GLI ARIETI CONTRO I GIRASOLI:

PER UNA PRIMAVERA/ESTATE BOLLENTE ALL’INSEGNA
DEL BOICOTTAGGIO DEL GOVERNO TURCO

Gli arresti e le perquisizioni del 3 marzo a Roma dimostrano come in questo paese non sia più tollerata la critica al manovratore: anche solo un atto dimostrativo di "pesante" denuncia del regime turco (come quello del 20 febbraio) è motivo di stizzoso fastidio per chi, come il governo italiano, ha pilatescamente gestito nei mesi scorsi l’"affare Ocalan".

Sappiamo tutti come il leader kurdo sia stato prima abbandonato e poi venduto miserabilmente dalle cancellerie europee, col sostanziale appoggio di Cia e Mossad, al governo Ecevit. Sappiamo pure come l’Italia abbia avuto un ruolo complice, di primo piano, nel favorire l’arresto di Ocalan non concedendo per tempo l’asilo politico; così sappiamo ancora come il nostro paese continui a mantenere un ruolo fondamentale nel sostegno economico e militare del regime dittatoriale turco.

Gli affari con la Turchia valgono di gran lunga più del genocidio del popolo curdo e della distruzione della sua cultura, questo ci ha voluto dire D’Alema nella vergognosa gestione del "caso Ocalan", questo ci vuole confermare la signora Jervolino con gli arresti, i mandati e le perquisizioni di questi giorni per aver solo "violato" la saracinesca di una squallida concessionaria romana delle linee aereonautiche turche.

Come al solito nella "democratica" Europa valgono due pesi e due misure: arresti e fogli di via per chi protesta contro le ingiustizie di un paese sedicente democratico (la Turchia) da una parte, strette di mano e nuovi accordi commerciali con i sanguinari dittatori di Ankara dall’altra; svendita del "terrorista" Ocalan ai servizi segreti turchi, campagna "umanitaria" per liberare e riconsegnare al governo cileno il signor Pinochet.

La protesta e la lotta contro queste storture e ipocrisie dei governi "di sinistra" d’Europa è dunque più che giusta, come giusta è la lotta al fianco del popolo kurdo, contro lo stato autoritario turco e l’imperialismo occidentale.

La nostra solidarietà con i compagni arrestati del movimento antagonista romano accusati di aver "osato" sostenere coerentemente la lotta di un popolo perseguitato è totale e incondizionata.

In queste settimane e nei prossimi mesi sarà dunque necessario dare vita a tutte le iniziative di solidarietà con i compagni in carcere, continuare la mobilitazione a fianco del popolo kurdo per la liberazione di Ocalan, promuovendo iniziative di boicottaggio dei traffici economici e militari fra Italia e Turchia.

LIBERTA’ PER FABRIZIO, FABIO, PIERO, STEFANO, CLAUDIO, ALBERTO

SOLIDARIETA’ CON IL MOVIMENTO ANTAGONISTA ROMANO

SOLIDARIETA’ CON LA LOTTA E LA CAUSA DEL POPOLO CURDO

LIBERTA’ PER OCALAN

BOICOTTIAMO LE MERCI E IL TURISMO IN TURCHIA

BOICOTTIAMO LE IMPRESE ITALIANE CHE COMMERCIANO CON LA TURCHIA

CENTRO SOCIALE OCCUPATO AUTOGESTITO GABRIO di TORINO