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Torino, mercoledí 26 febbraio 2003 - stazione Porta Nuova
Stamattina alle sette e mezza un gruppo di disobbedienti di Torino ha risposto all'appello per la mobilitazione contro i "treni della morte". Con l'occupazione a piú riprese delle banchine dei treni carichi di pendolari in arrivo a Torino, si è svolta un'azione di controinformazione per avvisare i viaggiatori che "i ritardi sono da sempre dovuti alle ferrovie dello stato e non già, come si vorrebbe far credere da ieri, ai disobbedienti" e che "le ferrovie sono gravemente colpevoli dell'azione illegale di trasportare armi per fare la guerra all'Iraq". La sfida sfacciata lanciata dall'amministrazione americana alla volontà di pace della gente di tutto il mondo sta trovando ostacoli crescenti nella popolazione civile del nostro paese, come dimostra l'ampia solidarietà ottenuta dai viaggiatori questa mattina a Torino; questa opposizione è la sabbia negli ingranaggi della macchina bellica e può riuscire a fermarla.