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da "La Repubblica" cronaca di Torino, 21/02/2002
Blitz dei "Disobbedienti" con vermi e manifesti Pioggia di esche da pesca nella hall dell'hotel Royal
che venerdì sera avrebbe dovuto ospitare il convegno
Annullato il raduno di Forza Nuova
di Arturo BuzzolanNiente convegno dei neofascisti di Forza Nuova, venerdì sera, a Torino: almeno non all'hotel Royal di corso Regina Margherita, dove ieri pomeriggioun gruppo di una quindicina di «Disobbedienti», politicamente vicini al centro sociale Gabrio (perquisito ieri dai carabinieri a caccia di filmati sul G8), ha gettato, per protesta, un chilo di vermi nella hall appiccicando sul muro manifesti tipo «Strisciate, fasci». Solo allora Alfonso Rava, da ventidue anni proprietario del «Royal», si è reso conto di essere stato vagamente preso per il naso. «Dieci giorni fa - racconta infuriato Rava, che ha subito annullato la serata e che ora promette una pioggia di denunce - mi ha telefonato un certo Francesco Saia che, per conto dell'agenzia di viaggi "Easy London", ha chiesto in affitto per venerdì, dalle 20 alle 23, la sala congressi "Odeon" di 200 metri quadrati. Nessun problema: qui facciamo sempre convention di imprese. Ma quel signore, che tra l'altro nonsi è più fatto sentire, si è ben guardato dal dirmi che era una manifestazione politica: e tantomeno mi ha parlato di Forza Nuova». Già. E dire che Francesco Saia altri non è che il segretario torinese del movimento neofascista, mentre «Easy London» è una società strettamente legata a Forza Nuova e fondata dal leader di quest'ultima, Roberto Fiore. «È una cosa vergognosa - s'infervora il signor Rava - qui vogliamo lavorare tranquilli, non abbiamo bisogno di gente che ci rovini la clientela. Alla Easy London, o Forza Nuova che sia, chiederò i danni». E così, venerdì sera, la «sala Odeon» non ospiterà crani rasati e braccia tese nel saluto romano ma una coppia di sposini con i loro invitati che, messi in «lista d'attesa», stavano per ripiegare su un locale più piccolo.
Esultano i «Disobbedienti»: «Non possiamo accettare che nella nostra città, medaglia d'oro della Resistenza, si svolgano raduni di organizzazioniche si rifanno direttamente al nazifascismo». Per loro, e per il «Gabrio», la giornata era cominciata tutt'altro che bene: alle 6, su mandato della Procura di Genova, quaranta carabinieri del Ros hanno circondato il centro sociale sbarrando tutte le vie della zona, e, tranciato un lucchetto, hanno perquisito l'edificio comprese le sedi del «comitato Chiapas» e soprattutto quella di «Indymedia». Risultato, sono state sequestrate nove videocassette e decine di fotografie, cdrom e floppy disk, nonchè un opuscolo dal titolo Genova, 192021 luglio 2001, peraltro in vendita in libreria. «Tutto quel materiale - spiegano al Gabrio - bastava chiederlo: è stato raccolto con un appello su Internet visibile da tutti. Si poteva farne delle copie, insomma, invece che prenderlo con la forza».