IN CORSO BRUNELLESCHI
CON OGNI MEZZO NECESSARIO
La manifestazione d'oggi, 26 febbraio 2000, è una delle tante, innumerevoli, voci che da circa un anno si sono levate contro lo scempio di costruzione rappresentato dal Centro di "Accoglienza" temporanea per immigrati della nostra citta.
II centro d'accoglienza/detenzione è entrato in funzione dal mese di giugno, permettendo l'espulsione di oltre mille stranieri Le sue caratteristiche costruttive, le sue condizionigestionali, ne fanno a tutti gli effetti
un LAGER.
Un LAGER perché:
- le persone vi sono
rinchiuse sulla base di semplici reati "amministrativi" (documenti irregolari,
scadenza dei permessi);
- sono trattenute
per 30 e anche 40 giorni senza assistenza legale, senza contatti con l'esterno
e i parenti;
- sono detenute
in containers freddi e umidi in inverno, caldi e asfissianti in estate,
separate per sesso e etnie (come gli ebrei e
gli
zingari nei lager nazisti);
- sono costrette
a condizioni igieniche sanitane subumane, nonostante l'eminente" presenza
della Croce Rossa Militare che
dovrebbe
essere di garanzia nel merito (casi di scabbia, pasti scaduti,… ).
Da quando si è aperto corso Brunellescni, innumerevoli sono state le rivolte e i tentativi di suicidio, spesso sedati a colpi di manganello, idranti (in pieno inverno), pugni.
In questo paese l'unica differenza che corre fra destra e sinistra, sulla questione immigrazione, è che gli uni sono semplicemente forcaioli e gli altri forcaioli-assistenzialisti.
II binomio criminalità/immigrazione è da rigettare. Sono le stesse leggi sull'immigrazione (Turco-Napolitano, Decreto Legge sui flussi) che creano la condizione di "clandestino", consegnando così migliaia e migliaia di stranieri alla mafia, a partire dal viaggio in Italia fino alla ricerca di un posto di lavoro e di una casa in questo dannato paese di ex-emigranti.
Non è casuale che oggi accanto a queste politiche restrittive sull'immigrazione si accompagnano altre leggi altrettanto "proibizioniste" sul terreno dei reati minori, dell'uso delle droghe, dei piccoli crimini legati alle lotte sociali. Difatti aumentano le proposte che corrono da destra a sinistra per aumentare le pene, alzare i muri delle carceri, inasprire le procedure dei processi; si carcerizza il malessere sociale per non risolverlo, s'imprigiona chi soffre per non ascoltarne la sofferenza.
Crediamo che ben altre debbano essere le politiche in tema di immigrazione, droghe, malessere sociale.
Innanzitutto accogliere chi fugge la miseria e la persecuzione politica dal proprio paese; demolire la selva di proibizionismi sulle droghe leggere e pesanti, nonché sui piccoli reati e sulle lotte sociali Solo così oggi si può slegare il rapporto fra mafia e immigrazione, mafia e narcotraffico, mafia e microcrimine Se vi diverte
chiamateci utopisti!
Abbattere il proibizionismo
Liberare le lotte sociali