IDEE E PROPOSTE PER IL C.A.M.S.
"Le linee guida seguite nella stesura del programma 1998/99 sono state:
a) Massima differenziazione dell'offerta culturale.
b) Coinvolgimento, ove possibile, degli operatori universitari nel campo artistico-culturale.
c) Valorizzazione di artisti e associazioni che svolgono attività culturale sul territorio calabrese".
(Dalla rassegna stampa dell'UNICAL n°79 del 25/4/1998)
Dai dati di fatto emerge palesemente come le linee guida del programma del Centro Arti Musica e Spettacolo vengano in larga misura ignorate.
La "massima differenziazione dell'offerta culturale" si attua in realtà con una sproporzionata propensione per la musica classica (di cui nessuno vuole sminuire la bellezza), e trascurando altri generi e tendenze musicali. Questa perpetrazione sarà dovuta probabilmente a un "eccessivo peso" dei gusti musicali del Presidente Crisci, che regna incontrastato da dieci anni, e da dieci anni propina lo stesso tipo di iniziative, senza trovare consenso tra gli studenti, tant'è che alcune iniziative del costo di vari milioni vengono seguite da venti o trenta persone, in un Campus abitato stabilmente da centinaia di studenti. Questa contraddizione riflette la necessità di iniziative culturali che nascano dal basso, su proposta degli studenti stessi, al fine di rispondere ai bisogni reali della popolazione studentesca.
Discutibili, ci sembrano anche le corsie preferenziali riservate quasi esclusivamente ad associazioni esterne all'università con le quali si sono instaurati rapporti pluriennali ormai tramutati in veri e propri contratti a tempo indeterminato, lasciando poco spazio ai progetti avanzati dalle associazioni interne all'università. Bisognerebbe valorizzare anche le numerose intelligenze in circolazione nel nostro ateneo, e dare spazio alla creatività, al saper fare, alle energie presenti sul nostro territorio, ma ciò avviene in misura minima. Emblematica è ad esempio l'assenza di un collegamento tra il C.A.M.S. e gli studenti del D.A.M.S. : quale migliore "coinvolgimento degli operatori universitari" di quello che tende a incoraggiare le potenzialità degli artisti stessi dell'Università? Siamo sempre dell'idea che l'autonomia vada intesa proprio in questi termini, in un'ottica di sperimentazione e di promozione delle capacità "locali". Questo senza dimenticare il contesto europeo in cui l'università tende ad inserirsi, anzi promuovendo la cultura della diversità e dello scambio di esperienze, parallelamente (e non prioritariamente!) rispetto al patrimonio culturale universitario e cittadino.
Sicuramente ci sentiamo nelle condizioni di poter criticare la gestione del C.A.M.S. perchè, oltre ad essere studenti, alcuni dei quali del D.A.M.S., proponiamo da quasi tre anni iniziative culturali (concerti, spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche,ecc.) completamente autorganizzate e autofinanziate, stimolando anche l'interazione tra l'università e la città. Al Filo Rosso è inoltre attiva la sala-teatro "ROSSOSIMONA", spazio dedicato a laboratori teatrali e all'allestimento di spettacoli, e fruito dal Collettivo Teatro del Filo Rosso e da altri gruppi teatrali, e che di fatto costituisce l'unica sala teatro dell'Unical!
Quello che ci interessa è stimolare il protagonismo degli studenti, nell'arte e nella cultura, così come nella politica: riteniamo necessaria una maggiore partecipazione da parte degli studenti nella creazione di attività che rispondano realmente ad esigenze di crescita e ricchezza artistico-culturale. Consideriamo inoltre fondamentale una maggiore informazione e trasparenza sui processi decisionali e sulle iniziative promosse, tramite ad esempio la presentazione pubblica del programma prima della sua approvazione, anche per via telematica, al fine di favorire l'interazione tra il C.A.M.S. e i suoi utenti.
Per discutere di questo e di altro invitiamo studenti, docenti e organi amministrativi ad intervenire all'assemblea pubblica che si terrà nell'Aula Circolare
MERCOLEDI 20 MAGGIO ALLE 10.30
S.S.O.A. FILO ROSSO
F.I.P. UNICAL 19/5/98