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From "CS Gabrio" <gabrio@ecn.org>
Date Ven, 22 Feb 2002 23:45:45
Subject cs: comunicato dal cs gabrio del 22 febbraio

COMUNICATO DAL CSOA GABRIO, BORGO S.PAOLO,
TORINO 22-2-02, ITALIA, PIANETA TERRA

Tardo pomeriggio surreale a Torino. Due presidi indetti contro un convegno
annullato di Forza Nuova, sui "poteri forti nella cittą". Un pretesto per
dare una tribuna all'ex-stragista Fiore di arringare qualche decina di
fossili viventi in una metropoli gią medaglia d'oro per la Resistenza e
culla delle lotte sociali contro padroni e capitale.
Un pretesto ben difeso da migliaia e migliaia di poliziotti e carabinieri.
Troppi per soli trenta camerati. Troppi, ma sufficienti a riprodurre lo
schema di gioco conosciuto a Genova, di un nascente stato di polizia
dell'Impero.
Li abbiamo visti circondare in assetto di guerra il centro sociale Gabrio e
l'Askatasuna. Poi li abbiamo visti accompagnare una parte di manifestanti
dall'Askatasuna al luogo del presidio in centro (p.zza Statuto), per infine
caricarli a freddo, con lancio di lacrimogeni, pestaggi indiscriminati. Lo
stesso schema di guerra si voleva adottare per l'altro spezzone di
manifestanti che dal centro sociale Gabrio si voleva muovere verso il
presidio dei nazi: assediare lo spezzone di centinania di compagni per poi
caricarlo al momento migliore, diffondendo il terrore. Semplice strategia
del terrore che abbiamo rigettato, asserragliandoci in via Revello e
rifiutando di partire per quello pezzo di corteo che per bontą loro ci
avrebbero concesso.
Non abbiamo voluto far da carne da macello per le loro strategie finalizzate
a dimostrare l'esistenza di un presunto problema di ordine pubblico riferito
all'esistenza di un'area del dissenso che cresce intorno ai centri sociali e
alle pratiche di disobbedienza sociale.

Abbiamo scelto responsabilmente di evitare di trasformare il quartiere S.Paolo in un campo di battaglia per la caccia all'uomo, cosí come hanno fatto per le vie del centro, intorno a piazza Statuto, Porta Susa e via Garibaldi. Ora contiamo solo i feriti e i fermati.
La responsabilità politica di questa drammatica gestione della piazza ricade tutta sulle forze dell'ordine, sulla questura, sulla prefettura e sul Ministero dehgli Interni. Forza Nuova è stata usata come prestesto per sollevare il problema a Torino, come in tutta Italia, dell'esistenza di un determinato dissenso e alterità sociale, ma anche per celebrare la potenza e la forza del governo di polizia globale nell'eopca della guerra duratura.
Il silenzio sinistro delle cosiddette forze democratiche istituzionali, della sinistra d'opposizione, rischia a questo punto di essere complice. Anche il silenzio per paura è l'altra faccia del regime.

COMPAGNI E COMPAGNE DELLA DISOBBEDIENZA SOCIALE DI TORINO
ANCHE SE NON LO SI VOLEVA COMUNQUE SIAMO TUTTI QUANTI COINVOLTI.