Comunicato stampa
 

DISOBBEDDIENTI in piazza
al fianco degli STUDENTI
contro la GUERRA

Martedì 16 ottobre a Torino le organizzazioni studentesche daranno vita a un corteo contro la guerra, in corrispondenza del convegno promosso da Agalpe, (l’Agenzia per l'alleanza euroatlantica) sui sistemi di difesa della Nato, a cui sono stati invitati vari rappresentanti politici e militari.
Quel convegno è una provocazione in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, nel paese e nel mondo.
Anche noi, come Area della Disobbedienza Sociale di Torino, porteremo la nostra adesione alla manifestazione degli studenti.
Come area dei disobbedienti siamo parte di quella società civile che già da anni costruisce elementi di resistenza alle devastazioni del neoliberismo, che opera concretamente e lotta contro l’esclusione, per l’allargamento dei diritti sociali, per dare voce a quelli a cui è negata ogni forma di rappresentanza e di tutela.

Con lo stesso atteggiamento oggi ci contrapponiamo alla logica di questa guerra globale che vuole obbligare ciascuno a schierarsi da una parte o dall’altra, una logica di semplificazione, che divide il mondo in buoni e cattivi, amici e nemici.
Dire no alla guerra è insufficiente, non vogliamo limitarci alla richiesta di non combatterla ma intendiamo lavorare per contribuire alla costruzione di alternative reali, come fino all’altro giorno abbiamo lavorato per costruire l’alternativa alla globalizzazione economica, adesso lavoreremo per costruire l’alternativa al warfare globale che caratterizzerà i prossimi anni.

Proprio in questi giorni, in cui ci verrà proposto l’ennesimo momento di esaltazione della logica della sicurezza imposta dalla Nato, coi suoi progetti di scudi spaziali e di uso della forza militare e di armi che provocano conseguenze sempre più gravi alle popolazioni civili e all’ambiente; noi vogliamo costruire un FORUM DELLA SOCIETÀ CIVILE CONTRO LA SOCIETÀ DELLA GUERRA per vagliare
proposte alternative alle devastazioni nei teatri di guerra, per sviluppare progetti concreti di intervento a sostegno delle vittime della guerra per creare spazi di informazione libera e non controllata dal linguaggio della guerra, per mettere in piedi la nuova diplomazia dal basso, per creare una reale forza di interposizione in grado di bloccare i massacri.

Questo crediamo che sia un modo costruttivo per disobbedire.
Per questo noi, all’interno del movimento contro la globalizzazione neoliberista, ci siamo definiti DISOBBEDIENTI.
E continueremo a disobbedire, e oggi disobbedire significa disertare la logica della guerra per continuare a costruire società e legami sociali, a sviluppare progetti concreti di solidarietà. E crediamo che sia anche un modo per difendere gli spazi di democrazia in un mondo che tende a militarizzarsi, ad assumere sempre più i linguaggi della propaganda, a richiudersi in una dimensione di conflitti distruttivi e autodistruttivi.

         Torino, 15 ottobre 2001

         Area della disobbedienza sociale  Torino
         Punto Zip!  CSOA Gabrio  Coordinamento Studentesco
         Laboratorio Studentesco Autogestito


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