"LA STANGATA"
"Un manipolo d'imbroglioni, promettendo illusori guadagni ed un futuro più agiato, raggira i malcapitati fessi e li spoglia di tutti gli averi".
PRODUTTORE: Confindustria
La REGIA del film è affidata ai radicali, che con la proposta di abrogazione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (legge 300 del 1970) mirano ad affossare gli ultimi diritti degli stessi regolando ai padroni della "libera impresa" la libertà di licenziare anche senza giusta causa.
Il CAST: per la parte del primo protagonista è stato scritturato e sicuramente, profumatamente pagato, il governo di centro - pseudo sinistra distintosi già negli ultimi anni per aver recitato il ruolo di doppiogiochista fingendosi dalla parte dei lavoratori ma regalando agli industriali oltre che l'opportunità di assumere con contratti atipici (apprendistato, cooperative, contratti di formazione, lavoro interinale, ecc.), anche circa 60.000 miliardi di sgravi fiscali di fatto sottratti dal denaro pubblico. Un ruolo fondamentale è affidato ai DS, che per bocca del senatore De Benedetti, hanno già presentato all'ordine del giorno governativo, una proposta di legge atta a modificare il suddetto articolo 18. Modifica ovviamente a favore di CONFINDUSTRIA e "soci", che potranno cosi sbarazzarsi dei lavoratori scomodi per motivi politici, sindacali, religiosi, sessuali e razziali.
Dulcis in fundo, ecco delinearsi il ruolo degli ATTORI protagonisti ma sicuramente meno importanti:
CGIL - CISL - UIL. Un po' lontani da cineprese e riflettori, si dicono "ovviamente" contrari all'abrogazione dell'articolo 18 indicando nel NO la soluzione del problema. Però, in una situazione come questa, che dovrebbe vederli quanto meno impegnati ad organizzare comitati anti referendari all'interno del posto di lavoro, viene spontaneo chiedersi il perché di tale immobilismo. Padroni, Governo e Sindacati si stanno nuovamente preparando per concertare o meglio cogestire le vite delle persone alle quali, anche in questo film è stato dato il ruolo di COMPARSE. Precariato, flessibilità e caporalato legalizzato sono quello che ci hanno dato, diritti quello che ci stanno togliendo.
BOICOTTARE IL REFERENDUM
per
non raggiungere il quorum, in questo contesto significa anche non diventare
complici dei nostri boia. Ma BOICOTTARE NON BASTA, occorre riscoprire
il sapore della lotta e della contrapposizione per fermare definitivamente
produttori, registi e la stesura delle loro SCENEGGIATURE
e dei loro COPIONI .
SABATO 13 MAGGIO PIAZZA ARBARELLO ORE 15
Saremo a fianco dei lavoratori e di tutte quelle persone che il nuovo corso dell'economia vuole trasformare in automi ubbidienti attraverso processi di precarizzazione e flessibilizzazione del mercato del lavoro.
PER LE LOTTE SOCIALI CONTRO I REFERENDUM PADRONALI
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