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Dopo la manifestazione del 30 novembre per chiedere la chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea per migranti, oggi, venerdì 14 marzo, siamo nuovamente entrati nel CPT di corso Brunelleschi con il consigliere regionale di Rifondazione Comunista Mario Contu, per verificare le condizioni dei migranti rinchiusi in accordo con il lavoro di osservatorio sui CPT del Tavolo migranti nazionale.
Come già accaduto nella visita con il parlamentare Paolo Cento del 25 novembre, quello che abbiamo visto non ci è piaciuto.

I migranti rinchiusi erano soltanto 23, di cui 7 donne, ma ci è stato riferito che appena questa mattina 10 migranti, in prevalenza rumeni e moldavi, sono stati espulsi dal Centro (e probabilmente dall'Italia). Durante la visita siamo riusciti a parlare con alcuni migranti e abbiamo potuto raccogliere le loro testimonianze; in particolare ci hanno raccontato che non più di una settimana fa il CPT era in condizioni di sovraffollamento: 8 persone per modulo con 3 soli letti disponibili, per cui gli altri 5 "ospiti" (per utilizzare la "singolare" terminologia del colonnello della Croce Rossa che gestisce il Centro) dormivano "accomodati" coi materassi in terra. Inoltre il modulo adibito a mensa (cioè il container in cui i migranti mangiano), danneggiato durante le proteste dello scorso settembre, non è ancora stato ripristinato ed i migranti (che di certo non erano presenti nel centro a settembre!) devono consumare i pasti all'esterno o nei moduli "camera" (cioè nelle "scatole di latta" dove, ma solo per qualcuno, ci sono i letti).

Oltre alle oggettive condizioni di vita sotto i limiti della dignità, abbiamo verificato l'esistenza di altre gravi emergenze: tra i migranti è rinchiuso anche un ragazzo, da noi conosciuto già in precedenza, con problematiche fisiche e psicologiche che necessiterebbero di adeguata assistenza, a comprovare che il personale della C.R.I. non riesce o non vuole diagnosticare le reali condizioni mediche, soprattutto in caso di patologie psicologiche (ci è stato detto che "a volte fanno i matti per non pagare il dazio").
Un migrante di origine marocchina trattenuto dentro il Centro, in Italia da 13 anni e regolarmente impiegato presso un'azienda, ci ha raccontato di essere stato rinchiuso perché, dopo aver smarrito i documenti, non è stato in grado di farseli consegnare dalle autorità marocchine in tempo per poter rinnovare il permesso di soggiorno.

Il CPT è un luogo di passaggio-parcheggio (ma sembra più uno zoo per uomini) prima della conseguente espulsione e fa parte di un circuito di repressione da alternare al carcere, come dimostra la vicenda scandalosa dei ragazzi pakistani arrestati a Napoli con l'accusa di terrorismo, subito rilasciati in seguito al drastico ridimensionamento delle imputazioni, trattenuti dieci giorni circa in corso Brunelleschi e quindi rimessi in libertà in attesa di processo, o come dimostra il numero altissimo di migranti trattenuti nelle carceri di Novara ed Alessandria, "colpevoli" di non aver rispettato l'ordine di epulsione.

In generale abbiamo potuto verificare che quasi tutti i migranti rinchiusi sono stati prelevati dalle forze dell'ordine in strada, non in condizioni di emergenza o in situazione di reato, in alcuni casi addirittura mentre si stavano recando al posto di lavoro (lavoro nero, come conviene ai "padroni"). Le prime conseguenze della legge Bossi-Fini sono quindi chiare: sta emergendo che, ad essere espulsi, sono soprattutto migranti "colpevoli" di lavorare in nero, schiavizzati dai datori di lavoro, e non migranti provenienti dal carcere o socialmente pericolosi, come hanno cercato di farci credere durante gli ingressi della manifestazione del 30 novembre e come strenuamente sostenuto dall'amministrazione cittadina. Il CPT è come una discarica dove sono rinchiusi coloro che la città bolla come "superflui" e come se non bastasse la Croce Rossa specula al risparmio sulla pelle dei migranti trattenuti, intascandosi i milioni dell'appalto mentre dichiara ai quattro venti di esercitare un'azione umanitaria!

Ancora una volta ribadiamo che dare una ripulita per farci credere che questi siano luoghi dignitosi non ci influenza: noi non contestiamo semplicemente la mancanza di dignità in cui i migranti sono costretti a vivere fino a 60 giorni, ma denunciamo l'incostituzionalità di questi buchi neri del diritto e chiediamo che siano chiusi, a Torino e dovunque.

Gruppo Migranti Torino Social Forum - Disobbedienti Torino

 

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