FILO ROSSO TEATRO

La compagnia Filo Rosso Teatro nasce a Cosenza all'interno di uno Spazio Sociale Autogestito da un gruppo di studenti dell'UNICAL (Università della Calabria). Nel mese di Febbraio 1998 prepara il suo primo spettacolo teatrale dal titolo "Grottesco; frammenti di aspettando Godot". Ideato e diretto da Maxmilian Mazzotta lo spettacolo è andato in scena il 5 Marzo dello stesso anno al Teatro dell'Acquario di Cosenza.

Prove Aperte, scritto e diretto dallo stesso Maxmilian Mazzotta, è il secondo spettacolo che la compagnia mette in scena. La prima rappresentazione ha avuto luogo il 29 Agosto 1998 al Castello Svevo della città di Cosenza; replica il 31 dello stesso mese al "Festival delle serre" di Cerisano (CS), il 14, 15 di Ottobre al Teatro dell'Acquario, nonché una settimana dopo (il 22) nella Sala Teatro dello Spazio Sociale Filo Rosso che lo ha prodotto e ne ha vista la creazione.

Tutto il lavoro è stato realizzato con pochi soldi , questa scelta non è casuale, anzi, ci piace pensare che l'Arte non debba necessariamente dipendere dalla disponibilità o meno di grosse risorse finanziarie, ma che la creatività si manifesta attraverso un sentire individuale e collettivo che prende forma laddove esiste la necessità di esternare un'energia interiore che non può (o non deve) essere intralciata dalla freddezza e dal calcolo delle leggi di mercato. Casuale non è stata neanche la scelta del luogo in cui è nato Prove Aperte. Sono molti anni che esistono in Italia luoghi cosiddetti liberati così come ci sono collettivi, associazioni o comunque gruppi di persone che hanno scelto di muoversi in maniera autonoma, ebbene, pensiamo sia importante che tutta questa esperienza si riappropri di un valore che il suo essere sommersa a volte non consente di esternare. Per far ciò è di estrema importanza che l'esperienza dei singoli gruppi divenga patrimonio collettivo, attraverso una rete di cooperazione che permette una maggiore possibilità di scambi e una più facile interazione tra realtà che si muovono nei diversi territori.

Intendiamo intraprendere un percorso artistico in cui l'Arte non è solo la rappresentazione visiva dello spettacolo sulla scena, ma è il viaggio che ci porta nella città ospite, è il lavoro svolto da chi allestisce le scene, è la gioia di incontrare artisti di cui non si sente solitamente parlare, è la Politica nella sua forma più diretta e sensuale in cui il linguaggio diventa gioco dunque più semplice sia da comunicare che da recepire. Con questo non intendiamo assolutamente sminuire o ridurre il valore e l'importanza di luoghi cosiddetti canonici come i teatri, ma il costruire una relazione differente con lo spazio della performance e con l'alterità del pubblico e degli organizzatori, fa parte del senso e dell'organicità stessa dell'atto teatrale che si arricchisce di significato completandone l'intenzione e la spontaneità.

Fiduciosi che la nostra piccola esperienza possa attirare la vostra attenzione, vi inviamo il materiale tecnico e artistico dello spettacolo, salutandovi allegramente con la speranza di realizzare qualcosa insieme divertendoci.