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NÉ A NAPOLI NÉ ALTROVE
La Procura della repubblica di Cosenza su mandato del governo ha deciso, subito dopo la grande manifestazione di Firenze contro la guerra dell’Impero e nel mezzo di una durissima vertenza della Fiat, di attaccare duramente le reti sociali del movimento dei movimenti, arrestando venti attivisti della Rete del Sud ribelle e tra questi Francesco Caruso, uno dei portavoce della Disobbedienza. Le accuse della Procura sono disarmanti nella loro stupidità, qui si finisce nel carcere di Trani e di Latina per improbabili reati associativi, di opinione, per comportamenti che hanno coinvolto migliaia e migliaia di persone.
Lo stato scherza col fuoco! Dopo l’uccisione di Carlo a Genova il 20 luglio dell’anno scorso oggi si cerca di intimidire tutti noi con questa allucinante campagna di arresti.
Non ci riusciranno.Abbiamo imparato a disobbedire contro il liberismo, per resistere a chi, dalla parte della Legge, risponde con violenza senza limiti contro le persone, bombardando per il mondo, internando nei lager i migranti o eseguendo nelle piazze del movimento pene e condanne.
Certo noi siamo responsabili. Ci sentiamo responsabili per tutto ciò che facciamo, diciamo, sogniamo, sempre pubblicamente con l’obiettivo di coniugare conflitto e consenso, per conquistare nuovi diritti per tutti.
Noi “co-spiriamo”, respiriamo insieme a pieni polmoni, “mediante associazione al fine di turbare l’esercizio di governo”.
Noi effettuiamo “propaganda sovversiva”, usiamo la parola e l’esempio ovunque queste possano rendere evidente l’insostenibilità dello stato di cose attorno a noi.
Noi sovvertiamo “violentemente l’ordine economico”… sostenendo l’economia alternativa, sradicando con l’azione diretta la malapianta degli OGM, sanzionando le imprese responsabili di perpetuare le economie di guerra, di rapina, di sfruttamento del vivente in ogni suo aspetto dalla cultura ai migranti alla terra al codice genetico.
Noi istighiamo “a disobbedire alle leggi di ordine pubblico” perché nella disobbedienza si pratica la libertà.Il 30 novembre qui a Torino disobbediremo all’invisibilità dei Lager per migranti, muovendoci verso il Cpt di corso Brunelleschi per svelarlo alla città, a colpi di colore, musica, danza e beffe, per impedirne il funzionamento, opponendo alle espulsioni la nostra umanità e i nostri corpi. Saranno con noi molte facce e voci, molte storie di gente libera che muove per il mondo, moltitudine innumerevole che ha disobbedito e tornerà a farlo, facendo la libertà, qui e adesso, solo con più rabbia in corpo!
Disobbedienti Torino