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COMUNITÀ-LAGER PER MINORI?
NO GRAZIEIl Consorzio ICS si è aggiudicato la trattativa per un progetto discusso e discutibile: l'apertura di una comunità alloggio per minori molto particolare, una comunità definita dalla delibera di giunta comunale "protetta", che significa chiusa, per minori stranieri infra-quattordicenni non accompagnati. Questi minori staranno in comunità non più di sessanta giorni, durante i quali si cercherà sostanzialmente il modo di rimandarli nel loro paese di origine. Si chiama "rimpatrio assistito": si cerca nel paese di emigrazione la famiglia di origine, che spesso è inadeguata o nella quale il minore non vuole tornare o dalla quale è stato venduto, o in assenza di questa si cercheranno strutture di accoglienza nei paesi d'origine, strutture di cui nulla si sa e nulla si può controllare.
Ci chiediamo quale lavoro educativo sarà possibile svolgere in una comunità alloggio che nasce con il progetto di rispedire indietro in due mesi i propri utenti. Nel caso che un ragazzo cerchi di scappare, cosa dovrà fare l'operatore in turno? Quale opportunità di crescita si offrirà ai minori? Per questa trattativa il Comune di Torino aveva interpellato 43 associazioni e cooperative. Tutti si sono rifiutati di gestire una struttura simile. Caritas, Gruppo Abele e decine di altre realtà che da anni lavorano con i minori hanno pubblicamente preso una posizione contraria a questo progetto, leggendovi un segno di regressione pericolosa nelle politiche sociali del Comune di Torino, una scorciatoia a un problema certo complesso. Solo ICS si è dato disponibile. Questa comunità è l'ultimo frutto amaro della logica "securitaria" della legge Bossi-Fini: è troppo simile ad un Centro di permanenza temporanea per migranti come corso Brunelleschi. Sarebbe stato impossibile mettere lì dentro ragazzi e bambini e allora si è ideata questa nuova struttura.
Ma la filosofia di fondo è la stessa dei CPT, contro cui hanno sfilato a Torino il 30 novembre 30.000 persone provenienti da tutta Italia. E davvero in ICS sono tutti d'accordo? È stato discusso? Nessun dubbio su una struttura che non ha uguali in Italia, che crea un precedente su cui la destra potrebbe portare i suoi "peggioramenti"?
Noi, che da anni ci battiamo contro i lager per migranti per rivendicare la libera circolazione delle persone, chiamiamo le cooperative, le associazioni, gli operatori e gli educatori di ICS alla disobbedienza civile e chiediamo a ICS di chiudere questa struttura, per non snaturare il ruolo della cooperazione sociale e del terzo settore (facendolo diventare gestore diretto di strutture di fatto carcerarie), per non tornare alle istituzioni totali.
DISOBBEDIRE ALLA LEGGE BOSSI-FINI OGGI SIGNIFICA NON LEGITTIMARE LE SCELTE DELL'ASSESSORE LEPRI. PER DIFENDERE LA DIGNITÀ DELLE PERSONE E DEL VOSTRO LAVORO CHIUDETE QUESTA COMUNITÀ
Gruppo migranti TSF - DISOBBEDIENTI TORINO