LAVORATORI DELLA TEKSID:
LA VOSTRA LOTTA E' LA NOSTRA LOTTA

Le due vertenze della Teksid di Carmagnola e della OP Computer di Scarmagno dimostrano nei fatti come i padroni intendano risolvere il problema dell'occupazione alle soglie del XXI secolo.

I "nuovi" padroni postmoderni hanno capito molto bene come fare subito affari scaricando sulla società i costi delle loro azioni:

Invece di investire in attività produttive e sociali preferiscono stornare masse ingenti di capitali nelle scalate finanziarie; invece di aumentare e migliorare le produzioni preferiscono concentrarle chiudendo stabilimenti; invece di creare nuovo lavoro licenziano per subappaltare attività a altre ditte a condizioni di lavoro e salario peggiorativi.

A Carmagnola, come a Ivrea, migliata di famiglie rischiano di rimanere sul lastrico per queste scelte egoiste e superficiali; lavoratori con decenni e decenni di fabbrica sulle spalle rischiano di trovarsi un domani disoccupati senza nessuna possibilità di reimpiego, avendo superato molti di loro la fatidica soglia dei quaranta/cinquanta anni.

Tutto questo accade in una provincia dove la disoccupazione giovanile si mantiene elevata e dove più del 60% dei nuovi avviamenti al lavoro sono in forma "atipica", cioè precaria, interinale, a tempo determinato.

La nuova legge del capitale sembra essere quella di licenziare lavoratori fissi per impiegare lavoratori precari, ridurre garanzie e diritti sul lavoro per aumentare risorse da investire nelle speculazioni finanziarie (come quelle sui costituendi fondi pensionistici: della serie prima ti rubano le pensioni e poi ci speculano sopra).

Come centro sociale, come luogo di incontro di lavoratori per lo più precari, crediamo che sia giusto sostenere la lotta di chi difende il proprio posto di lavoro, il proprio diritto a un reddito, il proprio diritto a vivere decentemente.

Ma pensiamo soprattutto che le condizioni dei lavoratori precari (di cui ci sentiamo parte) non saranno migliorate finché non saranno introdotte nuove rigidità sul mercato del lavoro. finché vi saranno deliberati licenziamenti, finché anche le condizioni di lavoro di chi ha un contratto a tempo indeterminato saranno minacciate dalla precarietà delle leggi di mercato.

Lungi dal credere nel salvifico "intervento economico dello Stato" (per altro dalle armi sempre più spuntate), reputiamo invece che solo la lotta rappresenti un valore aggiunto determinante in tutte le vertenze di lavoro e sul lavoro, l'unica arma che come deboli e ultimi della società ci sia rimasta in mano per far valere le nostre ragioni. E' per questi semplici motivi che come centro sociale solidarizziamo oggi con la lotta dei lavoratori della Teksid, è per queste ragioni che la vostra lotta la sentiamo nostra.

CON I LAVORATORI DELLA TEKSID DI CARMAGNOLA

- NESSUN LICENZIAMENTO, NESSUNA CASSA INTEGRAZIONE

centro sociale GABRIO di Torino