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NO ALLE DEPORTAZIONI
C.SO BRUNELLESCHI: LA MINACCIA DELLO SVUOTAMENTO IN VISTA DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Occupato l'atrio dell'aereoporto di Caselle da parte dei Disobbedienti.
Già durante la visita di lunedí 25-11 al CPT di c.so Brunelleschi da parte di Paolo Cento e di alcuni rappresentanti istituzionali qualcuno si è accorto che i conti non tornavano: in una struttura che solitamente contiene una cinquantina di ospiti vi erano presenti solo 12 immigrati. Poi, si sono visti strani movimenti, pulmann che giravano, notizie frammentarie da parte dei migranti su un certo numero di persone portate via in mattinata. Infine la conferma.
Questa mattina alle 13, avvisati dai migranti, abbiamo visto uscire dal CPT un pulmann della polizia da 50 posti con delle donne all'interno. Per mantenere la discrezionalità dell'operazione i poliziotti avevano schermato le finestre del mezzo con delle tendine. A nulla è valso il tentativo da parte di qualche compagno di impedire sul momento al bus di avviarsi fuori dal centro.
Come risposta i Disobbedienti hanno occupato l'atrio dell'areoporto di Torino - Caselle alle 13,45 per denunciare l'operazione in corso di deportazione dei migranti. Durante l'azione informativa è stato appeso uno striscione "No alle deportazioni dei migranti", sono stati distribuiti volantini e si è parlato con i presenti che si sono mostrati molto sensibili all'argomento solidarizzando con i migranti.
A questo punto l'operazione da parte della Questura e del Ministero degli Interni è chiara. Arrivare al 30 novembre svuotando il CPT di c.so Brunelleschi, per impedire che dalle vive voci dei migranti possano arrivare delle forti denunce alla società civile sulle loro condizioni di vita e sui soprusi quotidianamente subiti da parte delle forze dell'ordine. Come Movimento dei Disobbedienti dichiariamo che riteniamo una provocazione lo svuotamento del CPT. Togliere la possibilità concreta di mettere in contatto i detenuti con la manifestazione indica che gli stessi gestori del lager si vergognano delle condizioni in cui detengono i migranti e non vogliono che questo venga svelato!Malgrado lo zelo dei questurini, la struttura in sè di c.so Brunelleschi è già una autodenuncia del sopruso e dell'umiliazione sull'uomo: parlano le grate, le lamiere arruginite, i servizi non funzionanti, i vetri rotti. Le parole in merito di Paolo Cento all'uscita sono emblematiche di questo stato delle cose: «È sporco, fatiscente, senza nessuna distinzione netta fra le forze dell'ordine e la Croce Rossa. Gli immigrati vivono ammassati come bestie dentro a container che tanti anni fa erano stati usati per i terremotati. Il centro di detenzione di corso Brunelleschi non garantisce le condizioni minime per la dignità umana.
Sembra uno zoo. In Italia non ne ho visto uno peggiore».
Come dire che la verità - in questi casi - non si può nascondere.26/10/2002
Movimento delle/dei Disobbedienti - Torinoalleghiamo le foto della deportazione dal CPT e dell'occupazione dell'aereoporto