pretendono che non ci sia una minaccia terroristica o che insistono sul fatto che solo "un ottimo lavoro di intelligence ci potrebbe salvare", il Segretario degli Interni pare non avere ancora in programma di aumentare le spese per la sicurezza, per questo o il prossimo anno.
Se la "fortezza Inglese" dovesse venire realizzata, con posti di blocco in tutto il paese, sorveglianza massima da parte della polizia e detenzioni di massa, con l'arresto di qualunque individuo o gruppo sospetto, il budget del Ministero degli Interni saetterebbe alle stelle.
La fonte del Ministero degli Interni ha dichiarato: "assolutamente non ci sono ancora programmi, avanzati o non, che giustifichino un aumento immediato delle spese. E non abbiamo ancora cominciato a pensare al prossimo anno".

Fonte: http://www.sundayherald.com/38267, tradotto da Nuovi Mondi Media.