NON VOGLIAMO UN FUTURO DI SOLE ARANCE

La vertenza della OP Computer di Ivrea, insieme a quelle della Pininfarina di S.Giorgio e della Teksid di Carmagnola dimostrano nei fatti come i padroni intendano risolvere il problema dell'occupazione alle soglie del XXI secolo

Questi "nuovi" padroni post-moderni hanno capito molto bene come fare soldi in poco tempo scaricando sulla società i costi delle loro azioni spostando masse ingenti di capitali dagli investimenti produttivi per gettarli in spettacolari scalate finanziane, usando marche prestigiose per far affari in borsa e ripagarsi debiti disastrosi contratti in cattive gestioni produttive, chiudendo stabilimenti, esportando e concentrando produzioni invece di migliorare quelle già esistenti, licenziando a raffica per subappaltare attività ad altre ditte a condizioni di lavoro e salano da Terzo Mondo

A Ivrea come a S.Giorgio C. e Carmagnola, più di tremila famiglie rischiano di rimanere sul lastrico per queste scelte egoiste e superficiali, lavoratori con decenni e decenni di fabbrica sulle spalle rischiano di trovarsi un domani disoccupati senza nessuna possibilità di reimpiego, avendo superato molti di loro la fatidica soglia dei quaranta/cinquanta anni

Tutto questo accade in una provincia dove la disoccupazione giovanile si mantiene elevata e dove più del 60% dei nuovi avviamenti al lavoro sono in forma "atipica" cioè precaria, interinale a tempo determinato

La nuova legge del capitale sembra essere quella di licenziare lavoratori fìssi per  impiegare lavoratori precari, ridurre garanzie e diritti sul lavoro per aumentare risorse da investire nelle speculazioni finanziane (è il caso di Olivetti con la Telecom)

Come centro sociale, come luogo di incontro di lavoratori per  lo più precari, crediamo che sia giusto sostenere la lotta di chi difende il proprio posto di lavoro il proprio diritto a un reddito, il proprio diritto a vivere decentemente.

Ma pensiamo soprattutto che le condizioni dei lavoratori precan (di cui ci sentiamo parte) non saranno migliorate finche non saranno introdotte nuove rigidità sul mercato del lavoro. finche vi saranno deliberati licenziamenti, finche anche le condizioni di lavoro di chi ha un contratto a tempo indeterminato saranno minacciate dalla precarietà delle leggi di mercato

Lungi dal credere nel salvifico "intervento economico dello Stato" (per altro dalle armi sempre più spuntate), reputiamo invece che solo la lotta rappresenti un valore aggiunto determinante in tutte le vertenze di lavoro e sul lavoro, unica arma che come deboli e ultimi della società ci sia rimasta in mano per far valere le nostre ragioni

La battaglia portata avanti in quest'ultimo anno dai lavoratori e dalle lavoratnci della fabbrica di Scarmagno (dalla vertenza contro la CIGL fino all'occupazione dello stabilimento in difesa del lavoro e del reddito) rappresenta un esempio, anche per noi, di come si possano difendere i propri diritti attraverso l'impegno in prima persona, il conflitto, la lotta, l'autorganizzazione.

Non sappiamo se Ivrea avrà un futuro di sole arance o, ancora, di computer, tecnologie elevate e lavoro.
Siamo certi però che questo dipende anche da quanta solidarietà e conflitto si stringerà attorno ai lavoratori della OP. Per quanto ci riguarda noi porteremo il nostro, seppur piccolo contributo

centro sociale GABRIO di Torino