CHI DEVE ESSERE INDAGATO?

Marijuana e hashish sono tra le sostanze piu' consumate nella nostra societa'. Fumano giovani e meno giovani, operai e ricchi, fricchettoni e sbirri, magistrati, avvocati e forse qualche prete…

Da tempo il centro sociale Gabrio ha intrapreso un percorso di lotta antiproibizionista, legato in particolare alle cosiddette "droghe leggere". L'ultima provocazione e' stata l'apertura del primo coffee-shop torinese sabato 16/10: un'iniziativa caratterizzata da un profitto inesistente. Eppure l'unica risposta politica che le istituzioni hanno dato, e' stata l'irruzione della squadra narcotici su ordine del p.m. Andrea Padalino il giorno 27/10 all'interno dei locali del centro e in dieci abitazioni private alla ricerca di sostanze stupefacenti e strumentazioni atte a produrle. Il disegno incriminatorio si chiarisce quando due persone sono denunciate per detenzione e spaccio, mentre altre 11 risultano indagate con gli stessi capi di imputazione.
Possono accusarci di aver agito con approssimazione, ma nessuno può accusarci di essere spacciatori o narcotrafficanti!


Non siamo, infatti noi ad intrattenere relazioni diplomatiche ed economiche con stati, governi e "liberi imprenditori" che fanno del narcotraffico la loro principale attività economica (vedi Albania, Colombia, Afghanistan, Thailandia, ecc). Ma chi ci accusa! Non siamo noi a permettere e ad agevolare la libera circolazione dei 50mila  miliardi di dollari annui provenienti dal narcotraffico, tranquillamente "ripuliti" e nascosti in ogni banca del mondo. Ma chi ci accusa!
Non siamo noi a controllare le frontiere e le dogane dove per ogni "carico" sequestrato dieci transitano impunemente e liberamente. Ma chi ci accusa! Non siamo noi a riempire le carceri con migliaia di donne e uomini che fanno uso di sostanze stupefacenti oppure accusati di reati legati alla tossicodipendenza (oltre il 60% della popolazione carceraria italiana). Ma chi ci accusa!
Non siamo noi ad avere pianificato ed utilizzato la diffusione ed il consumo di sostanze stupefacenti legali o illegali, leggere o pesanti, come strumento per il controllo sociale.

Ma chi ci accusa!

Ci vogliono in ginocchio ma siamo ancora in piedi e rilanciamo… e' la loro legalita' che crea crimine, carcere e malattia e non viceversa. Non neghiamo la pericolosita' rispetto all'abuso di alcune sostanze, ma la questione va affrontata alla luce del sole senza relegare nessuno in una clandestinita' umana e sociale.

Per battere le sgangherate truppe proibizioniste troviamoci tutti sabato 30/10 alle ore 16 ad accendere i nostri cannoni nel prato del centro sociale Gabrio. "!Erba libera pertutti!"

LIBERTA' DI SCELTA, DIRITTO ALL'INFORMAZIONE.
CONTRO OGNI FORMA DI PROIBIZIONISMO.
PER UNA SOCIETA' SENZA GALERE, FRONTIERE E PADRONI.

C.S. GABRIO