CHI SONO GLI ESTRANEI?
Non illudiamoci che la questione albanese sia stata risolta con un costo umano "minimo" (89 morti in mare, pochi morti in terra, e per giunta albanesi!).
La tensione oggi in Albania è quanto mai alta: i rivoltosi sono in armi, e alle bande armate di Berisha ecco che si aggiungono le armi degli italiani!
La missione militare italiana ha speso 260 miliardi per armamenti ed è diventata "umanitaria" concedendo 4 miliardi e mezzo per alimenti e sanitari. E c'è ancora chi dice che l'Italia non aveva i mezzi per ospitare 15 mila persone!
A noi sembra tanto un film già visto: soldati che portano la "missione di pace" in un'altra terra...ma quale pace? Quella del regime di Berisha, vero responsabile del dramma albanese? Quella del governo italiano, che ha coperto le elezioni truffa del presidente? Quella de Prodi, che stringe la mano al socialista Fino, e intanto manda le forze militari in aiuto al governo albanese rappresentato, fino a nuove elezioni, da Berisha? O la pace dei sepolti nel canale d'Otranto?
La rivolta albanese ha radici profonde: dopo il crollo del regime stalinista nel '91, il popolo albanese ha vissuto una marcia forzata verso l'accumulazione capitalistica, ha visto colonizzare il proprio territorio da parte di imprenditori d'assalto (italiani soprattutto), ha creduto a una finanziaria truffa, e ha subito una dittatura (e la subisce a tutt'oggi), che gli ha tolto ogni libertà d'espressione.
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte ad un evento così vicino a noi, non solo in termini geografici, ma soprattutto perché pone in campo i diritti inviolabili della persona.
Purtroppo la nostra società è permeata da un sentimento xenofobo nuovo e diffuso, sempre più sottile, alimentato da un'informazione "guidata" e "guidante", che porta ad un clima di isteria collettiva contro l'estraneo. Ma può mai l'Albania risultare estranea all'Italia, quando questa ha giocato un ruolo di primo piano nella storia albanese, appoggiando dittatura, mafia e corruzione? Può mai essere estranea ad un popolo che ha ricevuto ospitalità e aiuto proprio dagli albanesi, durante la Resistenza al nemico fascista?
La silenziosa immissione di clandestini in Italia, che ha garantito per anni manodopera a basso costo, diventa ora una massa incontenibile (e inutile) di "criminali e prostitute", che bussa alle frontiere italiane, storicamente "amiche", diventando un problema di ordine pubblico.
Le frontiere che lo Stato Italiano (in linea con gli equilibri economici internazionali) difende dall'invasione dei "nuovi barbari", sono limiti economici creati per controllare più facilmente le popolazioni. Oggi gli albanesi vengono accolti "civilmente" in caserme con fili spinati, sorvegliati a vista, uomini e donne separati. I soggetti dovrebbero essere liberi di circolare nel tempo e nello spazio in quanto tali, e non sotto un marchio di nazionalità.
Vogliamo lanciare un grido contrario all'ingerenza estranea nei legittimi processi di autodeterminazione del popolo albanese, e un appello forte per un'accoglienza veramente civile di profughi e immigrati. Invitiamo inoltre tutte le realtà e i "militanti" di sinistra a riappropriarsi in maniera decisiva dei valori di solidarietà che le appartengono storicamente, denunciando ogni violazione di essi, moltiplicando le iniziative di controinformazione, e sollecitando i comuni affinché rendano concreta la propria solidarietà (spesso espressa a parole) mettendo a disposizione operativamente gli strumenti di cui sono dotati.
SOLIDALI CON LA LOTTA ALBANESE