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Martedí 16 aprile 2002 - Piazza Statuto ORE 9.30

DALLO SCIOPERO GENERALE ALLO SCIOPERO GENERALIZZATO
PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

Siamo i lavoratori precari, atipici, interinali, in nero, parasubordinati, dei call center e dei fast food. Siamo i lavoratori della conoscenza, della comunicazione, studenti e networkers, pubblicitari e informatici, ricercatori e scienziati. Siamo i lavoratori del terziario assistenziale. Siamo i lavoratori migranti che sfuggono alla fame, alle distruzioni del neoliberismo e alle guerre.
Non abbiamo nessun sindacato che ci protegga e che ci rappresenti.

Il lavoro "garantito" rappresentato dal sindacato rivendica giustamente la conservazione della garanzia costituita dall'articolo 18, ma con le trasformazioni del mondo del lavoro tutte le nuove categorie sociali sono inevitabilmente flessibili.
Questa flessibilità deve essere organizzata autonomamente, non certo respinta.

L'offensiva neoliberista del governo può forse essere contenuta con la conservazione dell'articolo 18 e la difesa delle garanzie sindacali ma non potrà essere rovesciata con la concertazione.

Oggi deve essere l'inizio di un processo di insubordinazione generalizzata che porti all'autorganizzazione delle nuove categorie sociali: i lavoratori della comunicazione, della ricerca, della scuola, dell'assistenza e della cura eccetera; e alla cancellazione della legge schiavistica Bossi-Fini con l'inizio di un processo di autoregolazione dei lavoratori migranti.

La diffusione di fasce di lavoro sempre più precarizzato pone un problema affrontabile solo con l'introduzione di politiche di REDDITO DI CITTADINANZA e con una cultura della libera circolazione delle persone e dei saperi.

Generalizzare lo sciopero per noi è disobbedire alla logica che vuole mantenere sommerso il lavoro non dipendente e non tutelato, bloccando le sorgenti della net-economy, del precariato interinale e di tutte le forme di lavoro atipico.

NO AL NEOLIBERISMO - NO ALLA GUERRA
SÍ AL CONFLITTO SOCIALE PER IL REDDITO DI CITTADINANZA

DISOBBEDIENTI TORINO