"PER CONQUISTARE IL FUTURO BISOGNA PRIMA SOGNARLO"
La legge istitutiva dell’Università della Calabria contemplava un particolarità anzi diremo che era incentrata su un asse portante , quella residenzialità che avrebbe dovuto trasformare l’Ateneo in un vero e proprio campus all’americana quasi una cittadella autonoma , nella quale inevitabilmente la cultura , il sapere , l’arte , lo sport , le attività di crescita e confronto , insomma , avrebbero dovuto costruire il modello della vita sociale.
Passati più di vent’anni dalla fondazione dell’U.d.C. è facile constatare come questi propositi siano stati completamente persi di vista . L’Università oggi è si una cittadella , ma nel senso peggiore della rocca medioevale arroccata ed appunto impenetrabile , chiusa ed ostile a qualsiasi proposta di cambiamento a meno che questa non provenga dai " vari prìncipi e signorotti" ;la vita sociale e lo scambio culturale , poi , sono diventati una mera illusione visto che non solo gli organi istituzionali non li promuovono affatto , ma addirittura fanno di tutto per ostacolarli.
Presi dall’ansia speculatrice (chiaramente legata all’industria edilizia e agli interessi dei vari potentati politici ed economici ) gli organi amministrativi di questa Università hanno deviato negli anni la maggior parte del flusso di denaro pubblico sull’edilizia dipartimentale (costruendo , tra l’altro , dei veri e propri mostri architettonici nei quali è alienante anche solo muoversi ) , trascurando sistematicamente e , a nostro avviso strumentale quella che è la vita sociale , culturale e , perché no , ricreativa all’interno dell’Ateneo .
Lasceremo da parte in questa riflessione i problemi inerenti la didattica la cui drammaticità è sotto gli occhi di tutti e sui quali sarà più esauriente il lavoro svolto dall’apposita commissione del coordinamento , per concentrare la nostra analisi sulla totale mancanza di una politica adeguata per quanto riguarda la promozione di attività artistiche e culturali (sull’organizzazione delle quali il CAMS detiene un autentico monopolio , portato avanti secondo logiche puramente arbitrarie e che non sempre rivelano una specifica competenza in materia) e sull’atteggiamento di chiusura )sarebbe meglio dire di ostilità) che viene riservato a qualunque richiesta di maggiori spazi autogestiti da parte di individui , gruppi e associazioni studentesche .
Il messaggio che si cerca di veicolare con l’attuazione di una tale politica è , a nostro parere , non solo estremamente arrogante , ma molto subdolo e pericoloso ed il nuovo statuto , che in questi giorni si cerca di approvare , è la manifestazione più esplicita di questa situazione di fatto . Si cerca , cioè , di negare completamente la possibilità di esprimersi a qualunque realtà soggetto , collettivo od individuo che non si uniformi a quella che è la logica della speculazione dell’impresa , della mortificazione e della svendita della CULTURA .
Cultura con la C maiuscola , che non è quella dei baronati accademici , ma quella che nasce spontaneamente e quotidianamente dal basso , dal libero confronto fra individui pensanti e ancora dotati di spirito critico , malgrado i continui tentativi di sopraffazione ed omologazione coatta . E , per esprimere questa cultura , c’è bisogno di momenti , della possibilità do elaborare e capire quelli che sono i nostri reciproci percorsi di crescita , di spazi dove potersi ritrovare , organizzare spettacoli , concerti , attività in comune , mentre oggi è addirittura vietato affiggere un manifesto nei bar dell’Università.
In questi giorni stiamo dimostrando , come sempre nei periodi di mobilitazione diffusa , come sia facile avendo gli spazi a disposizione , organizzare questi momenti , espressione di una socialità altra ed assolutamente non funzionale allo status quo. La discussione è viva e il dibattito è aperto invitiamo chiunque abbia delle proposte da fare , o semplicemente voglia partecipare , a collaborare alle attività del coordinamento studentesco ; noi , per conto nostro
, continueremo a lavorare e costruire insieme e , quegli spazi che ci negano , piano piano ce li prenderemo per il semplice fatto che sono nostri di diritto .
Novembre ’95
COORDINAMENTO DEGLI STUDENTI