indice documenti / gabrio home page /
Torino, 19 marzo 2003
disobbedire
sabotare, sovvertire
la GUERRALa guerra è già iniziata. Ma non è solo una guerra contro l'Iraq, come ieri era contro l'Afghanistan. Questa guerra - ribattezzata "enduring freedom " e poi "iraqui freedom" - è una guerra contro l'intera umanità. Con essa l'Impero - il governo del mondo - sotto la guida americana va a costituirsi contro la volontà delle moltitudini. Quelle stesse che hanno manifestato a Genova, a Porto Alegre, poi in Palestina, e ancora in questi mesi da New York a Londra, da Bagdad a Roma contro il crimine della guerra.
Con questa nuova azione bellica viene archiviato qualsiasi prospettiva di riforma democratica del governo del mondo. L'ONU viene esautorata del suo ruolo, i famosi G8 finiscono in soffitta, lasciando il campo alla sola monocrazia della superpotenza statunitense.
La guerra, questa guerra, apre le porte a una nuova epoca di sofferenze e dolori per l'umanità, dove le presunte libertà e i diritti saranno dettate sempre più con il linguaggio monocorde del ferro e del fuoco. L'Iraq non sarà liberato dalla dittatura e dalla fame, così come non è stato per l'Afghanistan. Le armi e gli eserciti sono schierati a difesa di ben solidi interessi energetici ed economici. I diritti non esistono, sono solo la foglia di fico con cui Bush e i suoi sponsor (le multinazionali del petrolio) coprono la frenesia della propria azione.
Questa guerra toglierà libertà, sottrarrà diritti, svilupperà barbarie non solo in Medio Oriente, ma anche qui da noi, rafforzando gli strumenti di controllo, repressione e di polizia sulle persone di stati sempre più diminuiti di ruolo e azione propria rispetto allo strapotere costituente dell'Impero.Per sottrarci alla morsa della guerra noi, moltitudine, abbiamo una sola strada. Aprire il conflitto contro chi vuole e sostiene la guerra, chi la finanzia e chi la produce: contro le multinazionali del petrolio (Esso, Schell, Texaco, Gulf), contro le industrie militari, contro chi collabora ai progetti di riarmo Nato nei luoghi del sapere (in Università e nel Politecnico), contro le basi militari e le strutture logistiche che sostengono direttamente e indirettamente le operazioni belliche, contro chi finanzia l'industria bellica (le banche armate come S.Paolo, Commerciale, Ibi, BNL,ecc.).
In questi giorni, in queste settimane, sarà importante invadere le strade, bloccare la vita produttiva, esprimere il proprio dissenso a questo nuovo crimine contro l'umanità. Ma sarà altrettanto importante assediare, colpire, invadere i luoghi della produzione e del comando della nuova guerra dell'Impero, per rallentare e inceppare "come granelli di sabbia" gli ingranaggi della macchina bellica.Per disobbedire e sottrarci al comando dell'ideologia guerrafondaia.
Per sabotare e boicottare chi materialmente la guerra la sostiene e la fa.
Per sovvertire questo nuovo ordine imperiale che con la guerra ha imbracciato un nuovo strumento costituente del governo globale del mondo.
disobbedienti - torino