LIBERTA'
PER
SILVANO PELLISSEROE PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI
Più di un anno e mezzo fa si apriva l'inchiesta sugli attentati alla TAV in Val Susa, condotta dai pm Laudi e Tatangelo. Tre compagni anarchici finivano in galera sommersi dalle accuse di aver costituito una "banda armata", tre case occupate venivano perquisite (e sgomberate), una campagna di diffamazione a mezzo stampa prendeva il via addomesticata dalle veline di Ros e magistrati.
Come vittime dei rigori del carcere preventivo (usato da Laudi quale strumento per estorcere confessioni inconfessabili) morivano "suicidi" Edoardo "Baleno" prima e, poi, Maria "Sole".
Oggi, a più di un anno, in queste settimane si svolgono le ultime fasi del processo all'unico "sopravvissuto" di quella triste vicenda, Silvano Pellissero (giusto Edo e Sole, per una sorta di cinismo, prosciolti per i reati più gravi post mortem).
Cadute ormai tutte le prove "granitiche" dell'accusa (la pipe-bomb, i rilevamenti ambientali, le dicerie su Silvano), rimane in piedi solo l'accusa di "associazione sovversiva" suffragata da qualche furto e danneggiamento con cui si cercherà di incastrare (a 4 o 7 di anni di galera...) il povero Silvano. Una pena eccessiva, che in altri casi sarebbe stata ridotta portando alla scarcerazione con condizionale. Ma in questo caso c'è da salvare la faccia a un magistrato in cerca di celebrità fra calcio scommesse e presunte trame terroriste. D'altra parte la vita di un "anarchico", di un "sovversivo", quanto può valere rispetto all'onorabile carriera di un magistrato e grande inquisitore? La risposta è scontata.
Intanto le bombe contro la TAV, frutto di un autentico moto ribellistico o di un gioco mafioso ben più pesante, rimangono senza autori e mandanti. E francamente non ci interessa sapere chi le ha messe e perché. Quello che ci fa più rabbia è che quello scempio ulteriore nella Val Susa continua, cambia nome (Treno ad Alta Capacità) per poter produrre nuovi appalti, soldi per i soliti noti mai perseguiti, mai processati, malgrado le evidenti corruttele, i consueti meccanismi di pressione con cui si mettono in piedi affari a danno degli interessi della maggioranza. Sul nuovo progetto di Alta Capacità c'è chi si candida alle regionali sponsorizzata dalla Fiat (Livia Turco) e appoggiata da tutta la "para" sinistra "antagonista" (Rifondazione). Eppure tutti sanno che la TAV (o TAC) è un progetto inutile oltreché pericoloso.
Il paradosso che chi denuncia questo è passibile di "associazione sovversiva", mentre chi continua a far affari privati sulle spalle della società rimane libero di agire.
E' lo stesso paradosso per cui si è accettata una guerra infame, con l'assassinio di civili, distruzione di case, ospedali, asili in Jugoslavia, e dall'altra si sono inquisiti e arrestati dei compagni per il solo fatto di essere sospetti di aver lanciato qualche molotov contro delle basi Nato o delle macchine di militari americani.
Con la stessa tecnica del sospetto e della campagna mediatica di menzogne i magistrati di Pordenone si sono basati sulle solite "prove" fornite dai Ros/CC per inventarsi strane organizzazioni clandestine con cui incastrare i compagni anarchici e comunisti inquisiti.
Anche in questo caso, come nel caso dell'inchiesta TAV su Silvano, siamo di fronte a una montatura con cui si cerca di arrestare dei compagni e di criminalizzare di fronte all'"opinione pubblica" determinate aree di movimento per quello che fanno e per quello che dicono.
Al di là delle differenze politiche, delle divergenze di opinione che possono pure esserci, non si può non solidarizzare con chi è arrestato e perseguito dallo Stato per la sua attività di oppositore o sovversivo. La nostra simpatia sarà sempre con coloro che comunque si pongono contro l'ordine sociale esistente; non lasciarli soli, esposti alle furie di qualche magistrato e dello Stato, è e sarà sempre un nostro imperativo politico oltreché un evidente questione di solidarietà umana.
Centro sociale Gabrio