PARTECIPAZIONE, TEMPI E SPAZI DEGLI STUDENTI

Filo Rosso e la fruizione pubblica del libro, uno Spazio Sociale Autogestito dagli studenti che si occupa di una questione come l'apertura srale delle biblioteche, in molti si domanderanno che relazione può intercorrere tra queste due strutture.

L'esigenza nasce dall'esperienza accumulata quotidianamente nel corso di due anni e mezzo di autogestione all'interno del Campus. Durante questo periodo frequentemente abbiamo camminato interrogandoci su come costruire un legame sociale, un modo diverso di vivere l'università da parte degli studenti, che partisse dal basso, dalla formulazione di nuovi bisogni, dalla riappropriazione dei propri tempi e spazi.

La proposta dell'apertura serale delle biblioteche è stata accolta positivamente dall'Amministrazione dell'UNICAL. E' una piccola vittoria se si considera la mole di problemi e di inefficienze in cui riversa l'Ateneo Calabrese. Ma diventa una grande vittoria se si guarda al suo significato e al percorso che l'ha resa possibile. Dalle prime settimane di dicembre, nella nostra frenetica università, si sono succedute assemblee pubbliche settimanali tra studenti e studentesse, su tematiche quali "Spazi e Tempi deli studenti" "Cultura, Socialità".Esse sono state la risultante di un'esigenza condivisa da soggettività diverse: la creazione di uno spazio pubblico di discussione, in cui tutti e tutte potesero esprimere le proprie opinioni, impegnare curiosità e creatività in una dimensione collettiva, e confrontarsi su un'esperienza comune di vita: l'Universitas.

La vertenza sulle biblioteche, che rappresentano simbolicamente luoghi destinati alla formazione del cosiddetto "sapere sociale", è nata dal basso, nel corso di un'assemblea e sono stati gli studenti stessi a portarla avanti collettivamente, senza delegare nessuno alla soddisfazione dei propri bisogni. La "Cultura" è stato il terreno su cui si è inteso stimolare una comunicazione orizzontale: sono stati organizzati dei banchetti per raccolta di firme che hanno visto l'adesione di migliaia di studenti; si è discusso con docenti e rettore; sono stati elaborati volantini e documenti.

Protagonismo e autorganizzazione sono stati i principi su cui gli studenti si sono mossi e che hanno trasformato una piccola parentesi di lotta nel "deserto sociale"del Campus, in una autentica esperienza di autovalorizzazione e crescita culturale, politica. Continuando sull' idea di Campus: non doveva forse trattarsi proprio di un esperimento teso all'incontro di Cultura e Socialità? Questo perchè non è vero che si impara di più stando per otto ore di fila nella solitudine della propria scivania: non c'è apprendimento senza socializzazione, senza cioè che si verifichi contemporaneamente una relazione sociale. La conoscenza deriva dall'esperienza e dallo scambio di esperienze: in questo senso anche l'uso di Internet dovrebbe essere potenziato, poichè costituisce un ulteriore spazio di democrazia e di interazione sociale. Da anni gli studenti non riuscivano a ottenere in questa Università risultati concreti, ad analizzare la realtà in termini propositivi e a cambiarla. Rappresentiamo la prova concreta di come, attraverso la discussione e la forza delle idee, è possibile fare politica concretamente e autonomamente: speriamo che questa esperienza serva da incoraggiamento pre quelle intelligenze dormienti affinchè sperimentino le potenzialità dell'agire comune.

Nei prossimi mesi stimoleremo inoltre il dibattito rispetto ad altre problematiche universitarie: non ci stancheremo mai di ripetere che il confronto orizzontale è una tappa fondamentale per la formulazione di nuovi bisogni e/o desideri collettivi, e che l'Autorganizzazione è la possibilità concreta di soddisfarli.