BREVE STORIA DELLA MARIJUANA NEL MONDO

La pianta della canapa è stata utilizzata dall’uomo, secondo alcuni studiosi, fin dalla preistoria per le sue qualità tessili. Le prime testimonianze di quest’uso sono segnalate in Cina intorno a 5000 anni a.c., mentre l’uso medicinale ( e quindi come "droga") è collocato intorno a 2700 anni a.c. in un scritto che fa riferimento all’imperatore Shen – Nung.

Per le sue qualità e la facilità di lavorazione delle sue fibre la pianta della canapa si diffuse in occidente nel corso del medioevo. In particolare nelle nostra regione era coltivata nella zona del Canavese, il cui stesso nome deriva da canapa.

Nel corso del XIX secolo cominciò ad essere apprezzata anche in Europa per le sue caratteristiche psicoattive, conosciute dai soldati francesi di Napoleone durante la spedizione in Egitto. La diffusione portò anche alle prime proibizioni che vennero attuate nei paesi in cui l’utilizzo ludico era conosciuto da secoli ( Egitto, Grecia e Giamaica) con la motivazione di portare alla pazzia e alla tossicodipendenza.

Tuttavia i responsabili della diffusione del proibizionismo a livello planetario furono gli statunitensi: gli studiosi segnalano che il "marijuana act" del 1937 fu approvato a seguito delle forti pressioni del FBI, che dopo il fallimento del proibizionismo sugli alcolici, miravano a mantenere il controllo degli usi e dei costumi sociali della popolazione americana. La base di questa legge, ovvero la connessione tra comportamenti criminali e uso di cannabis, è priva di fondamento scientifico, anzi questa interpretazione governativa risulta opposta a diversi studi tra cui uno della commissione canadese del 1972 che giudica " poco fondata questa relazione".

Il proibizionismo fu ed è sostenuto anche dai produttori di materie plastiche e di fibre sintetiche che andarono a sostituire l’utilizzo delle fibre di canapa tessile.

Il 1961 segnò la vittoria della campagna proibizionista: all’Onu venne firmata, infatti, la convenzione unica sulle droghe che colloca la cannabis nella tabella IV insieme all’eroina con questa motivazione: "particolarmente adatta a determinare abuso ed effetti nocivi… questa caratteristica non è compensata da alcun vantaggio terapeutico". E’ importante sottolineare nuovamente che nel corso degli anni questa affermazione è stata smentita da numerosi studi sugli usi medici.

c.s. gabrio