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Ecco il testo del volantino distribuito durante la contestazione del 1° maggio:

MILITARI ITALIANI IN IRAQ:
DI-ESSE VERGOGNATEVI!

Abbiamo attraversato il ciclo di lotte contro la"guerra preventiva" come quando si viene investiti da una tempesta. Tutti noi, al di lā della nostra diversitā, abbiamo percepito il peso di uno spettacolo orribile il cui copione si scrive con le vite, vere e perdute, di migliaia di persone, e in fondo, di un'intera umanitā. La guerra globale e permanente contro cui, in tutto il mondo, si č levato un vastissimo movimento di lotta formato da milioni di uomini e donne indisponibili a condiscendere alle ragioni della forza, determinati invece ad affermare quelle della solidarietā e della pace. Un movimento eterogeneo che si č espresso in modi diversi e convergenti, le cui molte anime hanno riempito le piazze e colorato i balconi delle nostre cittā, circondato le basi militari, fermato i treni della morte, occupato le sedi diplomatiche dei paesi belligeranti; che ha individuato gli interessi materiali che sostengono le logiche di guerra lanciando le campagne di boicottaggio contro le banche armate, la E$$O e le multinazionali coinvolte.

Un movimento che affonda le proprie radici nelle giornate di Genova e che ha tentato di bloccare la macchina militare versando sabbia nel suo motore, interrompendo il flusso di complicitā politiche, economiche e industriali che le forniscono il carburante. Ma la guerra militare e preventiva continua. E il nostro governo ne approfitta: prima non ha perso occasione per imporci la belligeranza di fatto concedendo agli anglo-americani diritto di sorvolo, di transito per uomini e mezzi e uso delle basi; ora, dietro il fragile (e abusato) paravento dell'intervento umanitario, invia propri militari, i carabinieri, ad operare sotto il comando anglo-statunitense. Un paravento fragile ed abusato, ma sufficiente ad indurre gran parte dell'Ulivo al voto favorevole, con una giravolta opportunista che indigna per la copertura politica che fornisce alla guerra, agli aggressori, al loro piano di occupazione militare e per la distanza che questo voto segna dal movimento reale.

Parliamo di quella parte dell'Ulivo guidata dai DS che ancora una volta privilegia la sua smania di accreditarsi come forza di governo neoliberista per ambire all'ultimo anello nella catena di sudditanza all'Impero. Proprio i DS che hanno partecipato alla grande giornata del 15 febbraio, facendo notare e pesare la propria presenza, per poi iniziare a dividere il movimento pacifista ponendo la questione della legalitā delle azioni contro la guerra. Noi continuiamo a domandare se č illegale cercare di opporsi a un massacro, e se č legale legittimare nei fatti la politica di Bush che infrange definitivamente qualunque norma del diritto internazionale. Proprio i DS che, dopo aver fatto dichiarazioni di condanna della guerra in termini di principio, non hanno espresso una sola delle loro possibilitā di operare concretamente per opporsi alla guerra dispiegata, fino alla sostanziale legittimazione in Parlamento della partecipazione italiana a questa guerra. Proprio i DS che hanno per primi in Italia partecipato all'operazione di "riabilitazione" dello strumento bellico con la partecipazione alla "Guerra Umanitaria" in Kosovo. Proprio i DS che strillano ogni giorno di diritti e legalitā hanno introdotto in Italia i Centri di Permanenza Temporanea per Migranti - moderni lager dove vige la sospensione del diritto e un cittadino extracomunitario per il semplice fatto di non avere documenti si trova recluso ed espulso - gli stessi DS che in questa cittā hanno continuato a difendere questi luoghi anche di fronte alle moltitudini che lo scorso 30 novembre a Torino ne chiedevano la chiusura ! Proprio i DS che in questa cittā hanno sempre concesso mano libera al potere FIAT che puō allegramente operare le sue speculazioni finanziarie e immobiliari (da Torino 2006, alle grandi opere) mentre i lavoratori di Mirafiori vengono progressivamente abbandonati al loro destino. Proprio i DS, che sul referendum per l'articolo 18 ancora una volta non sanno schierarsi dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici a favore dell'estensione dei diritti e contro la precarizzazione del lavoro e della vita (gran parte frutto delle loro politiche di governo!). Proprio i DS che alla guida della Giunta Comunale annunciano vergognosamente il 25 aprile di aver candidato la cittā di Torino per ospitare il prossimo vertice NATO del 2004, dimostrando realmente quanto ipocrite siano le loro partecipazioni alle manifestazioni contro la guerra. Proprio i DS che rappresentano meglio di chiunque altro lo stato di coma irreversibile in cui versa il sistema di rappresentanza politica attuale.

Crediamo sia giunto il momento di vedere partire un processo che si liberi della vecchia nomenclatura togliattiana (fino a uno scioglimento definitivo di questo partito) da cui potrebbero sprigionarsi energie positive, una contaminazione reale con le moltitudini in marcia - da Seattle in avanti abbiamo visto un grande e sempre crescente movimento che lotta per un altro mondo possibile, contro il neo-liberismo - per aprire la strada a un a un nuovo municipalismo e a un nuovo concetto di rappresentanza basato su criteri di democrazia assoluta e partecipazione. Ma per far questo ci vuole coraggio e voglia di scommettere sul nuovo che avanza, altrimenti sarā sempre la vecchia storia dei morti che ritornano per seppellire i vivi ...

Movimento delle/dei disobbedienti Torino -
Giovani Comunisti/e - Associazione Ya Basta ! - Torino

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