SE IL LAVORO E' UN DIRITTO,
IL REDDITO E' UNA NECESSITA'
Lavoro che non c'è, reddito e servizi garantiti, cooperazione sociale, nuove garanzie e nuovi diritti di cittadinanza, tempo liberato, valorizzazione della creatività di ciascuno, attività a scopo sociale e culturale, dignità a musicisti, teatranti, artisti di strada, artigiani e giullari: queste e altre le tematiche affrontate in città e stimolate da un gruppo di senzalavoro, precari e studenti autorganizzati.
La presenza attiva all'ufficio di collocamento per parlare direttamente con i disoccupati, le riunioni nelle circoscrizioni dei quartieri, le occupazioni simboliche degli autobus cittadini e universitari per affermare il diritto al trasporto gratuito per i disoccupati, l'irruzione al teatro per ribadire il diritto alla cultura, le azioni all'università per affermare il diritto alla formazione per tutti: queste e altre "buone azioni" vengono compiute ormai da mesi in città dal Comitato di disoccupati e precari "'Nsisti ca esisti".
Per la prima volta in città anziché chiedere lavoro, i disoccupati chiedono un Reddito al Comune, per svolgere attività utili alla città e ai cittadini, per sperimentare nuove forme di cooperazione sociale, per recuperare e migliorare la vita nei quartieri.
Basta cu sta vilienza, chine se chiangia 'ncuallu sta sempre 'mbusu!
Ci dicono che la disoccupazione è un dramma, e che solo il lavoro (un lavoro sempre meno necessario e spesso sfruttato, malpagato, o in nero) ci può dare dignità; questa situazione determina ciò che noi chiamiamo vilienza, uno stato d'animo che spinge alla passività, all'inerzia, condizione, questa, che ha fatto si che i disoccupati meridionali, anziché attivarsi a migliorare la propria esistenza e quella degli altri, passassero lunghe giornate ad aspettare che qualcun altro (sindacati, partiti, amici di famiglia più agganciati) risolvesse il loro più grave problema: quello cioè di avere a disposizione tantissimo tempo liberato e non sapere come riempirlo.
E' proprio da questo che noi vogliamo partire, e cioè, dall'impiegare il nostro tempo libero autorganizzandoci, attivandoci in maniera propositiva, senza delegare nessuno, riportando l'attenzione della città sulla vivibilità del territorio e pretendendo un Reddito o comunque forme di redistribuzione della ricchezza (servizi gratuiti e garantiti, come i trasporti, la casa, la sanità, la formazione) per gli "esclusi" dai diritti di cittadinanza. E' per noi una battaglia di civiltà, per restituire dignità alle numerose intelligenze che popolano la città.
Dal 6 novembre '98 indossiamo le tute bianche come migliaia di disoccupati in tutta Italia per uscire dall'invisibilità, per rivendicare un reddito che liberi la nostra vita dalla precarietà e dall'incertezza del futuro... pretendiamo un reale diritto all'esistenza!
6, 7 FEBBRAIO ASSEMBLEA NAZIONALE DELLE TUTE BIANCHE A COSENZA
sabato ore 15,30 AUDITORIUM liceo classico B. Telesio
domenica ore 10,30 AULA CIRCOLARE edificio polifunzionale UNICAL
Comitato disoccupati e precari 'nsisti ca esisti - rete delle tute bianche