CHI SONO I TERRORISTI?
L'assalto militare del 22 aprile all'ambasciata giapponese in Perù ha messo fine ai 126 giorni di sequestro dei 72 ostaggi da parte del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru. Una fine quanto mai cruenta che ha messo in luce l'intenzionalità del Governo Peruviano, appoggiato da USA, Giappone ed Europa di chiudere la "scomoda vicenda" dei 14 giovani Tupamaros in un bagno di sangue, riportando tutto all'ordine e alla legalità.
Quattro mesi passati nella totale indifferenza di media e opinione pubblica, sono serviti al presidente-dittatore Fujimori per preparare l'incursione che avrebbe "sedato" l'imbarazzante quanto fastidiosa azione che riportava alla luce le contraddizioni di un sistema imperialista, violento e repressivo che ha ridotto il popolo peruviano in condizioni disperate.
Quattro mesi che hanno messo in evidenza il grande rispetto per la vita umana da parte di questi presunti "terroristi" i quali non hanno in nessun modo rappresentato una minaccia per gli ostaggi, pur avendo chiara consapevolezza della barbara fine a cui erano stati destinati.
Questi sono stati dei buoni motivi per chi ha condotto lo sterminio dei compagni che rivendicavano una migliore condizione dei prigionieri politici detenuti nelle carceri peruviane, la loro scarcerazione a fronte delle torture a cui erano e sono quotidianamente sottoposti e sottolineare i disastrosi effetti della politica economica neoliberista.
E' una lotta comune quella che unisce i popoli dell'America Latina, dal Cile all'Argentina, dal Chiapas al Perù contro ogni sfruttamento, repressione e per la giustizia sociale, ed è una lotta comune anche quella che unisce noi nel rivendicare la liberazione dei detenuti politici e degli esuli italiani sottoposti all'antistorica legislazione d'emergenza.
Non c'è infatti nessuna incoerenza nel modo in cui le istituzioni hanno represso il sit-in e la manifestazione del 24 e del 25 aprile a Roma dove si esprimeva solidarietà ai Tupac Amaru assassinati e dove è stata chiara la volontà di stroncare qualunque voce contraria al sanguinoso epilogo della vicenda peruviana.
Non rendiamoci complici del silenzio che ha permesso l'ennesima strage nei confronti di compagni e compagne e restituiamo giusta dignità ai valori di libertà pagati con la vita.
CONTRO IL NEOLIBERISMO
PER LA LIBERAZIONE DI TUTTE LE DETENUTE E I DETENUTI POLITICI
MERCOLEDÌ 30 APRILE ORE 17,30
SIT-IN PRESSO PALAZZO DEGLI UFFICI
SABATO 10 MAGGIO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
"LIBERIAMO GLI ANNI 70"
CIROMA
S.S.O.A. FILO ROSSO
C.S.A. GRAMNA
GIOVANI COMUNISTI
COLL. POESIA E RIVOLUZIONE (Dipignano)