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LA NOSTRA VERITÀ SUGLI SCONTRI DI GENOVA

Menzogne e disinformazione sono stati sparse a piene mani su quello che è accaduto in questi giorni a Genova. Falsità vendute per coprire le vere responsabilità di governo e stati maggiori della polizia e dei carabinieri.

A Genova, noi che c'eravamo, abbiamo visto cariche selvagge ordinate e dirette dalla centrale della questura genovese (dove operavano i funzionari romani del ministero degli intemi) ai danni dei cortei e blocchi tematici rispettivamente dei non violenti di Agnoletto, dei "disobbedienti" dei centri sociali e delle "tute bianche", del network dei Cobas. Questo nella prima giornata, di venerdí 20, mentre piccoli gruppi di manifestanti di dubbia provenienza, al di fuori di qualsiasi logica, facevano esplodere la tensione con azioni insensate contro distributori di benzina, semplici negozi e piccoli supermercati a conduzione familiare, sotto lo sguardo benevolo delle forze dell'«ordine».
Dov'erano i famosi 15 mila poliziotti mobilitati per il G8? Perché a fronteggiare quelli che, a detta della polizia, sono i piú pericolosi provocatori di disordini in circolazione, sono stati mandati carabinieri di leva, arruolati da soli tre mesi e armati? La dinamica della morte di Carlo Giuliani nasce dentro questo fosco quadro, nasce dentro gli scontri spontanei che si sono determinati fra manifestanti e polizia, dopo le ripetute cariche al corteo delle tute bianche-centri sociali, in una situazione in cui tutti avevano perso il controllo. Carlo Giuliani è morto perché ha voluto reagire all'ingiustizia dei pestaggi contro gente inerme di un corteo all'inizio tranquillo e festoso. Carlo Giuliani ucciso da un colpo di pistola..., lui che non era un "professionista del terrore", ma un semplice ragazzo "alternativo" di Genova, come ce ne sono tanti...

II giorno dopo, durante il grande corteo di 200 mila persone che voleva essere volutamente - da parte di tutti - pacifico, abbiamo rivisto lo stesso film del giorno prima. Con la scusa di inseguire dei black block (pesantemente infiltrati da agenti provocatori della polizia...) una marea di agenti di finanza e di ps aggredisce il lungo serpentone di manifestanti, giusto all'altezza dei centri sociali. Sono nuovamente inseguimenti, gas lacrimogeni, terrore. Il corteo viene spezzato a metà, tagliato a fette dalle numerose e continue cariche a colpi di gas. Qualcuno costruisce improvvisate barricate con dei cassonetti per rallentare l'inseguimento della polizia e permettere al grosso dei manifestanti di confluire nella piazza del comizio finale. A fine manifestazione, altre cariche a freddo, durante le quali vengono assaliti i pullman della FIOM. In tutta la giornata inseguimenti nelle vie e vicoli di manifestanti isolati e impauriti, pestaggi a sangue, senza risparmiare medici, avvocati e giornalisti al seguito del Genoa Social Forum.

Nella sera, la vendetta, studiata e preparata nelle stanze del Viminale: irruzione nella sede del Genoa Social Forum, mentre la gente dormiva. I presenti (per lo più donne) vengono pestati a sangue prima di essere identificati. La polizia cerca disperatamente video, film, documentazione in cui è testimoniata la presenza di agenti in borghese nelle file delle cosiddette "tute nere". Prendono e distruggono sul momento cassette e hard-disk: materiale che non risulterà fra le cose ufficialmente sequestrate. Si inventano qualche molotov per rendersi credibili.

Da questi fatti ci sembra chiaro quale sia il livello di montature costruite. Ma soprattutto il tentativo di criminalizzare tutto il movimento, di dividerlo, di disperderlo. I danni creati a Genova sono soprattutto quelli dei soldi spesi per creare stupide barriere, faraoniche difese, che hanno permesso agli 8 "grandi" di concludere sostanzialmente nulla, di farsi quattro passi attorno al Palazzo Ducale assediato, di complimentarsi con Berlusconi per l'arredo da lui personalmente scelto...
Quali sono dunque i responsabili, di chi chiedere le dimissioni? Le conclusioni ci sembrano ovvie...
 

Csoa Gabrio, Punto Zip! - Torino, 24 luglio 2001


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