5 MARZO ’98: PERQUISITE TRE CASE OCCUPATE TORINESI, SGOMBERATE DUE. ARRESTATE TRE PERSONE ACCUSATE DI ESSERE IMPLICATE NEGLI ATTENTATI CONTRO L’ALTA VELOCITà IN VAL DI SUSA (ACCUSE CHE STANNO VIA VIA DECADENDO).
6 MARZO’98: LA CELERE CARICA A FREDDO UN PRESIDIO INFORMATIVO ORGANIZZATO A POCHI METRI DAL COMUNE, I MANIFESTANTI REAGISCONO ED IL CENTRO DI TORINO SI TRASFORMA IN TERRITORIO DI GUERRIGLIA. NELLA PRIMA CARICA VENGONO SUBITO BLOCCATE DUE PERSONE: UNA DI QUESTE FINISCE ALL’OSPEDALE. LA POLIZIA POI SI SCATENA E COMINCIA UNA CACCIA ALL’UOMO IN VIA PO, ALCUNI POLIZIOTTI MOSTRANO ORGOGLIOSAMENTE LE PISTOLE INVITANDO GENTILMENTE I MANIFESTANTI A FERMARSI. LA GIORNATA SI CONCLUDE CON 14 FERMI, 6 PERSONE VENGONO ARRESTATE, TRATTENUTE ALLE VALLETTE E RILASCIATE DOPO 2 GIORNI.
7 MARZO ’98: UN NUTRITO GRUPPO DI PERSONE SI RITROVA AL BALÔN, SI TRASFERISCE POI SUL SET DEL FILM DI AMELIO, ED IN ACCORDO CON LA TROUPE INTERROMPE LE RIPRESE. PARTE POI UN CORTEO CHE DA PIAZZA SAVOIA FINISCE, ATTRAVERSANDO IL CENTRO CITTA’, NELLO SQUAT DI VIA ALESSANDRIA, RIOCCUPATO LA NOTTE PRECEDENTE.
14 MARZO ’98: UN CORTEO (PIU’ DI 500 PERSONE) ORGANIZZATO DA TUTTI I POSTI OCCUPATI DI TORINO, PASSA PER LE VIE DEL CENTRO CHIEDENDO LA LIBERAZIONE DEI TRE ARRESTATI. IL TUTTO SI SVOLGE SENZA INCIDENTI, NON GRAZIE AL MASSICCIO SPIEGAMENTO DELLE "FORZE DELL’ORDINE", MA ALLA DETERMINAZIONE DEI MANIFESTANTI NEL NON ACCETTARE LE CONTINUE PROVOCAZIONI DELLA POLIZIA.
Ma gli atti di repressione non finiscono. Domenica 15 al termine di una festa svoltasi al PRINZ EUGEN la polizia interviene per sedare una "rissa" già conclusa. Gli agenti scendono dalle volanti (ben 14) con caschi e manganelli già pronti all’uso, caricano selvaggiamente le persone davanti alla casa occupata e cercano di entrare al suo interno ma gli occupanti chiudono loro la porta in faccia. Un compagno però rimane all’esterno, viene pestato e caricato su una volante. Quando la situazione sembra essersi calmata alcune persone escono per chiedere informazioni sul fermato, ma la risposta delle "forze dell’ordine" è un altro fermo.
I due vengono portati in questura per accertamenti e immediatamente in via Grattoni si forma un presidio di una trentina di persone. Dopo alcune ore di prese per il culo e di sberleffi da parte della Digos e degli agenti presenti, si scopre che i fermati sono stati trasferiti, di nascosto, al carcere delle Vallette negandogli il primario diritto di nomina dell’avvocato difensore. I compagni arrestati vengono rilasciati MERCOLEDI 18 dopo un’udienza preliminare, tenutasi sempre alle Vallette, nella quale l’accusa non riconosce, negli imputati, le persone descritte dalla polizia.
A questo punto sono necessarie una serie di osservazioni: prima di tutto non dimentichiamo che, alla base di tutti i fatti accaduti negli ultimi giorni, c’è un progetto che vede Torino come città modello in Europa e come degno palcoscenico per accogliere le decine di migliaia di persone attese per l’ostensione della sindone e la conseguente visita del papa. Quindi non si può certo permettere che barboni, tossicodipendenti, extracomunitari e, ovviamente, vandaliteppistiterroristisquotterautonomianarchici etc. girino liberamente per le vie del salotto torinese.
La responsabilità è da attribuire principalmente: a Lega Nord, AN e Forza Italia che nelle scorse settimane hanno iniziato una campagna contro i centri sociali nelle circoscrizioni in cui governano; al COMUNE DI TORINO e, sopra a tutti, al vice sindaco CARPANINI che altro non aspettava per porre la questione come problema di ordine pubblico; alla magistratura che ormai da mesi si accanisce contro il movimento anarchico e alla QUESTURA di Torino che in questi giorni sta cercando di creare una situazione di apparente ingestibilità, in modo da agire, tramite la repressione, totalmente indisturbata.
Da non dimenticare i media che in quest’ultimo periodo hanno svolto a pieno il loro lavoro scrivendo con discreta fantasia articoli diffamatori, fingendo di non conoscere come si sono veramente svolti i fatti e mandando in pasto all’opinione pubblica i centri sociali descritti come covi per teppisti e terroristi .
Teniamo comunque a sottolineare che le azioni svolte in questi giorni (vetrine rotte, intralcio del traffico in via Po) sono solamente delle ferme reazioni ad atti di repressione che quotidianamente, e specialmente oggi, ci investono.
LIBERTA' PER TUTTI
I COMPAGNI IN CARCERE
C.S.O.A GABRIO http://www.ecn.org/gabrio