Qualcuno sta costruendo una trappola nella quale incasellare e dividere i buoni dai cattivi, i dialoganti dai duri, gli istituzionali dai sovversivi, i dissociati dagli apologetici.
Questa trappola prelude probabilmente ad uno fra i maggiori teoremi giudiziari degli ultimi venti anni contro il movimento antagonista nel suo complesso.
Purtroppo tante, troppe realtà occupate stanno cadendo nel tranello. Proprio come ieri affermavamo che la questione non era tra dialoganti e non dialoganti, oggi affermiamo che non si tratta né di dissociarsi né di essere rivendicativi e apologetici.
In questi giorni avremmo preferito un decoroso silenzio, ma visto lo scorrere degli eventi vogliamo chiarire alcuni punti.
Noi, esattamente come tutti, non abbiamo elementi per valutare gli ultimi eventi dato che faremmo solo le ennesime illazioni già abbondantemente sentite sui media; l’unica cosa che sappiamo è che in questa vicenda c’è chi ha da guadagnare e chi da perdere.
Ci guadagnano sicuramente i ROS e la magistratura che non aspettavano altro per essere legittimati in operazioni clamorose, costruite su singoli fatti spesso banali, ma che poi diventano pesanti imputazioni se inserite nel contenitore terrorista.
Ci guadagna la destra soffiando sul fuoco di una città che diventa sempre più intollerante sulle questioni legate all’immigrazione con una richiesta di sicurezza che sa di qualunquismo diffuso.
Ci perde tutto il movimento antagonista nel suo complesso che da ora in avanti vedrà chiusi gli spazi di agibilità politica conquistati faticosamente in questi anni.
Abbiamo sempre lottato e rivendicato un’identità comunista che nasce fuori e contro l’arco istituzionale e che cerca spazio nella costruzione del contropotere territoriale, abbiamo urlato "Laudi boia" per denunciare un’aberrazione giudiziaria che ha portato a due suicidi di stato e alla criminalizzazione di tutte le nostre pratiche; oggi lo stesso Laudi usa le ultime vicende per ripulirsi la coscienza e per dire che qualsiasi forma di attacco nei suoi confronti è immediatamente contiguo alla pratica delle book - bomb. Per quanto ci riguarda le cose non sono cambiate e rivendichiamo il nostro diritto alla lotta e alla denuncia contro le manovre della magistratura.
C.S.O.A. GABRIO